I mercati dell’AI Agenziale (o Agentic AI) rappresentano la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale, focalizzandosi sullo sviluppo di sistemi autonomi capaci di ragionare, pianificare ed eseguire compiti complessi senza supervisione umana costante. Questa evoluzione apre la strada a un nuovo paradigma economico: l’agentic commerce, dove gli acquisti vengono gestiti direttamente da agenti intelligenti che operano per conto dei consumatori. Scopriamo che cos’è, come funziona e perché potrebbe diventare una delle prossime frontiere di investimento nei mercati globali.
Cos’è l’Agentic commerce
Con agentic commerce si intende lo shopping mediato da agenti di intelligenza artificiale autonomi, in grado di anticipare i bisogni dei consumatori, cercare prodotti, negoziare prezzi e completare transazioni in modo fluido e personalizzato. Non si tratta di un’evoluzione dell’e-commerce, ma di una trasformazione radicale dell’esperienza d’acquisto: l’AI non assiste più, ma agisce al posto nostro.
In questo nuovo ecosistema, l’agente digitale del consumatore dialoga direttamente con l’agente del venditore o con piattaforme intermediarie, realizzando acquisti senza che l’utente debba mai navigare un sito o compilare un form. Il risultato? Un’esperienza più efficiente, proattiva e integrata, dove la decisione d’acquisto nasce dall’intento dell’utente e viene eseguita automaticamente dall’agente più adatto.
Come funziona e quanto vale il mercato
Secondo le stime di Citi Global Insights, il mercato dell’agentic commerce passerà da 136 miliardi di dollari nel 2025 a 1,7 trilioni nel 2030, con un tasso di crescita medio annuo del 67%.
McKinsey nel report The Agentic Commerce Opportunity: How AI Agents Are Ushering in a New Era for Consumers and Merchants arriva a proiezioni ancora più ampie: fino a 5 trilioni di dollari di vendite globali entro il 2030, solo nel segmento retail B2C.
Come già accaduto nel passaggio dal negozio fisico all’e-commerce, anche qui la tecnologia è disponibile, ma la vera sfida è costruire l’infrastruttura: protocolli di pagamento tra agenti, sistemi di fiducia, identità digitale, prevenzione frodi e interoperabilità tra piattaforme. Il processo è già iniziato e l’adozione sarà molto più rapida: gli agenti possono “camminare sui binari” già costruiti da vent’anni di e-commerce, accelerando la transizione.
Come può cambiare l’e-commerce con l’IA
L’arrivo dell’agentic commerce richiede un nuovo modello di business. Non basta aggiungere un chatbot: servono infrastrutture capaci di gestire l’intero ciclo di transazione (dalla ricerca del prodotto al pagamento) in modo automatizzato e sicuro.
Secondo McKinsey le aziende dovranno:
- Riprogettare i sistemi di autenticazione e prevenzione frodi, introducendo il concetto di Know Your Agent (KYA);
- Collaborare tra incumbent e startup per sviluppare protocolli comuni;
- Creare esperienze “agent-ready”, ottimizzate per l’interazione tra agenti invece che tra esseri umani.
Si tratta di una vera e propria “deverticalizzazione” del commercio: l’utente non andrà più su Amazon o Expedia, ma comunicherà con un agente personale capace di organizzare un viaggio o un acquisto su più piattaforme contemporaneamente. Chi saprà adattarsi per primo potrà catturare nuove quote di mercato e diventare un nodo centrale del futuro ecosistema.
Rischi e opportunità
Come ogni rivoluzione tecnologica, anche il commercio agentico porta con sé rischi sistemici e sfide di fiducia.
McKinsey evidenzia quattro dimensioni chiave:
- Affidabilità degli agenti. Come garantire che l’agente agisca davvero nell’interesse del cliente?
- Responsabilità legale. Chi è responsabile di un errore: l’utente, il produttore dell’agente o la piattaforma?
- Sovranità dei dati. Gli agenti operano su grandi quantità di dati personali, spesso transfrontalieri, con impatti su privacy e regolamentazione.
- Fiducia e trasparenza. Gli utenti devono sapere come e perché l’agente prende determinate decisioni.
A fronte di questi rischi, le opportunità sono notevoli: maggiore efficienza, personalizzazione estrema e nuovi modelli di monetizzazione (abbonamenti, servizi premium, agenti verticali per settore). Per gli investitori, si tratta di un terreno in rapido sviluppo dove innovazione e regolamentazione cammineranno insieme.
Le società di pagamento sono le favorite
Nella corsa all’agentic commerce, i payment provider globali partono in vantaggio. Secondo l’analisi di Citi, i principali operatori stanno già sviluppando soluzioni dedicate agli agenti di AI:
- Visa con l’iniziativa Intelligent Commerce per facilitare transazioni sicure tra agenti e consumatori tramite token e API personalizzabili;
- Mastercard con Agent Pay, che consente agli agenti di scegliere automaticamente il metodo di pagamento più adatto;
- PayPal e Stripe, entrambe con toolkit dedicati per integrare i loro servizi nei flussi di commercio agentico.
Queste società, insieme a startup innovative, stanno costruendo i “binari” su cui viaggerà il nuovo commercio digitale. Gli agenti potranno, per esempio, scegliere di volta in volta il metodo più conveniente o premiante, gestendo in autonomia anche opzioni come il Buy Now Pay Later (BNPL). In prospettiva, le infrastrutture di pagamento e identità diventeranno un punto di investimento strategico, simile a ciò che furono le piattaforme di e-commerce vent’anni fa.
Cosa aspettarsi in futuro
Come sottolineano Citi e McKinsey, il commercio agentico è ancora in fase di formazione, ma i segnali di crescita sono inequivocabili. Ogni settimana emergono nuove partnership, protocolli e strumenti dedicati. La transizione richiederà tempo, come quella dall’offline all’online, ma avverrà su una scala e con una velocità molto superiori.
Nel breve termine, persisteranno sfide legate a fiducia, abitudini dei consumatori e regolamentazione, ma le prospettive sono promettenti. Citi evidenzia che l’AI agentica potrebbe diventare un motore di crescita paragonabile all’esplosione dell’e-commerce, grazie alla capacità di rendere lo shopping più personalizzato, efficiente e automatizzato.
Le startup tecnologiche avranno un ruolo cruciale nel costruire l’infrastruttura, mentre le società di pagamento e le piattaforme di AI diventeranno i nuovi pilastri dell’economia digitale. Per gli investitori in fondi comuni, osservare questa evoluzione significa anticipare i trend che modelleranno i settori della tecnologia, dei pagamenti e dei servizi finanziari nel prossimo decennio.
IDEE DI INVESTIMENTO
L’agentic commerce è destinato a ridefinire il modo in cui acquistiamo beni e servizi, aprendo opportunità di crescita per le aziende che sapranno adattarsi a questa nuova economia dell’intelligenza artificiale.
Come già accaduto per Internet e per il mobile, chi investirà per primo nelle infrastrutture digitali e nei modelli di fiducia potrà beneficiare di una nuova ondata di valore e innovazione. Per gli investitori, rappresenta una frontiera da esplorare attraverso fondi tematici dedicati a tecnologia, AI e digital payments: settori che, oggi più che mai, stanno riscrivendo le regole del commercio globale.
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Note
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