Secondo il report Africa’s Pulse della Banca Mondiale, il continente africano è al centro di una nuova narrazione economica. Con una crescita prevista del Prodotto interno lordo (PIL) del 3,5% nel 2025 e un’accelerazione al 4,3% nel biennio successivo, l’Africa Sub-Sahariana si candida a diventare un motore dinamico della crescita globale. Dietro questo slancio ci sono forze strutturali – demografia, urbanizzazione e digitalizzazione – che stanno trasformando il continente. Ma quali implicazioni ci sono per gli investitori nei fondi comuni dedicati ai mercati emergenti?

Giovani, urbanizzazione e digitalizzazione guidano la trasformazione

Con una popolazione in rapido aumento, giovane e sempre più urbanizzata, l’Africa rappresenta un potenziale demografico unico. La crescita urbana alimenta la domanda di infrastrutture, trasporti, servizi e tecnologie digitali. Secondo la Banca Mondiale, la ripresa post-Covid è trainata soprattutto dal settore dei servizi, in particolare ICT, finanza e turismo, mentre anche l’agricoltura beneficia di miglioramenti infrastrutturali e climatici.

In parallelo, le economie africane stanno beneficiando di condizioni finanziarie più accomodanti, con un rallentamento dell’inflazione e una stabilizzazione delle valute. Le riforme per migliorare la governance, rafforzare lo stato di diritto e promuovere la trasparenza fiscale sono essenziali per consolidare questa traiettoria di crescita. Tuttavia, persistono criticità legate a conflitti interni, cambiamenti climatici ed elevato indebitamento pubblico – ostacoli che richiedono politiche mirate e sostegno internazionale.

Quali opportunità per i fondi comuni che puntano su mercati emergenti

Nel 2025, diversi gestori patrimoniali stanno rivalutando l’esposizione all’Africa nei portafogli emergenti. Secondo Fidelity International, “la crescita organica africana, spinta da una demografia favorevole e un’adozione accelerata della tecnologia, offre opportunità di rendimento decorrelate dai cicli economici tradizionali.” Anche Schroders sottolinea l’interesse per settori come telecomunicazioni, energia rinnovabile e microfinanza, che possono beneficiare delle tendenze strutturali in atto.

I fondi comuni focalizzati su mercati emergenti, per esempio quelli classificati come Global Emerging Markets o Frontier Markets, iniziano a considerare un’allocazione selettiva verso economie come Nigeria, Kenya, Ghana e Rwanda. Le strategie attive puntano su società che operano in ambienti favorevoli alla regolamentazione e con governance societaria trasparente.

L’adozione di criteri ESG sta inoltre diventando sempre più rilevante per valutare i rischi legati a instabilità politica, diseguaglianze e resilienza climatica. Secondo JP Morgan Asset Management, “l’integrazione di indicatori di sostenibilità nella selezione dei titoli africani è cruciale per identificare le realtà più solide in un contesto altamente frammentato”.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’Africa non è più solo una scommessa speculativa, ma una componente strategica per chi guarda al lungo termine. La sfida, per i fondi comuni e gli investitori retail, è saper selezionare le opportunità migliori all’interno di un panorama in evoluzione, valorizzando l’analisi fondamentale, l’approccio ESG e la comprensione dei rischi geopolitici. Per chi punta sui mercati emergenti, l’Africa può rappresentare davvero il next big thing.

Per investire nel continente africano una soluzione intelligente può essere un’asset allocation su fondi azionari focalizzati sui mercati emergenti con un’esposizione significativa all’Africa.

  • FF – Emerging Europe, Middle East and Africa Fund – A – USD è un fondo azionario mercati emergenti che investe in società che hanno sede, o che operano prevalentemente in Europa centrale, Europa dell’Est e Sud Europa (inclusa la Russia), Medio Oriente e Africa. Rende il 23,9% nel 2025 (dati Mornigstar aggiornati ad agosto 2025). L’Africa e il Medio Oriente rappresentano il 56% del portafoglio con il Sud Africa che vale il 22,7%. Finanza e consumi ciclici sono i settori più rappresentati.
  • Morgan Stanley Emerging Europe, Middle East And Africa Equity Fund Classe A EUR è un fondo azionario mercati emergenti che investe società dell’Europa centrale, orientale e meridionale, del Medio Oriente e del Nord Africa. Rende il 3,98% nel 2025 (dati Mornigstar aggiornati ad agosto 2025). L’Africa e il Medio Oriente rappresentano il 17% del portafoglio con il Sud Africa che vale il 2,5%. Finanza e consumi ciclici sono i settori più rappresentati.

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Note

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Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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