Da una parte c’è l’annuncio dei dazi al 50% sull’Unione Europea ora bloccati dalla Corte del Commercio Internazionale americana, perché ritenuti illegali. La decisione definitiva spetterà alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ma intanto l’incertezza pesa sui mercati. Dall’altra, le Borse europee hanno sovraperformato quelle statunitensi nella prima parte del 2025, ma la domanda resta: quanto durerà la corsa europea? I fondi a dividendo possono aiutare a mettersi al riparo?
Perché un fondo a cedola
I fondi a dividendo sono strumenti d’investimento che raccolgono azioni di società che distribuiscono dividendi regolari. Per il 2025 si presentano come un’opzione efficace per diversificare il portafoglio, ridurre la volatilità e ottenere una rendita periodica, soprattutto in un contesto in cui la crescita dei prezzi sembra destinata a rallentare.
I dividendi rappresentano una componente fondamentale dei rendimenti azionari nel lungo termine. Secondo Vanguard, dal 1993 l’indice FTSE All-World è cresciuto del +1.150%, di cui più della metà (+586%) attribuibile al reinvestimento dei dividendi. In periodi di incertezza come quello attuale, i flussi cedolari possono giocare un ruolo ancora più centrale.
Cosa succede ai dividendi nel 2025
Il primo trimestre del 2025 ha evidenziato una frenata della crescita globale dei dividendi. Secondo l’analisi di Vanguard, le distribuzioni globali hanno raggiunto i 398 miliardi di dollari, in crescita solo moderata su base annua. Escludendo l’apporto straordinario delle grandi banche cinesi, la crescita globale risulterebbe praticamente piatta.
Le banche cinesi (ICBC, Bank of China, Agricultural Bank of China e Bank of Communications) hanno introdotto per la prima volta distribuzioni semestrali, per un totale di 24,3 miliardi di dollari – pari alla metà dell’intero monte dividendi annuo del 2024. Questo ha distorto in parte il dato globale mascherando una situazione più fragile.
Senza la Cina, i contributi positivi dei dividendi distribuiti da imprese americane, soprattutto tecnologiche e finanziarie, sono stati controbilanciati da riduzioni nei mercati emergenti e in Asia Pacifico, Giappone escluso, soprattutto nei comparti energetico e dei materiali di base.
Segnali d’allarme arrivano dal settore dei beni di consumo discrezionali, con tagli generalizzati sia in Cina (-2,3 miliardi) che negli USA (-5,8 miliardi): un campanello d’allarme sulla spesa dei consumatori in un contesto macroeconomico difficile.
Europa: fari accesi sul secondo trimestre
Il secondo trimestre è tradizionalmente quello più ricco in termini di distribuzioni da parte delle società europee. Nel 2024, le imprese europee avevano già distribuito 204,6 miliardi di dollari, con una crescita del 7,7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le prospettive per il 2025 sono più caute.
Il rafforzamento del dollaro e le tensioni geopolitiche legate ai dazi sulle esportazioni europee potrebbero frenare il ritmo di crescita dei dividendi in valuta statunitense. Le attese restano comunque positive, con l’Italia che potrebbe nuovamente distinguersi grazie al contributo di banche, utility ed energetici.
Fondi a dividendo: la funzione in portafoglio
I fondi a dividendo ricoprono un ruolo chiave nella costruzione di portafogli difensivi:
- Rendita periodica: offrono un flusso di reddito regolare, ideale per chi cerca una forma di entrata passiva.
- Diversificazione settoriale: investono in società solide di settori come finanza, energia, farmaceutico e tech.
- Stabilità dei rendimenti: le aziende che distribuiscono dividendi regolari tendono ad avere bilanci solidi e una governance prudente, rendendole più resilienti in fasi di mercato turbolente.
IDEE DI INVESTIMENTO
In un 2025 segnato da incertezze geopolitiche, frenate economiche e rischi legati alla spesa dei consumatori, i fondi a dividendo si confermano una strategia intelligente per affrontare la volatilità. L’inizio d’anno ha mostrato segnali contrastanti, ma la disciplina delle imprese che continuano a remunerare gli azionisti rimane un’ancora di stabilità. Guardando avanti, le prossime mosse delle aziende europee e la seconda distribuzione delle banche cinesi saranno gli elementi chiave da monitorare per chi investe in dividendi.
I migliori sulla piattaforma di Online SIM sono:
- FF – Global Equity Income Fund A- ACC- USD è un fondo azionario internazionale e investe almeno il 70% in titoli azionari di società a cedola a livello globale. La scelta è in base ai rendimenti da dividendi più interessanti oltre che al potenziale di crescita del capitale. Partito nel 2014, il fondo rende a tre anni il 12,83% (dati Morningstar aggiornati a giugno 2025). Finanza, beni industriali e beni di consumo sono i settori più forti. Il 30% è investito in Usa, il 29% in Europa euro.
- Invesco Global Equity Income Fund Classe R Usd è un fondo azionario internazionale che investe in combinazione con la crescita del capitale nel lungo termine, puntando su azioni internazionali. Partito nel 2014 il fondo rende a tre anni il 12,38% (dati Morningstar aggiornati a giugno 2025). Finanza, tecnologia e beni industriali sono i settori più forti. Il 47% è investito in Usa, il 17% in Uk e il 12% in Europa euro.
- Goldman Sachs Global Equity Income Classe X Usd Acc è un fondo azionario internazionale che investe in in qualsiasi Paese in azioni e che offrono un tasso di dividendo elevato. L’inclusione in portafoglio di un titolo è definita sul livello del dividend yield. Partito nel 2006 il fondo rende a tre anni il 6,57% (dati Morningstar aggiornati a giugno 2025). Finanza, tecnologia sono i settori più rappresentati. Il 58% è investito in Usa, il 16% in area euro.
- Jpm Global Dividend D (acc) – Usd è un fondo azionario internazionale che investe in azioni di tutto il mondo che generano reddito elevato e in aumento Il portafoglio è concentrato su minimo 40 massimo 90 società. Partito nel 2007, il fondo rende a tre anni il 6,13% (dati Morningstar aggiornati a giugno 2025). Finanza, tecnologia sono i settori più pesanti. Il 59% è investito in Usa, il 14%.
- M&G (Lux) Global Dividend Fund Classe A Eur Inc è un fondo azionario internazionale investe su azionai globali applicando i criteri ESG e per fornire un flusso di reddito che aumenta ogni anno. Partito nel 2018, il fondo rende a tre anni il 5,67% (dati Morningstar aggiornati a giugno 2025). Finanza, tecnologia e salute sono i settori più forti. Il 40% è investito in Usa, il 18% in Canada e l’11% in UK.
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NOTE
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