Wall Street ha sempre avuto le idee chiare sul dopo Obama. E per la presidenza americana, in vista delle elezioni, ha puntato da subito su un unico candidato molto Repubblicano e molto affidabile: Jeb Bush. La prova è che il figlio e il fratello di due ex presidenti è quello che ha raccolto più fondi sul mercato (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim). Ma il denaro non è stato sufficiente per scalare le preferenze nei sondaggi, e alla vigilia delle primarie dell’Iowa per decidere chi sarà il Repubblicano in corsa per la Casa Bianca, Bush è solo quinto, praticamente fuori dai giochi.

In corsa per le elezioni e ben saldi sono, invece, Donald Trump tanto temuto da Wall Street, il Cigno Nero da pescare nel mazzo, e soprattutto Ted Cruz, canadese, senatore in Texas e molto conservatore, che è il favorito del Washington Post per ottenere la nomination repubblicana. Dopo Jeb Bush, è proprio Cruz ad aver raccolto più fondi elettorali: 64,6 milioni di dollari, secondo il Washington Post. Dietro però non c’è il Big Money. Gran parte del denaro è arrivato attraverso il suo super PAC Right to Rise e dall’azione congiunta di un comitato elettorale che raccoglie i contributi più sostanziosi e dalle donazioni di un’ampia massa di semplici elettori.

Il terzo incomodo Repubblicano alle elezioni è l’outsider di origini cubane Marco Rubio, volto giovane e moderno che piace all’establishment. Rubio al contrario di Trump e Cruz, i più premiati dai sondaggi, ha evitato i grandi comizi, le interviste, gli interventi sui social network, mantenendo una posizione più defilata.
Ma ha aggregato investitori influenti tra cui i gestori di hedge fund Paul Singer, ceo di Elliott Management corporation, e Kenneth W. Griffin, fondatore e Ceo della società di investment mangement Citadel, ed è il favorito, secondo il Washington Post, per ottenere il sostegno di Sheldon Adelson, già finanziatore dei Bush, imprenditore di hotel e casinò che nel 2008 era il terzo uomo più ricco d’America dopo Bill Gates e Warren Buffett secondo Forbes, poi è scivolato fuori dalla top ten con la crisi del 2013 e adesso vuole risalire, anche grazie alla politica.

Sul fronte democratico la scelta sembra invece scontata con un unico candidato davvero in corsa: Hillary Clinton. Tanto che l’ex First Lady si è già guadagnata l’appoggio alle elezioni del guru degli investimenti per eccellenza: Warren Buffett, presidente di Berkshire Hathaway che a Omaha ha partecipato al rally della campagna elettorale di Clinton. A Buffett piace la politica fiscale della Clinton che segue quella di Obama con imposte più eque che vanno incontro alla classe media, da sempre il vero motore della crescita in Usa, in vigore ormai da due anni.
Del resto, da quando Buffett scrisse un editoriale sul New York Times per criticare con forza le politiche fiscali di Obama che consentivano ai miliardari come lui di pagare meno tasse della sua segretaria, il guru di Omaha è diventato il simbolo della lotta contro le disuguaglianze di reddito.

IDEE DI INVESTIMENTO

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono uno dei rischi geopolitici calcolati dai gestori nel 2016. Secondo un’analisi di Gam, gestore patrimoniale con una strategia indipendente, chiunque sarà il vincitore, c’è da aspettarsi un investimento significativo nelle infrastrutture, soprattutto nel caso di un rallentamento della crescita economica negli Usa, dato che la politica monetaria ha raggiunto un livello di saturazione. Per questa ragione, secondo Gam, potrebbero riprendersi anche i mercati delle materie prime, che stanno ancora soffrendo a causa del calo della domanda cinese.

In generale, pero, secondo il consensus dei gestori, il 2016 non sarà un anno d’oro per l’America (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim) ma chi vuole restare in America è meglio che punti su un fondo con strategia value, la stessa che adotta Buffett, basata su una rigorosa valutazione dei fondamentali dei titoli e sull’attesa di portare a casa un valore dell’azione superiore al prezzo dell’acquisto.
Ecco i migliori tre fondi per rendimento a 3 anni sul mercato (categoria Morningstar: Azionari Large Cap Value):

  • Robeco US Premium Equities F EUR che a tre anni rende il 23,2% e ha come primi settori in portafoglio finanza, tecnologia e salute.
  • M&G North American Value Fund Classe A che a tre anni rende il 22,7% e un portafoglio bilanciato che vede al primo posto la finanza (20%) seguita da tecnologia (17%) e salute (17%)
  • Eaton Vance International (Ireland) U.S. Value Fund – Class I2 $ Acc che rende il 20,7% a tre anni e ha come primi settori in portafoglio equamente suddivisi: finanza, energia, salute e beni industriali.

Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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1 Commento

  1. 6 Gennaio 2016 a 15:16 — Rispondi

    molto interesante brava

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