Scopri i migliori rendimenti dei dividendi del 2024. Ecco quali sono le previsioni, gli acconti e le date di stacco dei dividendi.

Previsioni dei dividendi 2024

Il 2024 è senza dubbio un anno favorevole per investire in azioni che promettono un dividendo. E lo è soprattutto in Europa e per un investitore area euro. É quanto emerge dal report Allianz Global Investors Dividend Study che ha analizzato le potenzialità delle società quotate racchiuse nell’indice MSCI Europe (424 titoli pari a circa l’85% della capitalizzazione dei mercati sviluppati europei). In particolare:

  • Cedole in aumento del 6,5% nel 2024. Secondo il report, i dividenti in Europa nel 2024 dovrebbero arrivare a 433 miliardi di euro (+6,5% rispetto ai 407 miliardi del 2023).
  • Il trend si confermerà nel 2025. L’aumento dei dividendi nel corso del 2024 è la conferma di un trend al rialzo che proseguirà anche nel 2025 con una distribuzione di dividendi che dovrebbe aumentare fino a 460 miliardi di euro (+13% rispetto al 2023).
  • Il dividend yield sale al 3,67%. Secondo lo studio, il dividend yield, ovvero il rapporto percentuale tra dividendo distribuito e prezzo dell’azione che misura quando una società sia in gradi di rispettare il pagamento della cedola, è in crescita nel 2024 e si attesta in media al 3,67% (era 3,47% nel 2023).
  • L’Italia paga di più. I titoli quotati in Italia si dimostrano più remunerativi rispetto alla media europea. Secondo lo studio, nel 2024 il dividend yield delle società quotate a Milano dovrebbe salire al 5,63% (era 5,43% nel 2023).

Stacco dividendi 2024: le date da conoscere

Il 2024 sarà un anno particolarmente favorevole per chi punta sull’Italia: sono attesi stacchi di cedola per 32 miliardi. Ma non solo. Il dividend yield atteso è in media il più alto in Europa e rende le società quotate a Piazza Affari appetibili anche per gli investitori esteri. La stagione dello stacco dei dividendi è alle porte. In particolare, secondo dati Bloomberg aggiornati ad aprile 2024:

  • Eni apre le danze il 18 marzo. Tra i big del mercato italiano è stata Eni la prima a staccare la cedola 2024 il 20 marzo. In base al bilancio 2023 il dividend yield è del 6,5%.
  • Unicredit e Banco BPM sono i big di aprile Poi bisognerà attendere fino alla fine di aprile per avere lo stacco di altri big come Unicredit (22 aprile con un dividend yield del 6,9%) e di Banco Bpm (24 aprile e un dividend yield del 9,4%).
  • Intesa Sanpaolo guida a maggio. La maggioranza delle società italiane stacca il dividendo il 20 maggio che è il dividend day 2024. Tra queste le più remunerative sono: Intesa Sanpaolo (dividend yield 9%), Banca Mediolanum (6,8%), A2A (5,9%), Generali (5,5%), Fineco Bank (5,00%), Gruppo Unipol (4,9%).
  • Poste italiane ed Enel regine dell’estate. A chiudere la stagione dei bilanci in estate ci sono Poste italiane (24 giugno con un dividend yield del 7%) ed Enel (22 luglio con il 6,5%).

Il diritto allo stacco della cedola si matura se si possiede l’azione il giorno in cui avviene la distribuzione del dividendo. Non si ha diritto allo stacco se si acquista l’azione nello stesso giorno della distribuzione. Il pagamento della cedola avviene solitamente tre giorni dopo lo stacco.

Come prepararsi agli acconti dei dividendi 2024

I dividendi possono essere pagati dalle aziende in un’unica soluzione con uno “stacco” annuale della cedola, oppure possono essere pagati in diverse tranche (trimestrale, semestrale). Nel caso di società di grandi dimensioni con cedole importanti è possibile pagare in autunno (ottobre-novembre 2024) un acconto sul dividendo relativo all’esercizio in corso, per poi procedere al saldo nella primavera 2025. Vediamo come funziona l’acconto che in Italia è disciplinato dall’art. 2433-bis del Codice Civile:

  • Solo con bilanci certificati e in attivo. Oltre alla dimensione, le società che pagano un acconto sul dividendo sono obbligate a certificare il bilancio. Per poter anticipare il pagamento del dividendo deve esserci il parere favorevole del revisore contabile sul bilancio dell’esercizio precedente. Non si possono pagare acconti se il bilancio dell’anno precedente è in perdita.
  • Statuto e delibera del CdA. Per poter dare il via all’acconto del dividendo, una società deve averlo previsto nel proprio statuto. La delibera è a carico degli amministratori e tiene conto della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società.
  • Quanto vale l’acconto. L’ammontare dell’acconto è stabilito per legge e non può superare la minor somma tra l’importo degli utili conseguiti dalla chiusura dell’esercizio precedente, diminuito delle quote che dovranno essere destinate a riserva per obbligo legale o statutario, e quello delle riserve disponibili.

