I robot umanoidi – automi dalle sembianze umane dotati di braccia, gambe, mani e “cervelli” mossi dall’intelligenza artificiale – non sono più fantascienza. Entro il 2050, secondo Morgan Stanley Research, il loro numero potrebbe avvicinarsi al miliardo, e la maggior parte sarà impiegata in ambito industriale e commerciale. Al centro di questa rivoluzione c’è la Cina, che grazie al sostegno governativo e a una filiera produttiva avanzata, si sta affermando come leader globale in un mercato destinato a superare i 5 trilioni di dollari. Ecco perché gli investitori dovrebbero guardare a Oriente.

I punti chiave della ricerca Morgan Stanley sui robot umanoidi

Il report di Morgan Stanley Research sottolinea alcuni aspetti chiave che meritano l’attenzione degli investitori:

  • Un mercato in espansione. Il valore complessivo del settore, che include anche componentistica, assistenza e manutenzione, potrebbe superare i 5 mila miliardi di dollari entro il 2050.
  • Umanoidi in crescita. Entro il 2050 si stima la presenza di oltre 1 miliardo di robot umanoidi, con circa il 90% impiegato in ambito industriale e commerciale per attività ripetitive o strutturate.
  • Adozione graduale, poi esplosiva. La diffusione sarà inizialmente lenta, ma dovrebbe accelerare rapidamente nella seconda metà degli anni ’30, grazie ai progressi tecnologici e a una maggiore accettazione sociale e normativa.
  • Prezzi in discesa. Il costo medio di un umanoide, oggi stimato intorno a 200.000 dollari, potrebbe scendere fino a 15.000 dollari nei Paesi a basso reddito entro il 2050, grazie alle economie di scala e all’efficienza della supply chain.

Robot: il ruolo della Cina

La leadership cinese nel settore non è un caso. Il governo ha investito massicciamente nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e della robotica, creando un ecosistema industriale in grado di competere, e in molti casi superare, quello occidentale.

Secondo la ricerca, entro il 2050 la Cina potrebbe ospitare oltre 300 milioni di robot umanoidi, più del quadruplo rispetto agli Stati Uniti (previsti a quota 77 milioni). A rendere possibile questo scenario è una catena di approvvigionamento altamente integrata e competitiva, capace di fornire componenti essenziali come motori, batterie, riduttori e sensori a costi inferiori rispetto a Europa e America.

Le opportunità di investimento

Per gli investitori in fondi comuni, la robotica umanoide rappresenta una delle tendenze più promettenti nel lungo periodo. Ecco alcuni motivi per cui vale la pena monitorare questo settore:

  • Innovazione tecnologica e digitalizzazione. I robot umanoidi si collocano all’intersezione tra AI, automazione e manifattura avanzata, ovvero tre driver chiave dei portafogli tematici.
  • Filiera globale da valorizzare. Dalla progettazione alla produzione di componentistica, esistono numerose aziende, molte delle quali cinesi, che possono beneficiare di questa espansione.
  • Domanda strutturale crescente. Con l’invecchiamento della popolazione e la carenza di manodopera in molti settori, l’adozione dei robot potrebbe essere vista come una soluzione efficiente e sostenibile.
  • Riduzione dei costi. Il calo previsto nei prezzi degli umanoidi potrebbe allargare la base di utilizzatori, portando il mercato a una svolta simile a quella vista negli anni passati con smartphone e computer personali.

IDEE DI INVESTIMENTO

Anche se siamo ancora lontani da un robot in ogni casa, la traiettoria è tracciata: entro il 2050, gli umanoidi faranno parte della nostra vita quotidiana e la Cina sarà il cuore pulsante di questo cambiamento. Per gli investitori attenti ai trend futuri, la robotica umanoide è un megatrend da tenere d’occhio secondo le analisi di Capital group e Candriam perché ben sostenuto da dinamiche demografiche, economiche e geopolitiche.

Per investire sul megatrend della robotica con un obiettivo di lungo termine ci sono fondi tematici su cui diversificare una parte del portafoglio.

I migliori fondi per investire

  • DWS Invest Artificial Intelligence Classe NC EUR Acc è un fondo azionario tematico che investe a livello globale su società la cui attività trarrà vantaggio o è correlata all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Lanciato nel 2018 rende a tre anni il 18,64% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2025). Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 63% del portafoglio, il 15% è investito in Asia emergente, il 10% in Asia Paesi sviluppati.
  • Pictet – Robotics Classe HR Eur è un fondo azionario internazionale che investe in azioni e titoli legati ad azioni (come obbligazioni convertibili, ADR, GDR) emessi da società che contribuiscono e traggono profitto dalla catena del valore nella robotica e nelle tecnologie abilitanti. Lanciato nel 2015 rende a tre anni il 17,66% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2025). Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i primi settori in portafoglio. Il 68% è investito sul mercato americano, il 12% in Europa.
  • Candriam Equities L Robotics & Innovative Technology Classe C Eur Acc è un fondo azionario internazionale che investe in società che operano in ambito tecnologico e robotico tramite una gestione discrezionale. Lanciato nel 2017 rende a tre anni il 15,25% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2025). Tecnologia e beni industriali sono i primi settori in portafoglio. Il 72% è investito sul mercato americano, il 15% in Europa.
  • Thematics AI and Robotics Fund Classe R EUR Acc è un fondo azionario tematico che investe a livello globale in azioni che hanno un’esposizione alla crescita potenziale in relazione al tema d’investimento dell’intelligenza artificiale globale (Al) e della robotica. Investe secondo criteri ESG. Lanciato nel 2019 rende a tre anni il 12,66% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2025). Tecnologia e salute sono i primi settori in portafoglio. Il 73% è investito sul mercato americano il 13% in Europa.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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