Dare priorità a “nuove forze produttive” ovvero le tecnologie basate su chip e intelligenza artificiale è il mantra del governo cinese per risollevarsi dalla crisi del mercato immobiliare e dal rischio di finire in stagnazione. Il progetto lanciato al Congresso nazionale dal primo ministro della Cina, Li Qiang ha l’obiettivo di una crescita economica del Prodotto interno lordo (PIL) del 5% circa per il 2024.

Il mercato non ha reagito positivamente all’annuncio del piano del governo cinese. Per gli analisti della Banca Mondiale, nel 2024 la crescita del PIL potrà arrivare al massimo al 4,5%, in rallentamento rispetto al 5,2% previsto per il 2023. E il debito è destinato a restare elevato secondo secondo i dati del Fondo monetario internazionale (FMI). Attualmente, il debito del governo centrale cinese ammonta al 23,8% del PIL.

Cina: le manovre per finanziare la crescita

La strategia appena lanciata da Pechino riflette l’ansia dei leader cinesi di essere in ritardo rispetto agli Stati Uniti nel settore delle tecnologie avanzate. Per finanziare la crescita sono state messe in campo alcune manovre finanziarie. In particolare:

  • Nuove obbligazioni speciali. La Cina emetterà obbligazioni per scopi speciali per un valore di mille miliardi di yuan nel 2024 (pari a circa 139 miliardi di dollari) nel 2024 per fornire finanziamenti a settori strategici tra cui le applicazioni internet via satellite, il sistema satellitare di navigazione cinese BeiDou e la ricerca sulla fusione nucleare.
  • Riqualificazione aree industriali. La Cina punta anche a riqualificare l’entroterra industriale, compresi i delta costieri del fiume Pearl e del fiume Yangtze. L’obiettivo di Li Qiang è trasformare il modello economico per mantenere dei tassi di crescita annui stabili intorno al 5%. Secondo l’analisi di Natixis, il debito municipale per progetti infrastrutturali, gli eccessi immobiliari e gli investimenti nel settore manifatturiero sono stati tra i pilastri fondamentali della crescita economica della Cina, cambiare le cose significa accettare anche una crescita più bassa nel breve termine.

Cina: il piano per la demografia

Nel piano del governo ci sono anche manovre specifiche per una società che sta invecchiando. In particolare:

  • Cambia il sistema pensioni. Nei prossimi 10 anni circa 300 milioni di cinesi che oggi hanno tra i 50 e i 60 anni andranno in pensione. L’età pensionabile in Cina è tra le più basse al mondo: 60 anni per gli uomini, 55 per le donne impiegate e 50 per le donne che lavorano nelle fabbriche. Il sistema pensionistico cinese è al limite e il governo vuole spingere su una riforma che preveda l’implementazione di un sistema pensionistico privato gestito a livello nazionale e su piani pensionistici privati.
  • Sostegno alla silver economy. Accanto all’idea di una riforma delle pensioni, nei piani del governo cinese ci sono diverse misure a sostegno degli anziani. Per esempio, l’aumento delle pensioni degli agricoltori di 20 yuan (circa 2,78 dollari) al mese, portandole a 103 yuan; il lancio di un sistema per fornire servizi di assistenza agli anziani a domicilio e lo sviluppo di un sistema sanitario per gli anziani, raddoppiando gli sforzi per rafforzare i servizi di assistenza agli anziani nelle aree rurali.
  • Politica a favore delle nascite. La popolazione cinese è diminuita per il secondo anno consecutivo nel 2023, con le nuove nascite scese a circa la metà di quelle del 2016. Per promuovere lo sviluppo demografico a lungo termine saranno ridotti i costi del parto, migliorate le politiche di congedo parentale e di accesso all’istruzione. Gran parte della recessione demografica della Cina è il risultato della politica del figlio unico imposta tra il 1980 e il 2015. Dal 2021 le coppie possono avere fino a tre figli.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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