IDEE DI INVESTIMENTO

I dividendi hanno un ruolo importante nella costruzione di un portafoglio. In particolare:

  • Rendimento regolare nel lungo termine. I dividendi se reinvestiti sono determinanti per sostenere la performance nel lungo termine. Offrono inoltre un rendimento regolare nel tempo e possono fare da cuscinetto in caso di volatilità del mercato.
  • Scelta di stile. Puntare sui titoli che hanno un buon dividend yield spesso significa fare una scelta di stile di gestione. I titoli ad alto dividendo sono spesso value, ovvero hanno un rendimento costante nel tempo e poche oscillazioni di mercato.

Per investire con la massima diversificazione e non puntare su un singolo titolo, ci sono sul mercato italiano fondi azionari che investono su azioni ad alto dividendo. Vediamo dove investono i migliori fondi che guardano all’Europa (Categoria Morningstar Azionari Europa Reddito) e a livello globale (Categoria Morningstar Azionari Globale Reddito) presenti sulla piattaforma di Online SIM.

I migliori in Europa

  • BNP Paribas Europe Dividend Classe N Eur Acc  è un azionario Europa che investe almeno il 75% del patrimonio in titoli azionari emessi da società che presentano prospettive di dividendi migliori rispetto alla media sui mercati europei. Partito nel 2000, il fondo rende a tre anni il 9,09% (dati Morningstar aggiornati a marzo 2024). Salute, finanza e beni industriali sono i settori più forti. Il 71% è investito in Europa euro, il 18% in Europa non euro.
  • FF – European Dividend Fund – A – EUR  è un fondo azionario Europa che investe in titoli azionari che offrono rendimenti da dividendo e che abbiano la sede principale o che svolgano una parte predominante della propria attività in Europa. Partito nel 2010, il fondo rende a tre anni l’8,89% (dati Morningstar aggiornati a marzo 2024). Finanza, beni industriali e beni di consumo sono i settori più forti. Il 60% è investito in Europa euro, il 19% in Europa non euro.
  • JPM Europe Strategic Dividend D (div) – EUR è un fondo azionario Europa che investe in un portafoglio ben diversificato di titoli di società europee caratterizzate da consistenti redditi da dividendo. Partito nel 2011, il fondo rende a tre anni il 7,96% (dati Morningstar aggiornati a marzo 2024). Finanza, beni industriali ed energia sono i settori più forti. Il 51% è investito in Europa euro, il 23% in Europa non euro.

I migliori a livello globale

  • Jpm Global Dividend D (acc) – Usd è un fondo azionario internazionale che investe in azioni di tutto il mondo che generano reddito elevato e in aumento. Partito nel 2007, il fondo rende a tre anni il 10,44% (dati Morningstar aggiornati a marzo 2024). Finanza, tecnologia e beni di consumo sono i settori più forti. Il 56% è investito in Usa, il 16% in Europa euro.
  • M&G (Lux) Global Dividend Fund Classe A Eur Inc è un fondo azionario internazionale investe su azionai globali applicando i criteri ESG e per fornire un flusso di reddito che aumenta ogni anno. Partito nel 2018, il fondo rende a tre anni l’8,65% (dati Morningstar aggiornati a marzo 2024). Tecnologia, finanza e salute sono i settori più forti. Il 40% è investito in Usa, il 23% in Canada e il 9% in Europa euro.
  • FF – Global Dividend Fund Q INCOME (G) Classe A EUR Dis è un fondo azionario internazionale che investe almeno il 70% investito in titoli azionari di società produttive di reddito a livello globale. La scelta delle attività è in base ai rendimenti da dividendo più interessanti oltre che in base al potenziale di crescita del capitale. Partito nel 2012, il fondo rende a tre anni il 7,85% (dati Morningstar aggiornati a marzo 2024). Finanza, beni industriali e beni di consumo sono i settori più forti. Il 32% è investito in Europa euro, il 31% in Usa.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato originariamente a marzo 2024 e sottoposto a successive revisioni e aggiornamenti.

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