L’uscita di scena di Mark Mobius, che lascia la presidenza esecutiva della Templeton Emerging Markets Group a Stephen Dover, segna un altro punto a favore della chiusura di un’epoca, quella dei gestori icona, che ci mettono la faccia e sono una bandiera per la società di gestione che rappresentano. Mobius, 79 anni, è riconosciuto come guru degli investimenti nei mercati emergenti. Icona a favore dell’asset management e capace di viaggiare per 250 giorni all’anno attraverso i Continenti per toccare con mano le aziende da mettere in portafoglio, cercando di anticipare il mercato.

Lo ha fatto per 40 anni, ma negli ultimi 5 anni era incappato in qualche errore di valutazione sulle commodity, salvandosi in corner dallo scandalo Petrobras (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim). Templeton, di fatto, non si priva della sua icona: Mobius ha fatto un passo indietro, ma resta come strumento di marketing per pubblicizzare l’offerta sui mercati emergenti continuando a metterci la faccia con gli investitori.

Il gestore simbolo, quindi, paga ancora in termini di raccolta e credibilità, anche se il mercato sta cambiando e non espone più i money manager come figurine, usando il brand come strumento più efficace di marketing. Perché il rischio se il money manager lascia è troppo alto: secondo i calcoli di Bernstein Research, l’addio di una stella della gestione può valere dal 10% al al 30% degli asset in gestione.

Lo sanno bene in Pimco che con l’uscita di scena nel 2014 di Bill Gross, guru del mercato obbligazionario, hanno visto defluire 23,5 miliardi di dollari dal Total Return Fund, il maggior fondo dell’asset manager. Gross che aveva co-fondato Pimco una quarantina di anni fa, adesso gestisce per la rivale Janus Capital un fondo da appena 1,3 miliardi di dollari, il Janus Global Bond Fund Unconstrained, e si appresta a portare Pimco in Tribunale per “riparare il danno arrecato alla sua reputazione”.

Tra i grandi vecchi degli asset in gestione al di qua dell’Oceano l’icona è senza dubbio Edouard Carmignac, patron di una delle più note e redditizie società di gestione di fondi d’investimento in Europa, che di anni ne ha solo 69 e non ha alcuna intenzione di mollare. Anzi, con la maturità ha scelto di far pesare anche in modo “politico” la sua credibilità in campo finanziario. Si spiega così la sua presa di posizione cinque anni fa quando decise di acquistare una pagina intera del Financial Times per salutare in modo singolare e abbastanza critico il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet che stava cedendo la guida della Banca centrale europea a Mario Draghi.

Cosa chiedeva? Azioni immediate per salvare l’euro e la sua economia: un taglio dei tassi a zero e una dichiarazione di disponibilità a acquistare ammontare illimitato dei titoli di stato dei Paesi attualmente al centro della crisi del debito. Draghi lo ha accontentato, anzi ha fatto un passo in più includendo anche i corporate bond (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim).

IDEE DI INVESTIMENTO

Le icone della gestione restano ancora una garanzia per le società di gestione, ma i tempi sono cambiati, il brand conta più del gestore e capire quali sono le nuove stelle dell’asset management è un esercizio complicato anche per gli analisti di settore. Un buon indicatore è la misurazione del rating dei fondi che gestiscono. Secondo un’analisi di Morningstar, che ha preso in considerazione solo i prodotti con rating Gold e Silver e con minor manager tenure, ovvero durata in anni di gestione del fondo, ecco chi sono i giovani che si sono distinti anche senza far conoscere la loro faccia sotto le insegne di un brand forte:

  • Comgest Growth Emerging (rating Gold) un azionario Paesi emergenti che rende il 4,44% a tre anni è gestito adesso da Wojciech Stanislawski e dal suo team dopo l’uscita a gennaio 2016 di Vincent Strauss che dal 1999 faceva coppia con Stanislawski nel  team Global Emerging Markets di Comgest. Stanislawski è stato co lead portfolio manager di Magellan e dal 2013 aveva l’incarico di team manager del Global Emerging Markets equity investment team, con la responsabilità della supervisione quotidiana del portafoglio e della gestione delle analisi. Il money manager ha investito nel suo fondo e adotta una strategia che punta molto sul gruppo di gestione.
  • BGF Euro bond (rating Gold) è un fondo obbligazionario are euro che rende il 5,88% a tre anni. Il gestore è Michael Krautzberger, che è Chief Investment Officer and membro del board di BlackRock Asset Management Deutschland AG. Krautzberger guida il team fixed income della società di gestione ed è anche membro del Blackrock EMEA Leadership Committee. Viene da Merrill Lynnch che si è fusa con BlackRock nel 2006 ma ha cominciato la sua carriera a Union Investment nel 1999 dove era capo del desi europeo del reddito fisso. Con il suo team gestisce circa 18 miliardi di euro su cinque fondi, inclusi BGF Euro Short Duration Bond e BGF Euro Corporate Bond.
  • Allianz Eurland Equity growth (rating Silver) è un azionario area euro large cap gestito da Matthias Born che ha rilevato la gestione nel 2009 da Dirk Enderlein che ha lasciato la società. Da allora Born ha cominciato a lavorare con Thorsten Winkelmann come co-gestore. Born and Winkelmann sono supportati da un team di tre portfolio manager e product specialist. Born ha cominciato la sua carriera nel 2001 e ha sempre gestito fondi azionari prima specializzati sul mercato tedesco e poi europeo.
  • Fidelity Italy Fund (rating Silver) è un fondo azionario Italia gestito da Alberto Chiandetti che è approdato in Fidelity nel 2006 come equity research analyst, focalizzato sulle small and mid cap italiane. È diventato portfolio manager del fondo italiano nel 2008 e da agosto 2011 gestisce anche Fidelity Switzerland Fund. Prima di arrivare in Fidelity aveva lavorato per 8 anni in Euromobiliare sim, adesso Equita sim.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Primo trimestre 2016: come i dieci fondi più grandi d'Europa hanno difeso il rendimento

Articolo successivo

Come si costruisce un fondo decarbonizzato. I migliori fondi eco compatibili

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa