Il mese di novembre 2025 ha portato una pausa evidente nel percorso dei mercati finanziari. Dopo un anno dinamico, in cui le performance si erano distribuite in modo ampio ma non sempre uniforme, il consolidamento di queste settimane appare quasi naturale. I dati FIDA FFI e FEI confermano un quadro di stabilità: molte categorie mostrano variazioni contenute, talvolta leggermente negative, ma senza intaccare un’impostazione annuale complessivamente positiva.
È come se il mercato avesse semplicemente tirato il fiato in un contesto in cui le aspettative sui tassi hanno smesso di oscillare e il forte sostegno direzionale della prima parte dell’anno ha lasciato spazio a movimenti più misurati e selettivi.
Fondi azionari: i mercati periferici continuano a trainare, mentre le grandi aree consolidano
All’interno dei fondi azionari, novembre non concede particolari primati a nessuna macro-area. Tuttavia, osservando i dati da inizio anno, i mercati più periferici mantengono una leadership evidente. L’America Latina rimane l’esempio più chiaro: nel solo mese di novembre registra un progresso del 5,3%, che si inserisce in un percorso annuale vicino al +34%. Il Brasile viaggia praticamente allo stesso ritmo, con un +6,4% nel mese e un sorprendente +37,6% YTD.
Anche l’Europa emergente continua a muoversi in modo costruttivo: il mese si chiude con variazioni fra lo 0,5% e il 3%, ma i risultati annuali restano decisamente robusti, compresi tra il 14% e oltre il 37% a seconda dell’esposizione geografica.
Il quadro europeo sviluppato mostra invece toni più misurati. Nell’Area Euro le variazioni mensili tra –0,4% e +1,2% suggeriscono un fisiologico consolidamento dopo un anno in cui i comparti value hanno superato il 20% di crescita. L’Italia segue una dinamica simile: novembre chiude fra +0,8% e +1,1%, mentre il dato YTD oscilla fra il 17% e il 31%, confermando la reattività del mercato domestico nelle fasi di rallentamento globale.
Il Nord America presenta un mese quasi piatto, in linea con un anno che si ferma intorno al +2%. Più irregolare invece il Giappone, dove le categorie si muovono tra lo zero e il +2% nel mese, pur mantenendo progressi annuali fra il +10% e oltre il +20%.
Settori: metalli preziosi protagonisti assoluti, mentre la tecnologia tira il freno
Passando ai settori, la fotografia non lascia spazio a dubbi: i metalli preziosi sono i grandi protagonisti di questo 2025. La categoria cresce del 14% a novembre e supera il 120% da inizio anno, un risultato senza paragoni nel risparmio gestito. Il settore sanitario presenta invece un andamento più articolato: la componente non hedged cresce del 6,3% nel mese con un saldo annuale moderato, mentre la versione euro hedged mostra un’accelerazione più marcata, con +7,3% nel mese e quasi +19% da inizio anno. Le tematiche tecnologiche appaiono meno compatte.
L’intelligenza artificiale arretra di circa il 5% a novembre, pur mantenendo un progresso annuo vicino al 7%. Il settore IT europeo vive un mese più debole, con un calo del 3,8% e un guadagno annuale comunque positivo, attorno al 6-7%.
ETF: dinamiche simili ai fondi, ma spesso amplificate
Anche gli ETF replicano, e talvolta amplificano, le tendenze osservate nei fondi tradizionali. Le esposizioni sull’America Latina avanzano tra il 5% e il 7% nel mese, mentre i dati annuali si posizionano fra il 35% e il 40%. L’Europa emergente ex Russia cresce di circa il 2% nel mese e supera il 45% da inizio anno.
La Corea, nonostante un calo dell’8% a novembre, mantiene un recupero complessivo superiore al 55%. Guardando ai settori europei, gli ETF finanziari confermano un buon momento con un +3% mensile e quasi +50% YTD. Le utility mostrano un passo più moderato, ma il loro +30% da inizio anno rimane comunque solido. Sul fronte delle materie prime, il tema dei metalli preziosi resta dominante: l’argento guadagna quasi il 12% nel mese e oltre il 70% da inizio anno, mentre l’oro si muove con un +4,5% mensile e quasi +48% YTD. Il petrolio segue un percorso opposto, perdendo circa il 3% nel mese e segnando un -14% da inizio anno.
Obbligazionario: un comparto più prudente, con poche eccezioni positive
Il mondo obbligazionario racconta una storia diversa rispetto all’azionario. Qui l’assenza di direzionalità è ancora più evidente. I governativi dell’Area Euro presentano variazioni mensili tra –0,5% e +0,1%. Da inizio anno, i risultati restano compresi tra l’1% e il 2% sulle scadenze brevi, ma tornano negativi oltre i dieci anni.
Il credito corporate si mantiene su livelli moderati, con valori mensili quasi nulli e progressi annuali intorno al 3-4%. Una delle poche note positive arriva dagli emergenti in valuta locale, che chiudono novembre con un +1% e un cumulato annuo vicino al 6%.
IDEE DI INVESTIMENTO
Il quadro complessivo di novembre sembra quindi più una pausa che un cambiamento di rotta. Le aree e i settori forti continuano a dimostrare resilienza, mentre quelli più ciclici rallentano senza però compromettere il percorso avviato nei mesi precedenti.
Il mercato si trova oggi in una fase più matura, meno impetuosa e più selettiva. La performance annuale non è stata il risultato di un unico grande driver, ma piuttosto la somma di molte congiunture favorevoli. Ed è proprio in questa nuova normalità che gli investitori dovranno muoversi, consapevoli che il contributo di ciascuna esposizione sta tornando a pesare più del movimento generale degli indici.
Scopri come investire al meglio e migliorare il tuo investimento con i nostri portafoglio modello.
NOTE
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Nessun commento