Febbraio si rivela un mese complessivamente neutro, caratterizzato da rendimenti distribuiti in modo ordinato attorno alla parità e con un impatto ipoteticamente nullo sui portafogli ben bilanciati. Dopo un inizio anno davvero sorprendente, febbraio si contraddistingue quindi per numerose prese di profitto, che però non compromettono l’impostazione tendenzialmente rialzista del 2023.

Analisi di mercato: perché scendono le commodities

Le commodities sono gli asset più penalizzati: la tensione accumulata nel corso dello scorso anno sembra quindi ora decisamente ridimensionata. Cacao e caffè balzano in testa con variazioni positive, mentre a chiudere la classifica troviamo il legname che cede quasi il 17%.

Sulla materia prima si evidenziano diverse contraddizioni: un 2023 tragico è infatti seguito da un rimbalzo corposo in gennaio, che non trova però conferma nelle ultime settimane. Una materia quindi tra le più volatili, sulla quale ha pesato prima la crisi del gigante immobiliare cinese Evergrande, poi il diffondersi di posizioni critiche (anche di carattere normativo) nei confronti dell’uso della biomassa per riscaldamento.

Febbraio: il dollaro rialza la testa, bene le azioni

Sul piano valutario non si individuano situazioni degne di nota, tranne l’apprezzamento del dollaro del 2,6% contro euro: nel corso di febbraio quasi tutte le banche centrali hanno operato dei ritocchi al rialzo sui tassi di interesse, e gli equilibri tra valute non subiscono particolari scossoni.

  • Il ranking dei principali listini azionari premia l’Europa, complessivamente in allungo, ed in particolare i Paesi mediterranei: Atene balza del 10%, in linea con il mese precedente, e porta il rendimento year to date oltre il 21%. Bene anche la Turchia, che recupera parte della correzione di gennaio. Le piazze asiatiche occupano la seconda parte della classifica, insieme ai listini Usa, in negativo, con i titoli tecnologici che accusano meglio il colpo.
  • Le asset class azionarie, risultanti dall’aggregazione di categorie specifiche, disegnano un quadro favorevole all’investitore europeo moderato: coerentemente con i listini in valuta ed un Forex stabile, i comparti focalizzati sull’Europa sono perlopiù in allungo, mentre in timido ritracciamento troviamo prevalentemente i fondi sul mercato asiatico.
  • Le specializzazioni settoriali ci permettono invece di individuare qualche fenomeno – per ora – di breve termine: nelle ultime settimane si registra infatti un ribalzo, che potrebbe anticipare un’inversione di tendenza, su tutti qui settori caratterizzati da elevato contenuto innovativo e che più avevano patito nel corso del 2022. L’intelligenza artificiale si conferma una scelta azzeccata, insieme a robotica ed IT. Ancora sostenuti i beni e servizi industriali, mentre cedono anche pesantemente i metalli preziosi.

Analisi di mercato: bond e ritorno e assoluto quali prospettive

Un po’ più controversa è l’impostazione degli asset obbligazionari, che presentano variazioni davvero minime e sulle quali risulta determinante l’allungo del dollaro: sono infatti i monetari in valuta ad aprire la classifica, seguiti dal debito Usa con duration più brevi. Nel complesso, l’inasprimento delle politiche monetarie non impatta in misura rilevante sui prodotti del risparmio gestito obbligazionari e quindi sui portafogli, ma pur muovendosi in range minimi è palese come le scadenze brevi e gli elevati rendimenti presentino un vantaggio competitivo.

La classifica dei fondi a ritorno assoluto conferma il quadro descritto, premiando le politiche di investimento focalizzate su Europa e market neutral, mentre tra i prodotti diversificati sono l’esposizione al dollaro e le asset allocazion più prudenti a generare i migliori ritorni.

Come ipotizzato nello scenario del mese scorso, l’entusiasmo esploso sui mercati in gennaio è in parte spento, anche in ragione del fatto che dopo un anno davvero difficile, l’economia reale che sembra tenere meglio delle aspettative nonostante gli interventi delle Banche Centrali ha dato impulso a ricaricare portafogli tendenzialmente scarichi.

C’è ancora spazio per gli acquisti, da distribuire nel corso dell’anno, mentre sull’obbligazionario il momento si conferma buono. Il prossimo 16 marzo è infatti previsto un ulteriore rialzo di 50 punti base da parte della BCE, che portarebbe il tasso ufficiale al 3,5%. Il processo di “normalizzazione” dei tassi, rapido e risoluto, è ormai in fase avanzata e non si esclude sia ormai prossimo a concludersi, lasciando spazio anche – eventualmente – a qualche ribasso entro la fine dell’anno.

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NOTE

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Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

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