Se chiedete a Jeff Bezos qual è il progetto a cui adesso tiene di più vi risponderà: “Trovare una nuova Terra dove l’uomo può vivere”. Il fondatore di Amazon è entrato da tempo nel cerchio dei visionari che vogliono conquistare lo spazio. Insieme a Richard Branson, fondatore di Virgin, e a Elon Musk, creatore di Tesla e SpaceX. Bezos sta lavorando a un suo progetto per mandare in orbita satelliti e persone. Per questo ha fondato Blue Origin e lanciato il progetto del razzo New Glenn che, con un’altezza di 95 metri, è il più grande di sempre.

Per Bezos non è un gioco, ma per finanziare questa attività deve far girare a mille il suo core business e non può permettersi di fermarsi. E per massimizzare il profitto Bezos ha deciso di condurre una doppia vita strategica che lo ha portato a fare una scelta importante: in Europa vuole diventare anche un provider Internet, mentre in America si prepara a fare concorrenza a Wal Mart Stores nella grande distribuzione aprendo punti fisici a Seattle, dove c’è il quartier generale di Amazon. Secondo i piani di Bezos, all’interno di Amazon Prime può essere inserito un servizio di connessione a internet dedicato ai consumatori europei.

La decisione è arrivata come diretta conseguenza dell’introduzione del servizio Prime Video, con cui il colosso americano ha cominciato a offrire contenuti audiovisivi on demand, entrando così in competizione con gli operatori via cavo. E anche la scelta dell’Europa non è casuale: nel Vecchio Continente Amazon può operare liberamente in concorrenza con gli ex monopolisti telecom, sfruttando la loro rete, mentre in America per diventare Internet service provider (Isp) dovrebbe avere infrastrutture proprie. Per ora Amazon video è presente in Austria, Germania e Gran Bretagna.

Amazon apre a Seattle e fa concorrenza a Wal Mart

Il piano di Jeff Bezos per il mercato americano punta in una direzione per niente virtuale. Il colosso dell’e-commerce ha intenzione di aprire dei punti vendita fisici dove le persone possono fare la spesa di generi alimentari freschi. Insomma, dopo anni in cui Wal Mart Stores, il più grande super mercato d’America, ha inseguito Amazon proponendo l’offerta online, ora Amazon si mette ad inseguire la grande distribuzione, con punti fisici e partnership con negozi alimentari locali. I primi punti vendita sono previsti a Seattle, che funziona come area test, e dovrebbero essere operativi entro la fine del 2016.

Del resto, la zona di Seattle è stata il teatro per sperimentare anche AmazonFresh, il servizio di distribuzione online di generi alimentari lanciato nel 2007, che consegna una selezione limitata di generi alimentari, risparmiando ai consumatori il tempo e la fatica di spingere un carrello della spesa. Il servizio in quasi 10 anni di attività è stato esteso 16 città degli Stati Uniti, tra cui Los Angeles, New York e Boston. A giugno 2016, Amazon ha reso disponibile questo servizio agli abbonati Prime di Londra. La capitale inglese è l’area test per sperimentare AmazonFresh fuori dai confini americani.

L’idea dei punti fisici a Seattle è stata una strada obbligata per Amazon perché in America il modello click and collect, ovvero ordina online e poi ritira in negozio, è al momento quello vincente ed è stato scelto da Wal-Mart Stores e Kroger. Su questa scia hanno preso piede servizi di delivery della merce come Peapod, che fa capo a Royal Ahold, e Instacart, una app che permette di effettuare la spesa online con ritiro dei prodotti e consegne a domicilio effettuate da parte di utenti in zona disposti a svolgere tale commissione a pagamento, che ha collaborato per un periodo don Whole Foods.

Ma gli americani preferiscono andare di persona a prendere la carne e il latte. E Amazon è pronto ad accoglierli, stringendo collaborazioni con i negozi locali o organizzando dei pick-up point, arre dedicate al ritiro della merce, come ha fatto in Gran Bretagna nei supermercati Morrisons.

IDEE DI INVESTIMENTO

Nel settore dei beni di consumo ad alta crescita, ovvero growth, tra cui l’e-commerce, Amazon è il vero innovatore e leader mondiale. Secondo un’analisi firmata da David Ross, gestore del fondo Echiquier Global, La Financière de l’Echiquier, a livello globale il comparto è solido. “Le valutazioni nel settore del commercio elettronico non sono così elevate come comunemente si pensa” ha detto il gestore.

“Si tratta di aziende ancora in fase di crescita sia in termini di innovazione sia di penetrazione del mercato, con investimenti che puntano alla crescita ai futuri profitti e sono meno focalizzati ai profitti esistenti. Il più grande rischio per la crescita dei consumi è rappresentato dalle crescenti minacce geopolitiche: aggressività militare russa, test missilistici in Corea del Nord, e una crescente propensione di questi paesi a ricorrere ad attacchi informatici. Qualsiasi trend evidente che possa spaventare in qualche modo i consumatori o ostacolare il commercio internazionale potrebbe causare una battuta d’arresto per i consumi a livello globale.

Ecco i migliori fondi per rendimento a tre anni che investono in beni di consumo e puntano su titoli growth:

  • Invesco Global Leisure Classe E (acc) Eur rende il 17,26% a tre anni (+7% da gennaio a ottobre 2016). Il fondo gestito da Ido Cohen investe principalmente nei settori della progettazione, produzione o distribuzione di prodotti e servizi legati ad attività del tempo libero delle persone (auto, casa), media e internet e altre società impegnate a soddisfare le domande dei consumatori. Amazon, Comcast a Alphabet sono tra i primi cinque titoli in portafoglio. La tecnologia pesa il 27% sul portafoglio globale.
    Invesco Global Leisure Classe E (acc) Eur rende il 17,26% a tre anni. Fonte: Morningstar.
    Invesco Global Leisure Classe E (acc) Eur rende il 17,26% a tre anni. Fonte: Morningstar.

     

  • UBS (Lux) Equity SICAV – Solid Consumer Brands (USD) USD Q-acc rende il 15,68% a tre anni (+2,54% da gennaio a ottobre 2016. Gestito da Alexander Galbiati e Christian Suter investe in tutto il mondo, principalmente in azioni e altri strumenti azionari di società che operano nel settore dei beni di consumo. Nestlè e Unilever sono tra i primi cinque titoli più pesanti.
    UBS (Lux) Equity SICAV - Solid Consumer Brands (USD) USD Q-acc rende il 15,68% a tre anni. Fonte: Morningstar
    UBS (Lux) Equity SICAV – Solid Consumer Brands (USD) USD Q-acc rende il 15,68% a tre anni. Fonte: Morningstar.

     

  • Fidelity Global Consumer Industries Fund – E – ACC – Euro rende il 13,01% a tre anni (+2,06% da gennaio a ottobre 2016). Il fondo è gestito da Aneta Wynimko che punta su società globali che distribuiscono beni di consumo. Amazon e Comcast sono tra i primi cinque titoli in portafoglio.
Fidelity Global Consumer Industries Fund - E - ACC – Euro rende il 13,01% a tre anni. Fonte: Morningstar.
Fidelity Global Consumer Industries Fund – E – ACC – Euro rende il 13,01% a tre anni. Fonte: Morningstar.

 

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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