Ha voluto giocare di anticipo e ha vinto. Quando a metà settembre il premier giapponese Shinzo Abe eveva deciso di sciogliere la Camera Bassa e convocare elezioni anticipate di un anno rispetto alla scadenza naturale del suo mandato in molto hanno pensato ad un azzardo. Sulle pagine del New York Times, per esempio, la mossa del premiere giapponese era stata criticata per il timing, la crisi Nord Corea e Stati Uniti era appena scoppiata, e per un possibile eccesso di fiducia da parte di Abe. L’azzardo politico ha però premiato Abe che con la sua coalizione di governo ha conquistato una solida maggioranza, e lancia il primo ministro nipponico verso un terzo mandato che ne fa il capo di Governo più longevo di sempre nel paese del Sol Levante.

Il risultato delle elezioni del 22 ottobre 2017 è stato schiacciante: Abe adesso ha i due terzi della maggioranza della Camera bassa e ha numeri simili alla Camera dei Consiglieri. Cosa significa? Il premier potrà dedicarsi al suo principale obiettivo: la revisione della costituzione pacifista. Del resto, proprio la crescente instabilità nella penisola coreana e la minaccia di un conflitto nucleare hanno spinto gli elettori a scegliere i conservatori rispetto alle incognite degli altri schieramenti. La costituzione nipponica risale al 1947, è stata redatta subito dopo il conflitto mondiale con evidenti influenze di matrice americana come nel caso dell’articolo 9 che vieta al Giappone di intervenire con le proprie forze armate in caso di conflitti internazionali, anche se ci sono nazioni alleate, ma solo nei casi di legittima difesa.

Abe da tempo vuole ridefinire il significato di autodifesa, all’interno di un’area geografica dove le dispute diplomatiche e territoriali, in prevalenza con la Cina, non si sono mai sopite. Il nuovo mandato di Abe resta, tuttavia, prevalentemente economico come lo sono stati i precedenti. La cosiddetta Abenomics, la formula magica trovata per governare il Paese ha portato evidenti vantaggi: il numero di donne che è entrato nel mercato del lavoro è aumentato sensibilmente, la governance aziendale è migliorata, e l’economia è arrivata a crescere del 2,8%, con la disoccupazione è la più bassa tra le nazioni del G-7.

IDEE DI INVESTIMENTO

Tuttavia il compito non è ancora stato portato a termine: i salari e i consumi rimangono stagnanti, e la maggior parte dei nuovi posti di lavoro sono posizioni part time con compensi che non consentono di pagare l’affitto. Secondo gli analisti, la crescita giapponese dovrebbe rallentare nel 2019 e la Banca centrale del Giappone finirà presto sotto pressione per ridurre il suo massiccio programma di Quantitative easing, nonostante oggi, dopo la vittoria di Abe, la posizione del Governatore Kuroda sia più salda. Ma la crescita, secondo Emma Morgan, Portfolio Manager di Mornigstar Investments Management (MIM) dipenderà soprattutto dal  grado di trasparenza che le aziende nipponiche raggiungeranno. «Dalla sua elezione nel 2012, l’indice azionario giapponese Topix è quasi raddoppiato. Oggi, però, la sua stella è in declino e i mercati ne risentono», ha detto Alex Lee, gestore azionario giapponese di Columbia Threadneedle Investments. «A lungo termine, tuttavia, manteniamo una visione ottimista sulle azioni giapponesi perché le aspettative che Abe possa spingere su riforme strutturali più drammatiche – la cosiddetta terza freccia della sua agenda di ripresa economica – sono diminuite».
Secondo l’analisi di Tony Glover, Director & Head of Investment Management Department Japan di Bnp Paribas AM la forte crescita degli utili aziendali è ancora il driver del mercato nipponico e le valutazioni sono ancora a buon mercato. «Le attuali previsioni di Nomura indicano un aumento del 13% dei profitti annui per le large cap, che supera di poco il rialzo del 10% messo a segno un anno fa, con una sorprendente numero di revisione degli utili aziendali al rialzo negli ultimi mesi», ha scritto nella sua analisi Glover. «I settori e i segmenti che hanno visto il miglioramento più grande sono chimica, automotive, elettronica».

I migliori fondi azionari Giappone large cap al tempo dell'Abenomics

ProdottiRendimenti 5yYTD
Comgest Growth Japan JPY Acc18,55%13,31%
M&g Japan Fund Classe A17,70%6,58%
SPARX Japan Inst17,17%9,54%
T. Rowe Price Japanese Equity I EUR16,78%11,14%
Invesco Japanese Value Equity C JPY Acc16,19%13,82%
Man GLG Jpn CoreAlpha Eq I JPY15,72%0,74%
GAM Star Japan Equity EUR Acc15,71%9,77%
Jpm - Japan Equity D (acc) - Usd15,67%10,33%
Allianz Japan Equity A USD15,43%11,37%
Invesco Japanese Equity Core Classe E (acc) Eur15,29%1,69%
Capital Group Japan Equity (LUX) Z15,24%8,18%
BL-Equities Japan B JPY15,17%6,89%
Invesco Japanese Equity Advtg C JPY Acc15,04%8,92%
Tokio Marine Japanese Equity Focus B15,01%5,63%
Russell Inv Japan Equity A14,75%8,88%
Nella tabella, i migliori fondi azionari per redimento a 5 anni (ottobre 2012-ottobre 2017) che investono sulle società a grande capitalizzazione quotate in Giappone. Fonte: Morningstar Direct. Rendimenti % in euro. Il rendimento a 5 anni è annualizzato.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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