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Dentro il portafoglio dei millennial | Online Sim

18 Ottobre 2022 - We Wealth Magazine

Tante azioni, poche obbligazioni e un po’ di criptovalute. È così che è composto, grosso modo, il portafoglio dei millennial, investitori spesso alle prime armi, con capacità di risparmio contenute ma spesso disposti a correre maggiori rischi pur di ottenere un extra rendimento.

È quanto emerge da una recente indagine, tutta italiana, condotta dall’Università di Torino e dal titolo Millennial e Gen Z: comportamenti finanziari, sostenibilità e tecnologia. Lo studio, condotto su 1.570 individui nati tra il 1981 e il 2002, giunge a diverse conclusioni interessanti e nuove per quanto riguarda il mercatoitaliano. Il primo risultato è, per l’appunto, relativo alle asset class preferite dai giovani investitori.

Il primo strumento acquistato è stato nel 27% dei casi uno strumento azionario, nel 24% un fondo comune di investimento oppure un etf, nel 10% un’obbligazione e nell’8% dei casi una polizza assicurativa.

“Il dato è di particolare interesse in quanto evidenzia un approccio piuttosto aggressivo, con esposizioni su asset class e strumenti generalmente più rischiosi. Un fenomeno evidenziato anche in letteratura, a conferma del fatto che i millennial sono propensi a investire nel mercato azionario con una maggiore frequenza, ma con minore esposizione per controvalore nozionale”, si legge nel rapporto.

Dallo studio, il cui campione è piuttosto sbilanciato verso gli investitori nati dopo il 1995, infatti emerge come la capacità di risparmio sia piuttosto contenuta: solo il 25% riesce a risparmiare più di 300 euro al mese, mentre nel 35% dei casi il risparmio scende a una cifra compresa tra i 150 euro e i 300 euro. A prescindere dalla somma destinata ai mercati finanziari, i millennial investono sia in azioni americane ed europee – nel 66% dei casi – sia in azioni italiane.

Nel primo caso, la preferenza è tutta spostata sui grandi nomi a forte vocazione retail, quali Amazon, Apple, Netflix e Tesla.

 

E per quanto riguarda le tematiche d’investimento?


“Tra le tendenze più rilevanti troviamo la mobilità, il turismo e la sharing economy. Ne deriva inoltre un interesse predominante per gli investimenti sostenibili Esg: i millennial considerano l’investimento finanziario come un modo per generare un impatto positivo nel mondo, aiutando a risolvere i problemi sociali anche attraverso i propri investimenti. Oltre il 90% dei millennial è interessato agli investimenti responsabili e il 57% ha concretamente modificato il proprio portafoglio per rispettare i criteri Esg” afferma Francesca Giubergia, presidente di Online Sim.

Infine, tornando al report, non ultime per importanza, si registra un forte interesse per le criptovalute, il primo acquisto finanziario per più di un investitore su dieci (11%). L’investimento in valute digitali, tuttavia, non è sostitutivo di altre forme di investimento, ma complementare. Gli intervistati sono ben consapevoli dell’elevato rischio dello strumento, e, fra loro, solo il 28% degli intervistati considera questo prodotto di interesse per facilità di utilizzo e per la possibilità di ottenere un elevato rendimento nel breve periodo (12%), o perché ritiene che possa generare un rendimento superiore ad azioni e obbligazioni anche nel lungo periodo (16%). I millennial sono consapevoli che il fai-da-te è qualcosa che è meglio evitare. [...]

 

Come si concretizza dunque l’offerta di consulenza finanziaria verso i millennial?


"Per una generazione in cui l’età pensionabile necessariamente si allunga, la gestione della ricchezza diventa un fattore molto importante, non solo durante la vita lavorativa ma anche per assicurarsi un futuro più stabile una volta in pensione”, commenta Francesca Giubergia che spiega come la tecnologia ormai sia diventata una variabile discriminante nei servizi di consulenza.

Anche negli investimenti i millennial sono guidati dalla tecnologia e dalla flessibilità. In particolare, si ricerca la facilità di liquidare l’investimento. Si aggiungono a questi due aspetti la semplicità del processo e il fatto di poter gestire e personalizzare gli investimenti in ogni momento. Anche l'indipendenza è un aspetto molto importante nel modo in cui i millennial gestiscono i loro investimenti, tanto che quasi la metà dichiara di informarsi in maniera indipendente” spiega Giubergia che conclude: “I millennial sono dunque a loro agio nel ricevere consigli da un robo advisor e con i portafogli modello. Più in dettaglio, con età più bassa e patrimonio più alto, aumenta la probabilità di scegliere un robo advisor rispetto a un consulente in carne ed ossa. I millennial inoltre preferiscono investire in soluzioni automatizzate e di piccolo importo, come i Piani di Accumulo, tanto che questa forma di investimento rappresenta ormai il 65% delle preferenze”.

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