Mentre il mondo si interroga sull’opportunità da parte di Facebook di condividere con terzi i dati che gli utenti volontariamente vedono alla Rete, il premier di Israele Benjamin Netanyahu ha deciso di investire quasi 1 miliardo di shekel (pari a 287 milioni di dollari) in un progetto che ha obiettivo quello di rendere disponibili i dati sullo stato di salute della sua popolazione a ricercatori e società private. Paradossi dei Big Data e iperbole del concetto di privacy nell’era digitale.

I Big Data, a seconda di come li utilizzi, possono essere un vantaggio, soprattutto se guarda al campo sanitario, al cosiddetto healthcare. Così la pensa Netanyahu che ha deciso di monitorare quasi nove milioni di cittadini di Israele i cui dati sono registrati in formato digitale da quattro organizzazioni di assistenza sanitaria. Si tratta di un enorme database medico che Israele vuole rendere accessibile a ricercatori e sviluppatori di medicinali al fine di ottenere due cose: un sistema di medicina preventiva e una medicina su misura per ciascun individuo.

Le cartelle cliniche digitali sono un tesoro prezioso. L’analisi dei big data, infatti, mette a confronto le informazioni fornite da un gran numero di pazienti e può dare ai produttori farmaceutici un riscontro efficiente su come le medicine si comportano nel mondo reale. E il digitale è il vero grande trend nel settore salute: il rapporto annuale relativo al 2017 di StartUp Health Insights testimonia il record di investimenti nel settore della salute digitale e al di là della start up ha ttirato l’attenzione di player tradizionali come Aetna e CVS e di tutte le principali società tecnologiche in circolazione, inclusi Apple, Alphabet e Amazon.

E la privacy? Gli ottimisti, come il responsabile della tecnologia e dell’innovazione di Accenture, Paul Daugherty, prevedono che l ‘asimmetria informativa favorirà presto i pazienti la cui proprietà dei propri dati biologici darà loro un nuovo potere. Non c’è dubbio però che l’occasione ci sia soprattutto per il settore farmaceutico che ha sofferto di più in questo ultimo periodo perché gli utili delle aziende del comparto sono sotto pressione.

IDEE DI INVESTIMENTO

Per ridurre le spese e migliorare i risultati le tecnologie digitali sono la strada per il farmaceutico, come evidenzia un recente report di McKinsey. I problemi che affliggono le aziende farmaceutiche comprendono le inefficienze nella catena di fornitura e un processo di ricerca e sviluppo che è diventato sempre più difficile da gestire. Passare al digitale non è però una passeggiata perché, secondo McKinsey, si fa l’errore di voler implementare le nuove tecnologie nei processi ma non si riorientano gli obiettivi di business per soddisfare e adattarsi alle mutevoli esigenze dell’assistenza sanitaria.

Per puntare sulla digitalizzazione del settore farmaceutico e della salute, la scelta migliore è un fondo settoriale che mette in portafoglio storie legate all’e-health, investendo in biotecnologie, health information services, medical device e ditribuzione. Nella tabella in basso, una selezione attuata con Morningstar Direct dei migliori 10 prodotti a tre anni con queste caratteristiche (Categorie Morningstar: Azionari Salute e Biotech).

E-health: i migliori fondi Azionari Biotech e Healthcare a tre anni

ProdottiRendimento 3yBiotechLife Science ToolsHealthcare technology
Selectra J. Lamarck Biotech A8,09%91,07%------
Polar Capital Biotechnology I USD Inc2,10%76,02%4,75%0,92%
Wellington Global HlthC Eq D USD Acc Unh1,03%29,14%1,89%2,80%
AB SICAV I International Health Care Portfolio Classe A0,66%19,38%2,14%2,34%
PHARMA/wHEALTH R (USD)0,25%34,04%1,53%1,51%
NN (L) Health Care Classe X-1,55%20,30%3,57%---
Zeus Capital SICAV DNA Biotech A Acc-1,71%91,88%0,77%---
Bgf World Healthscience Fund Usd Classe E2-1,80%18,62%2,30%0,42%
Polar Capital Healthcare Opports Inc-2,15%27,71%5,69%3,79%
Variopartner Sectoral Emrg Mkts HC P USD-2,71%13,49%0,07%---
Nella tabella, i migliori fondi per rendimento da marzo 2015 a marzo 2018 che investono sulla digitalizzazione del settore salute. Fonte: Morningstar Direct. Dati di rendimento % in euro disponibili al 26 marzo 2018. Per ogni settore è indicato il peso % sul portafoglio globale. Rendimento a tre anni annualizzato. Fondi disponibili in Italia.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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