La conclusione del primo semestre 2024 è un’ottima occasione per soffermarsi ad osservare l’andamento dei mercati finanziari, disegnare un quadro della situazione e comprendere le attuali condizioni di investimento per i risparmiatori, sia in azioni che in obbligazioni.
Il bilancio del primo semestre 2024
- Il cambiamento delle politiche monetarie. Nel periodo considerato si è verificato un leggero, ma impattante cambiamento nelle politiche monetarie: a inizio giugno, la Banca Centrale Europea ha abbassato i tassi ufficiali di 25 punti base – così come le banche centrali di Canada e Nuova Zelanda – mentre la Fed mantiene il tasso al 5,5%, il livello più elevato degli ultimi 23 anni. Queste condizioni di prestito sono particolarmente rigide rispetto all’ultimo quarto di secolo, ma non sembra esserci una necessità urgente di un ulteriore allentamento.
- Mercati finanziari ed economia reale sono in buona salute. I principali indicatori macroeconomici mostrano uno scenario rassicurante e sostenibile, in equilibrio, con alcuni elementi critici che ne confermano la genuinità. Il mercato del lavoro è il più dinamico degli ultimi vent’anni e l’inflazione, sebbene presente, non è eccessiva.
- Tengono le commodities. I mercati delle materie prime mostrano una domanda sostenuta per quasi tutti i metalli, mentre i prezzi dei generi alimentari sono piuttosto stabili, con l’eccezione di cacao e caffè, che hanno visto un aumento significativo dei prezzi, seguito da un recente ritorno sulle trend line.
- Euro e azioni in ascesa. Nel mercato delle valute, l’euro è aumentato di quasi il 10% rispetto allo yen e del 3% rispetto al franco svizzero, ma è sceso di circa il 3,1% rispetto al dollaro. Tra i principali indici azionari, quasi 9 su 10 sono in crescita, con un rendimento medio dell’8,6%, principalmente nel primo trimestre. La Turchia guida i mercati con un aumento del 46%, seguita da Taiwan e Amsterdam. L’Europa è solida, con buone performance nell’area mediterranea, mentre gli USA sono trainati dai titoli tecnologici. L’Asia e l’America Latina sono più deboli.
Risparmio gestito: il bilancio del primo semestre 2024
Il settore del risparmio gestito ha colto molte opportunità quest’anno. In particolare:
- Gli indici FIDA dei comparti azionari geografici sono quasi tutti positivi, con un equilibrio tra economie emergenti e sviluppate. Le large cap e le società growth vantano un leggero vantaggio. La distribuzione delle performance è coerente con gli indici di riferimento e la volatilità è contenuta, confermando i benefici della diversificazione.
- Gli indici Fida settoriali mostrano ottimi risultati nei settori innovativi come intelligenza artificiale, information technologies, telecomunicazioni e robotica, seguiti da metalli preziosi e finanza. Gli investimenti sostenibili sono saldi, mentre il settore immobiliare ha subito un piccolo indebolimento.
- L’81% degli indici Fida dei comparti obbligazionari è positivo, con il dollaro USA come principale elemento di successo. Anche il debito corporate dei paesi emergenti offre buoni ritorni. I prodotti più performanti hanno duration basse, tassi elevati e asset convertibili.
- Il rendimento dei portafogli in base al gradi di rischio. Si è stimato un rendimento medio del 7,5% per un portafoglio aggressivo, del 5,5% per uno moderato e del 3,4% per uno prudente, con volatilità rispettivamente del 4,9%, 3,8% e 2,7%.
IDEE DI INVESTIMENTO
Le condizioni generali sono buone per investire liquidità residua, soprattutto in obbligazioni, ma è importante monitorare le manovre delle banche centrali. I mercati infatti, con il loro “entusiasmo” anche se non eccessivo, danno per scontata la conclusione del processo di normalizzazione dei tassi. L’ipotesi è più che condivisibile, ma potremo archiviare il tema solo quando l’inflazione smetterà di essere un dato sotto i riflettori, come è stata per lungo tempo. Le elezioni USA saranno un altro tema importante per il secondo semestre.
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NOTE
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