Per il quotidiano britannico The Guardian lo scandalo Panama papers è la tempesta perfetta che si abbatte su Brexit e su David Cameron. Perché a sole 10 settimane dal voto per il referendum che potrebbe sancire l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, la posizione del premier britannico non mai stata così debole.

Dall’elenco di Panama è emerso che anche il padre, Ian Cameron, morto nel 2010, costituì negli anni ’80 un fondo offshore registrato alle Bahamas, il Blairmore Investment Trust, in cui anni dopo è entrato anche il figlio David, che uscì poco prima di diventare premier.

Tanto che, fa quasi sorridere la mossa del Governo inglese che nella battaglia su Brexit, proprio nei giorni in cui Cameron è impegnato a chiedere scusa agli elettori, sia arrivato per posta un libretto informativo a sostegno della permanenza nell’Unione europea. La mossa, ovviamente, è stata strumentalizzata dagli avversari che hanno accusato Cameron di giocare sporco con i soldi dei contribuenti. Per gli analisti inglesi questo insieme di fattori basta per fare di Brexit un incubo concreto adesso. Anche se, il The Guardian dà ancora in vantaggio di 4 punti gli euro positivi sugli anti euro: 43% a 39% con un bel 18% di indecisi che faranno da ago della bilancia.

Perché il vento anti-europeista non è un affare solo inglese. È successo in Grecia l’estate scorsa, in Danimarca in dicembre e a inizio aprile anche in Olanda con referendum in cui i cittadini hanno presi decisioni propedeutiche alla fine dell’Unione europea.

Per l’economista Nouriel Roubini con Brexit a rischio c’è davvero tutta l’Europa. La ragione? Secondo Roubini è ipotizzabile un effetto contagio che porterà catalani e scozzesi a chiedere l’indipendenza da Spagna e Regno Unito e gli Stati virtuosi dell’Unione Europea, soprattutto a Nord come la Svezia, metterebbero in dubbio la loro appartenenza all’area euro. Insomma, a rischio per Roubini non c’è solo il Prodotto interno lordo (Pil) della Gran Bretagna e la sterlina (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim) ma l’euro stesso.

IDEE DI INVESTIMENTO

Le previsioni dei principali analisti valutari sentiti da Bloomberg danno ragione a Roubini. L’euro ha avuto nel primo trimestre il più grande rialzo contro dollaro degli ultimi 5 anni ma la situazione è destinata a cambiare entro il 30 giugno secondo Bayerische Landesbank che, secondo la classifica di Bloomberg è stata la migliore società di analisi valutaria negli ultimi due trimestri su euro, yen, franco svizzero e corona svedese. Per gli analisti tedeschi, l’euro scivolerà a 1,09 contro dollaro entro fine giugno e a 1,04 contro dollaro entro fine 2016.

E’ più ottimista Julius Baer, seconda nella classifica Bloomberg dei migliori analisti valutari, che vede l’euro a 1,13 contro dollaro contro una media di 1,09 contro dollaro dei 10 migliori analisti individuati da Bloomberg (Bayerische Landesbank , Julius Baer, National Bank of Canada, Well Fargo, BMO Capital Markets, Silicon Valley, X-Trade Brokers Dom Maklerski, Danske Bank, TMS Brokers e Rabobank).

Ecco in sintesi le tappe anti-europeiste che hanno indebolito l’euro secondo gli analisti:

  • 5 luglio 2015 Scatta l’allarme rosso sui mercati. Con la vittoria del ‘No’ al referendum greco, lo spettro della Grexit – l’uscita della Grecia dall’Eurozona – diventa opzione concreta. E l’effetto, confermano le previsioni di analisti, gestori e banche d’affari, è quello di assistere, almeno nel breve termine, a violenti scossoni sulle borse, a una caduta dell’euro e a un’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi periferici, Btp inclusi.
  • 5 dicembre 2015 La Danimarca dice no all’Unione europea. Dopo la bocciatura del Trattato di Maastricht nel 1992 e dell’euro nel 2000 – con un referendum – i danesi hanno respinto con il 53,1% la proposta del governo che puntava al rafforzamento dell’integrazione europea in materia di giustizia e sicurezza. La Danimarca rischia di uscire dall’Europol, l’Ufficio di Polizia della Ue che supporta i paesi membri dell’Unione nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata su base internazionale.
  • 7 aprile 2016 È arrivata una bocciatura sonora, da parte degli elettori olandesi, all’accordo di associazione tra Ue e Ucraina nel referendum voluto dagli euroscettici: i contrari hanno raggiunto il 61,1% dei voti, in base al 99,8% delle schede scrutinate. L’affluenza alle urne è stata del 32,2% degli aventi diritto, appena oltre la soglia del 30% che rende valido il referendum.
  • 23 giugno 2016 La Gran Bretagna va al voto. Ecco su cosa si misurano gli elettori inglesi in tre punti chiave (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim).

Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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1 Commento

  1. Massimo
    27 Aprile 2016 a 1:15 — Rispondi

    Abolire l’Euro secondo me sarebbe una liberazione

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