Scopri cos’è l’ageismo, perché ha un impatto economico e sociale rilevante per l’Unione Europea e come investire.

Cos’è l’ageismo?

Si tratta di una parola italianizzata dall’inglese ageism che indica qualsiasi forma di discriminazione e pregiudizio ai danni delle persone anziane basandosi sul criterio anagrafico.

La parola ageism è stata utilizzata per la prima volta nel 1969 dal gerontologo Robert Neil Butler. L’obiettivo era indicare, con un unico termine, l’insieme dei pregiudizi, degli stereotipi e delle discriminazioni basati sull’età.

Ageismo: il peso sociale sull’Europa

Il profilo di età dell’Unione Europea (UE) sta aumentando rapidamente. Entro il 2100, più del 30% della popolazione dell’Unione Europea avrà più di 65 anni, secondo dati Eurostat. In particolare:

  • Entro il 2050 il numero di persone nell’UE di età compresa tra 75 e 84 anni crescerà del 56,1%. Mentre il numero di persone di età compresa tra 65 e 74 anni aumenterà del 16,6%.
  • Si prevede che l’indice di dipendenza dell’età, o il rapporto tra coloro che hanno più di 65 anni rispetto alla popolazione in età lavorativa salirà a 57 su 100, in netto aumento rispetto al rapporto di 32 su 100 rilevato 2021.
  • In più di due terzi degli Stati membri dell’UE, il tasso di dipendenza degli anziani supererà il 50% entro il 2050.
  • Secondo il primo Rapporto delle Nazioni Unite sull’ageismo che risale al 2021, una persona su tre in Europa ha dichiarato di essere stata vittima di ageismo. Il fenomeno è particolarmente radicato nell’Europa orientale (Bulgaria, Ungheria e Romania).

Ageismo: la strategia dell’Unione Europea

L’aumento esponenziale della popolazione anziana ha implicazioni sociali ed economiche per l’UE. Con una percentuale maggiore di popolazione in pensione, insieme a un numero maggiore di anziani che ricorreranno sempre di più ai servizi sanitari, la mitigazione dell’impatto sociale su pensioni e sanità causato dell’invecchiamento della popolazione è un tema politico per l’Unione Europea.

A luglio 2023 il Comitato economico e sociale europeo (EESC) ha definito le linee guida strategiche della European Strategy for Older Persons. I punti chiave individuati da EESC invitano a un cambio di paradigma e hanno l’obiettivo di sradicare i luoghi comuni ageisti che accompagnano la discriminazione verso gli anziani.

I punti chiave dell’EESC

  • Dall’assistenza all’empowerment. Serve un cambio di approccio nei confronti degli anziani. Bisogna allontanarsi da soluzioni basate esclusivamente sull’assistenza e concentrarsi sull’empowerment, ovvero sul coinvolgimento attivo degli over 65, e sullo sradicamento delle visioni ageiste.
  • Tutela dei diritti. Il cambio di paradigma comincia dalla tutela dei diritti. L’obiettivo è garantire la piena partecipazione alla società e all’economia degli anziani. In che modo? Con piani dei Paesi membri che tengano in considerazione tutti i settori dell’uguaglianza (genere, partecipazione e inclusione sociale, occupazione, istruzione e formazione, reddito dignitoso). Una possibilità è l’adozione di una Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone anziane.
  • L’obiettivo di una Dichiarazione europea degli anziani. Il Comitato economico e sociale europeo incoraggia la Commissione europea e gli Stati membri a elaborare, sviluppare, firmare, attuare e monitorare con urgenza una Dichiarazione europea sugli anziani per sviluppare una strategia europea per le persone anziane.
  • L’idea di un Anno europeo degli anziani. Tra le richieste alla Commissione europea c’è anche l‘organizzazione un Anno europeo degli anziani e dell’istituzione di un’Agenzia europea per gli anziani, che affronti le sfide dell’invecchiamento della popolazione UE.
  • Una piattaforma dà voce agli over 50. In attesa di una strategia organica da parte dell’UE, al momento la piattaforma no profit AGE Platform Europe è l’unica voce delle persone over 50 che vivono in Europa. La piattaforma vuole aumentare la consapevolezza e stimolare conversazioni a livello pubblico e politico relative al benessere degli anziani in Europa.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’ageismo è direttamente collegato al megatrend di investimento demografico e a quella che viene definita Silver o Longevity economy che, secondo dati Oxford Economics, dominerà il prossimo decennio. La stima è che già entro il 2025 solo in Europa possa valere 5.700 miliardi di euro, quasi un terzo del Prodotto interno lordo (PIL) dell’Unione Europea impattando sui settori: salute, consumi, finanza e intelligenza artificiale.

I migliori fondi per investire

Ecco i migliori fondi a tema demografia e invecchiamento della popolazione presenti sulla piattaforma di Online SIM:

  • Candriam Equities L Global Demography è un fondo azionario internazionale con uno stile blend che investe a livello globale su aziende che possono beneficiare dei cambiamenti demografici nel lungo termine. Partito nel 2012 il fondo rende il 7,98% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Tecnologia e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 75% è investito in America.
  • DECALIA Silver Generation A1 Acc EUR è un fondo azionario Europa che in investe il società a grande capitalizzazione che beneficeranno strutturalmente dell’invecchiamento della popolazione come, ad esempio, risparmi finanziari, attrezzature mediche, sanità, tempo libero, prodotti farmaceutici, servizi per le dipendenze, cura della casa e della persona, case automobilistiche. Partito nel 2017 il fondo rende il 5,63% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 79% è investito in Europa euro e non euro.
  • Generali IS SRI Ageing Population Classe DX Eur Acc è un fondo azionario Europa che in investe il società a grande capitalizzazione che contribuiscono agli obiettivi sociali legati alla tendenza a lungo termine dell’invecchiamento della popolazione (salute, invecchiare bene, vivere meglio e soluzioni sociali alle sfide di un mondo che invecchia). Partito nel 2015 investe secondo criteri SRI e rende il 4,27% tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. L’80% è investito in Europa euro e non euro.
  • CPR Invest – Silver Age Classe A Eur è un fondo azionario internazionale con uno stile blend che investe a livello globale sui trend associati all’invecchiamento della popolazione secondo criteri ESG. Partito nel 2015 il fondo rende il 3,53% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 51% è investito in Usa.
  • AXA World Funds – Framlington Longevity Economy A Capitalisation EUR è un azionario settore salute che investe in maniera globale in società attive nel settore della sanità e dei prodotti e servizi medici. Partito nel 2007 il fondo rende lo 0,98% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Salute e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio. Il 68% dell’asset allocation è sul mercato americano.
  • Fidelity Global Demographic fund è un azionario internazionale che investe sui settori salute, beni di consumo e sugli effetti dell’aumento dell’aspettativa di vita delle popolazioni che invecchiano, oltre che della creazione di ricchezza nei mercati emergenti. Partito nel 2012 il fondo perde lo 0,58% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Tecnologia e salute sono i settori più pesanti in portafoglio e il mercato americano vale il 52% dell’asset allocation.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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