Nel suo libro Coming into View, Joseph H. Davis, Chief Global Economist di Vanguard, analizza sei megatrend che, secondo il suo modello, stanno già trasformando l’economia globale e continueranno a farlo fino al 2040. L’obiettivo? Aiutare gli investitori a prepararsi a scenari futuri realistici, evitando l’illusione che lo status quo duri per sempre. Ma quali sono questi megatrend? E cosa significano per chi adotta una strategia d’investimento bilanciata come il classico portafoglio 60/40 (60% azioni, 40% obbligazioni), particolarmente diffuso tra chi investe in fondi comuni?

  1. Tecnologia: il potenziale trasformativo dell’Intelligenza Artificiale

Secondo Davis, la tecnologia – e in particolare l’Intelligenza Artificiale (IA) – non è solo un miglioramento incrementale, ma un potenziale motore trasformativo, paragonabile all’introduzione dell’elettricità. Il suo modello individua segnali precoci (investimenti, diffusione, adozione) che suggeriscono che l’IA potrebbe aumentare la produttività e creare nuovi settori.

Cosa include

  • Tecnologie innovative (che migliorano o automatizzano il lavoro esistente), tecnologie trasformative (che creano nuovi settori o rivoluzionano interi modi di vivere, come l’elettricità o l’intelligenza artificiale). L’IA è considerata una potenziale tecnologia trasformativa, simile per impatto all’elettricità o al personal computer.

Impatto sul portafoglio 60/40

In uno scenario di crescita spinta dall’IA, le azioni beneficiano dell’aumento degli utili e dell’espansione dei settori tecnologici. Tuttavia, anche le obbligazioni possono soffrire se l’aumento della produttività alimenta pressioni inflazionistiche. Il risultato? Il portafoglio 60/40 potrebbe avere una performance robusta, ma con una maggiore volatilità azionaria.

  1. Demografia: invecchiamento, immigrazione e forza lavoro

Il secondo megatrend è il cambiamento demografico. Il rallentamento della crescita della popolazione, l’invecchiamento e le politiche migratorie influenzano l’offerta di lavoro, la produttività e la sostenibilità dei sistemi pensionistici.

Cosa include

  • Analizza la crescita della popolazione, l’invecchiamento, e l’immigrazione. Questi fattori influenzano la forza lavoro, la produttività e la spesa pubblica (es. pensioni, sanità).

Impatto sul portafoglio 60/40

Una forza lavoro meno dinamica può frenare la crescita economica, comprimendo i rendimenti azionari nel lungo periodo. D’altra parte, la maggiore domanda di obbligazioni sicure in una popolazione che invecchia potrebbe sostenere i prezzi obbligazionari, migliorando la componente difensiva del portafoglio.

  1. Globalizzazione: trasformazione, non ritirata

Contrariamente all’opinione diffusa, Davis sostiene che la globalizzazione non sta finendo, ma cambiando forma. Le catene del valore si stanno adattando e l’interscambio di idee e capitale continua, anche se in nuove direzioni.

Cosa include

  • Riguarda il commercio internazionale, le catene di approvvigionamento e la circolazione di idee e capitale. Il libro contesta l’idea che la globalizzazione sia in ritirata, sottolineando come essa si stia trasformando, non scomparendo.

Impatto sul portafoglio 60/40

La riorganizzazione della globalizzazione può creare vincitori e vinti tra i settori azionari, con effetti diversificati sui fondi azionari globali. Per gli investitori, ciò significa dover prestare più attenzione alla selezione geografica e settoriale nei fondi comuni.

  1. Debito pubblico e deficit fiscali: l’ombra lunga sui tassi

L’aumento dei deficit strutturali è una delle preoccupazioni principali per Davis. Non tutti i deficit sono uguali: quelli cronici possono minacciare la stabilità macroeconomica, alimentare l’inflazione e spingere i tassi d’interesse verso l’alto.

Cosa include

  • L’aumento strutturale del debito statale è una forza che può influenzare inflazione, tassi d’interesse e rendimenti obbligazionari. Davis distingue tra deficit temporanei e deficit cronici, più pericolosi per la stabilità economica.

Impatto sul portafoglio 60/40

Tassi più alti penalizzano la componente obbligazionaria (riduzione dei prezzi), ma possono anche comprimere i multipli di valutazione azionaria. In scenari di deficit persistenti, il portafoglio 60/40 rischia di subire pressioni su entrambi i fronti, richiedendo maggiore attenzione alla qualità del credito e alla duration.

  1. Transizione energetica e cambiamento climatico

Il cambiamento climatico e la spinta verso fonti energetiche sostenibili sono ormai forze sistemiche. Secondo il modello di Davis, questi fattori avranno un impatto crescente sull’economia reale e sui mercati finanziari.

Cosa include

  • Considera l’impatto delle temperature globali e della transizione verso fonti energetiche più sostenibili. Questi trend influenzano sia l’economia reale (energia, agricoltura) sia i mercati (green bonds, investimenti ESG).

Impatto sul portafoglio 60/40

Cambiamenti nei settori energetici, agricoli e industriali potrebbero generare nuovi leader di mercato. La transizione ecologica potrà favorire fondi azionari ESG e l’espansione del mercato dei green bond, arricchendo le opportunità di diversificazione all’interno del 60/40.

  1. Rischio geopolitico: instabilità come nuova costante

Guerre commerciali, tensioni tra superpotenze (come USA e Cina), e conflitti regionali hanno effetti diretti sulla fiducia degli investitori, sulle catene di approvvigionamento e sui flussi di capitale.

Cosa include

  • Tensioni tra superpotenze (per esmepio, USA–Cina), guerre commerciali, instabilità regionali. Tali eventi hanno impatti diretti sulla fiducia dei mercati, sull’approvvigionamento globale e sui flussi di capitale.

Impatto sul portafoglio 60/40

Gli shock geopolitici tendono a favorire le obbligazioni come asset rifugio, ma possono anche esacerbare la volatilità azionaria. Per un portafoglio 60/40, la diversificazione geografica e settoriale nei fondi comuni diventa cruciale.

IDEE DI INVESTIMENTO

Superare l’illusione dello “status quo” e adottare una mentalità basata su scenari e probabilità è la lezione che si può trarre dal libro di Davis. Il portafoglio 60/40 può ancora rappresentare una strategia efficace, ma deve evolversi per affrontare megatrend in movimento, bilanciando rischi e opportunità. Questo significa affiancare alla diversificazione tradizionale un’attenzione crescente alla qualità, alla flessibilità e alla capacità dei fondi comuni di adattarsi a un mondo in rapido cambiamento.

Per diversificare e bilanciare il portafoglio lasciati guidare dai nostri portafogli modello, il servizio più indicato per accompagnarti nelle scelte di investimento in base alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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