L’intelligenza artificiale generativa (GenAI) è destinata a modificare in profondità i pilastri della società moderna. In Europa, l’attenzione si concentra su uno sviluppo etico, responsabile e trasparente, in linea con l’AI Act approvato nel 2024 e destinato a entrare in vigore nel 2026. La GenAI non è solo uno strumento tecnico, ma una forza culturale, economica e politica. Il Generative AI Outlook Report del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea analizza il fenomeno mettendo in luce impatti sociali, economici e normativi.

Le conseguenze economiche

Secondo il Generative AI Outlook Report, l’adozione della GenAI potrebbe portare a un impatto significativo su produttività e occupazione. In particolare:

  • Fino a 300 milioni di posti di lavoro a rischio a livello globale, secondo stime citate nel report, con effetti più marcati nei ruoli altamente ripetitivi o basati su contenuti (ad es. traduzione, customer service, copywriting).
  • Le PMI europee si trovano in svantaggio competitivo rispetto a Stati Uniti e Cina, a causa di un gap negli investimenti in capitale di rischio e nella digitalizzazione: il 33% dei brevetti GenAI in Europa proviene dalla sola Germania, seguita da Francia (12%) e Paesi Bassi/Spagna (9%).
  • La digital literacy è ancora limitata: molte aziende e lavoratori non possiedono le competenze necessarie per adottare efficacemente strumenti GenAI, con il rischio di aumentare la disuguaglianza salariale e l’esclusione tecnologica.

Tuttavia, il potenziale è elevato. La GenAI può ridurre i costi operativi, migliorare la customer experience, ottimizzare supply chain e abilitare nuovi modelli di business in settori chiave come finanza, assicurazioni, logistica e sanità.

L’impatto sociale

Il Generative AI Outlook Report approfondisce nove aree chiave di impatto sociale della GenAI. Ecco alcuni dati e alert principali:

  • Competenze e gap formativo. La GenAI può amplificare le disuguaglianze digitali. Il report richiama l’urgenza di politiche pubbliche e aziendali per favorire la AI literacy, soprattutto tra lavoratori over 45 e cittadini a bassa scolarizzazione.
  • Manipolazione dell’informazione. I sistemi GenAI possono produrre deepfake e disinformazione in modo estremamente convincente. Il report segnala la difficoltà di distinguere tra contenuto autentico e sintetico, con rischi per la democrazia e i mercati finanziari.
  • Impatto su salute mentale e cognizione. L’uso intensivo di GenAI in contesti educativi e professionali può portare a dipendenza cognitiva, riduzione del pensiero critico e erosione della creatività.
  • Bias di genere e stereotipi. I modelli di GenAI, se non opportunamente supervisionati, tendono a replicare e amplificare bias presenti nei dataset di addestramento, con impatti su rappresentazione femminile e minoranze nei contenuti generati.
  • Minori e GenAI. L’accesso a contenuti sintetici da parte di bambini e adolescenti solleva preoccupazioni su privacy, sicurezza e benessere psicologico. Si suggeriscono meccanismi di protezione rafforzata e trasparenza per le piattaforme.

IDEE DI INVESTIMENTO

I dati del report evidenziano numerosi settori a elevato potenziale di trasformazione grazie alla GenAI che rappresentano un’opportunità di investimento a lungo termine in diverse aree tematiche.

Temi chiave

  • Sanità: miglioramenti nell’analisi di immagini mediche, scoperta di farmaci e medicina personalizzata. Le aziende che sviluppano piattaforme di GenAI in ambito biomedico sono oggetto di forte attenzione da parte di fondi specializzati.
  • Cybersecurity: il report sottolinea come la GenAI sia usata sia per attaccare sia per difendere. Chi investe in fondi tecnologici può trovare opportunità nelle aziende che sviluppano strumenti AI-resilient.
  • Educazione: piattaforme che offrono tutoring personalizzato basato su AI sono in crescita. Tuttavia, è essenziale investire in player che integrino l’AI senza sacrificare il valore dell’interazione umana.
  • Pubblica amministrazione e smart cities: la GenAI può migliorare la pianificazione urbana, la gestione delle emergenze e l’erogazione di servizi pubblici, un’area in espansione per i fondi tematici ESG.

Per investire sul megatrend dell’intelligenza artificiale generativa ci sono fondi azionari tematici che adottano queste strategie:

  • Puntano su aziende europee di GenAI, spesso supportate da investimenti pubblici.
  • Investono in infrastrutture digitali, semiconduttori e data center, tutti essenziali per l’AI.
  • Privilegiano player che adottano modelli open-source trasparenti e allineati ai valori europei, come richiesto dalla normativa UE.

I migliori fondi

  • DWS Invest Artificial Intelligence Classe NC EUR Acc è un fondo azionario tematico che investe a livello globale su società la cui attività trarrà vantaggio o è correlata all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Lanciato nel 2018 rende a tre anni il 19,16% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2025) superiore alla media di rendimento del 15,6% dei fondi azionari tecnologia. Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 63% dell’asset allocation, il 25% è investito in Asia emergente e sviluppata.
  • Allianz GIF – Global Artificial Intelligence Classe AT Eur è un fondo azionario tematico che investe a livello globale con particolare attenzione all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Lanciato nel 2017 rende a cinque anni il 11,82% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2025) inferiore alla media di rendimento del 15,6% dei fondi azionari tecnologia. Tecnologia e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale l’86% dell’asset allocation.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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