Il mese di luglio si è chiuso con un quadro di mercato disomogeneo, riflesso di tensioni geopolitiche ancora irrisolte, dati macroeconomici ambigui e un mood degli investitori oscillante tra speranza e timore. Le asset class hanno mostrato performance contrastanti, in un contesto in cui la direzionalità dei flussi sembra sempre più effimera e guidata da logiche settoriali, cicliche o puramente speculative.

Il comparto delle commodity ha registrato in media un calo mensile del 2%, pur mantenendo un progresso da inizio anno del 5%. La performance più eclatante è stata quella del rame, crollato del 14% a luglio, pur restando in positivo YTD (+8%), mentre il gas naturale statunitense ha lasciato sul terreno oltre l’11%. In netto rialzo, invece, palladio e Brent, a testimonianza di una divergenza tra energia fossile e gas. Le soft commodities restano in affanno: il cacao perde il 5% nel mese e affonda a -27% da gennaio.

Nel Forex, luglio ha segnato un chiaro indebolimento dell’euro rispetto a un ampio paniere di divise. Solo il Peso argentino (+8%) e lo Yen giapponese (+1%) hanno registrato apprezzamenti significativi per l’euro, mentre nei confronti del dollaro USA il cambio è sceso del 3%. Da inizio anno, tuttavia, la moneta unica conserva terreno positivo contro la maggior parte delle valute emergenti, come il Peso argentino e la lira turca. Ma il ritracciamento di luglio lascia intravedere dubbi sulla forza dell’euro nel secondo semestre.

Luglio ha visto un generalizzato rimbalzo degli indici azionari globali (+2% in media), con i tre quarti delle borse in territorio positivo. Bangkok ha segnato un sorprendente +14%, seguito da Jakarta (+8%) e Atene (+7%). I listini europei sono avanzati moderatamente (FTSE MIB +3%, Eurostoxx50 attorno alla parità), mentre gli USA hanno mantenuto una crescita contenuta (S&P 500 e Nasdaq +2%). Da inizio anno, alcuni mercati non pienamente sviluppati si sono ripresi con vigore (Atene +36%, Hang Seng +24%), confermando una tendenza di rotazione geografica.

Mercati e performance a luglio

Quanto al risparmio gestito, gli indici di categoria FIDA FFI azionari geografici mostrano un quadro positivo su tutta la linea: il 92% chiude luglio in rialzo. Il picco mensile spetta alla Thailandia (+14%), seguita dalla Cina e dai paesi emergenti esclusa la Russia (entrambi +6%). Le performance da inizio anno premiano Corea (+35%), Austria (+29%) e area iberica (+27%). I fondi esposti ai mercati sviluppati europei crescono a ritmo più contenuto, mentre USA e America Latina mostrano ancora rendimenti negativi da inizio anno.

La selezione settoriale si conferma cruciale: l’indice sui fondi in Biotecnologia vola dell’8% a luglio, seguito da Energia alternativa (+8%) e Intelligenza Artificiale (+6%). Da inizio anno, spiccano Metalli preziosi coperti in euro con +39% e Finanza Europa (+29%). Male invece Farmaceutico globale (-10%) e Immobiliare America (-8% YTD). La dispersione dei rendimenti settoriali rimane elevata, segnalando una polarizzazione crescente tra comparti growth e value.

La maggior parte degli indici obbligazionari ha registrato un progresso, con un rendimento medio dell’1% a luglio. Gli strumenti convertibili brillano (Asia Pacifico +5%, queli coperti in USD +4%), così come l’high yield globale (+2%) e le emissioni emergenti (+3%). Sul fronte duration, i governativi USA a lungo termine recuperano (+2%), ma da inizio anno il segmento rimane in negativo. Poco più della metà degli indici è in positivo nel 2025, con un rendimento medio di poco sotto lo zero, riflesso di una prima metà d’anno penalizzante.

Gli indici FIDA FFI Ritorno Assoluto chiudono luglio con un buon +1% medio, mostrando una straordinaria resilienza. In evidenza le strategie su materie prime, Real Return e Mercati Emergenti (tutti +2%). Anche i fondi diversificati performano bene: +2% medio, con punte oltre il +4% sui profili USD. Da inizio anno, i profili prudenziali ed euro-hedged sono quelli che meglio hanno tenuto il passo.

Gli indici FIDA FEI evidenziano un mese positivo nel 75% dei casi, con un rendimento medio dell’1,8%. Brillano gli ETF a leva sull’azionario globale (+16% il Long 3x) e i settori più caldi come Finanza (+6%), Private Equity (+6%) ed Energie Alternative (+9%). Tra i worst performer troviamo ancora il comparto IT Europa (-6%) e gli ETF short sulle azioni (-15%). Il dato annuale mostra un recupero meno omogeneo, ma con punte del +50% per i prodotti a leva.

IDEE DI INVESTIMENTO

Possiamo affermare che luglio abbia premiato l’inclinazione verso il rischio, ma in modo selettivo e con forti divergenze tra asset class e regioni. I fondi azionari geografici emergenti, i settoriali growth, i convertibili e le strategie absolute return sono stati i protagonisti. Permangono però ampie aree d’ombra: il mercato obbligazionario resta fragile, il forex instabile, le materie prime disallineate. In assenza di catalizzatori univoci, l’approccio più efficace resta quello pragmatico e selettivo, con un occhio vigile sulla rotazione settoriale e la gestione dinamica del rischio.

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NOTE

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Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

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