L’ultimo mercato europeo in cui è arrivato Apple Pay, il sistema dei pagamenti digitali di Apple, è l’Irlanda dove è disponibile dal 7 marzo 2017. Nel mirino di Big Apple adesso c’è l’Italia dove su 59 milioni di abitanti due su tre hanno uno smartphone su cui è possibile installare un sistema di pagamento. L’arrivo di questo servizio per cui non c’è ancora una data ufficiale di lancio è la spinta che serviva al processo di demonetizzazione italiano anche se Apple Pay sarà riservato solo ai possessori di Visa e Mastercard che hanno un conto in UniCredit, Carrefour Banca e Boon. Il servizio funzionerà nei negozi fisici, avvicinando il telefono al terminale come una carta contactless e dando il via con le proprie credenziali ID.

L’arrivo di Apple Pay è atteso entro l’estate 2017 e in rapida successione sono attesi anche Android Pay e Samsung Pay, tutti indirizzati a una fascia di consumatori under 30 secondo l’analisi dell’Osservatorio mobile Payment & Commerce 2017 realizzato dal Politecnico di Milano. Questi servizi sono già attivi in diversi Paesi in Europa ed entro l’anno oltre all’Italia si allargheranno anche ad altre decine di Paesi grazie al Visa token service per i pagamenti in mobilità e online, che è alla base dei sistemi di pagamento mobile come Apple Pay e Android Pay, e che si utilizza non solo pe pagare ma anche per ricaricare.

Secondo l’analisi del Politecnico di Milano, l’affermazione di questi servizi anche in Italia è possibile proprio grazie all’architettura di sistema e al cambio di abitudini degli italiani che stanno iniziando a familiarizzare con le casse 4.0, i cosiddetti totem, e i pagamenti contactless introdotti dalle nuove carte di credito che sotto la soglia dei 25 euro non chiedono il Pin. E anche Alipay, piattaforma lanciata da Jack Ma, fondatore del gruppo Alibaba, che in Cina conta 400 milioni di clienti, potrebbe accelerare il debutto in Italia forte della partnership con l’azienda francese Ingenico Group, specializzata nel pagamento on-line a livello globale, e puntare non sono ai turisti cinesi che fanno shopping, ma anche al pubblico italiano.

Pagamenti digitali: perché le aziende con una App crescono di più

La strada dei pagamenti digitali è ormai il futuro presente e presto coinvolgerà anche altri competitor secondo lo studio intitolato Future of Money, condotto per Ntt Data e Ingenico ePayments da Oxford Economics e Charney Research. La ragione? Le aziende che crescono più in fretta sono quelle che accettano pagamenti via mobile secondo l’analisi fatta su 2.300 aziende e consumatori in tutto il mondo. Il risultato? Il 42% delle aziende che hanno una crescita annuale del fatturato superiore all’11% ha una App che supporta acquisti e pagamenti, mentre solo il 32% di chi cresce più lentamente ne dispone, e per un terzo dei consumatori pensa che il mobile diventerà la forma di pagamento dominante nei prossimi 10 anni.

Per capire dove sta andando il mercato dei pagamenti digitali bisogna tenere d’occhio l’India. In questo Paese le aziende tecnologiche sperimentano e lanciano servizi e qui Samsung ha appena battuto sul tempo Apple Pay. L’ultimo a sperimentare è stato Mark Zuckerberg che intende monetizzare l’investimento in WhatsApp. Adesso Facebook sta lavorando su WhatsApp For Business, una versione della App rivolta alle piccole e media imprese per aiutarli a gestire i clienti migliori. Questa versione è attualmente in fase di progettazione e la sperimentazione sarà fatta con un lancio in India, dove la piattaforma ha 200 milioni di utenti (il 15% della base utenti totale di WhatsApp).

IDEE DI INVESTIMENTO

Il mercato del mobile Payment è in crescita esponenziale. Secondo i dati di Idc Financial supererà i 1.000 miliardi di dollari entro il 2017, includendo l’acquisto di beni fisici e digitali e i trasferimenti diretti di fondi. Si tratta di una fetta importante della rivoluzione digitale in atto. Con il lancio in India, Samsung Pay è ora disponibile in un totale di 13 paesi, Apple Pay è accettato in 14 paesi, dopo il lancio in Irlanda, mentre Alipay e TenPay, anche se per lo più disponibile in Cina, sono entrati in Sud-Est asiatico e nei principali aeroporti in Europa per offrire un servizio ai cinesi in viaggio. “Nel campo della transizione al digitale le opportunità dovrebbero continuare a crescere man mano che prodotti e servizi diventano più economici, efficienti e facili da utilizzare, nonché dotati di nuove funzionalità legate all’intelligenza artificiale” secondo l’analisi di Pictet.

Per investire sulla rivoluzione digitale anche nei pagamenti, la scelta migliore è un fondo azionario specializzato in telecomunicazioni che punta sulla crescita degli smartphone o anche un fondo azionario specializzato che punta sul fintech e sulla nuova vita delle banche.


Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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