Volatilità in aumento, tassi ai minimi ed economie in crescita, anche se lenta, con gli occhi sempre puntati alle manovre delle banche centrali. In uno scenario come questo, le obbligazioni convertibili sono una buona scelta per chi è a caccia di un asset valido in cui entrare adesso. La ragione? Nella tempesta di agosto sui mercati e durante il successivo assestamento di settembre con alti e bassi repentini, questa categoria di obbligazioni ha dato prova della propria capacità di resistenza rispetto all’azionario, in un contesto di mercato problematico. La prova è nel rendimento: se guardiamo l’indice Thomson Reuters Global Convertible Bond (euro hedged) che è il parametro di riferimento per queste obbligazioni e per i fondi comuni specializzati nel settore, è in rialzo del dell’1,9% rispetto a un anno fa, contro un ribasso dell’1,9% dell’indice azionario globale MSCI World.
Ma non è solo questione di rendimento. Le obbligazioni convertibili domano la volatilità che tiene in ostaggio i mercati in queste ultime settimane: nel 2015, la volatilità annualizzata dell’indice Thomson Reuters Global CB è del 7% contro il 13% dell’MSCI World. “I convertibili possono essere presi in considerazione in un’ottica di diversificazione di portafoglio perché tipicamente aumentano la performance dell’allocazione sul reddito fisso nel medio periodo, riducendo la volatilità della componente azionaria” ha detto Maxime Perrin, Senior Convertible Bond Analyst nel team di gestione del fondo LO Funds – Convertible Bond di Lombard Odier IM.
La ragione è semplice: in mercati al rialzo, le obbligazioni convertibili danno buoni ritorni, in mercati al ribasso offrono una componente di protezione del capitale. “Da un ciclo di mercato all’altro, le convertibili hanno dimostrato la propria capacità di catturare una grande parte dei rialzi dei listini azionari, riducendo significativamente l’impatto negativo delle fasi di ribasso, grazie al loro profilo duale” ha detto Nicolas Delrue, investment specialist convertible bonds di Union Bancaire Privée che ritiene questa fase di mercato un punto di ingresso interessante per entrare nelle convertibili.
IDEE DI INVESTIMENTO
Grazie all’opzione implicita, di norma i convertibili beneficiano di contesti con volatilità crescente. Quanto successo nelle settimane scorse mostra infatti come questi titoli abbiano ben performato in un contesto molto complesso. Ecco i 5 fondi obbligazionari convertibili (Categoria Morningstar: Obbligazionari Convertibili Globali Euro Hedged) che hanno saputo domare meglio la volatilità da inizio anno:
- Edmond de Rothschild Global Convertibles CHF da gennaio a settembre 2015 rende il 9,75%. Il fondo è nato a marzo 2015 e ha un’ottica di investimento di lungo periodo, almeno 3 anni.
- AXA World Funds Framlington Global Convertibles F Capitalisation EUR da inizio anno rende il 2,49%. A tre anni il fondo che ha una gestione attiva del portafoglio rende l’8,96%.
- Schroder International Selection Fund Global Conservative Convertible Bond C EUR Hedged Acc che è nato a fine 2014 e da gennaio a settembre 2015 rende il 2,25%.
- Oyster Global Convertibles Classe Eur che rende l’1,97% da inizio anno e il 4% a tre anni
- Lo Funds Convertible Bond Classe R che da gennaio rende lo 0,54% e a tre anni ha un rendimento del 5,15%. A partire da ottobre 2014 il fondo ha deciso di minimizzare l’esposizione al settore energetico, oggi inferiore all’1% nel portafoglio, sovrappesando i settori legati ai consumi ciclici.
GLOSSARIO
Obbligazioni convertibili. Le obbligazioni convertibili sono caratterizzate dalla possibilità di trasformarsi in azioni. I risparmiatori in possesso di tali obbligazioni hanno il diritto a determinate scadenze, di trasformare le proprie obbligazioni in azioni della società emittente. Possono rappresentare la soluzione per coniugare un rendimento interessante e un investimento affidabile.
Note
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