Sono bastate 48 ore per far fallire Silicon Valley Bank (SVB), l’unica banca quotata a Wall Street specializzata sul finanziamento alle start up e alle società ad alta crescita spesso sostenute dai private equity, che aveva depositi per oltre 190 miliardi di dollari. Era dai tempi del fallimento di Lehman Brothers (15 settembre 2008) che la borsa americana non tremava così.

SVB è il secondo più grande fallimento bancario della storia americana dietro solo a Washington Mutual che fallì durante la crisi finanziaria globale del 2008. Le attività di SVB sono state già messe all’asta dalla Federal Deposit Insurance.

Perché è fallita SVB

La banca aveva investito in obbligazioni a lunga scadenza (Asset Mortgage Securities – MBS) per 80 miliardi di dollari nel periodo in cui il costo del denaro era quasi a zero. Un buon affare che si è tramutato in un disastro nel momento in cui la Banca centrale americana (FED) ha cominciato ad alzare i tassi per contenere l’inflazione.

In questo modo:

  • Il valore di portafoglio investito in bond ha cominciato a scendere e il conto tra attivi e passivi non tornava più. L’investimento in MBS da 80 miliardi era salito a 98 miliardi, ma con l’aumento dei tassi il portafoglio titoli a lungo termine è andato in perdita di circa 15 miliardi e i depositanti, ovvero le start up finanziate, hanno cominciato a riscattare le posizioni.
  • A seguito delle richieste di riscatto la banca l’8 marzo 2023 è stata costretta a vendere circa 21 miliardi di dollari di titoli in portafoglio. Questo ha registrato una perdita di 1,8 miliardi di dollari con l’annuncio di voler vendere 2,25 miliardi di dollari di azioni proprie per sostenersi.
  • L’annuncio ha mandato nel panico il mercato dei venture capitalist. La maggioranza dei fondi private equity ha incaricato i clienti, le start up tecnologiche, di ritirare i loro soldi dalla banca.
  • Solo due giorni dopo e dopo gli sforzi non andati a buon fine per raccogliere nuovo capitale o trovare un acquirente, SVB è stata posta in amministrazione controllata.

Ascolta il podcast a cura del team advisory Ersel che analizza le ragioni del fallimento, quali sono i problemi che ha scatenato e una view sul mercato.

La crisi di sistema evitata da FED e Tesoro

Il fine settimana dell’11-12 marzo 2023 è stato lunghissimo per la Fed e il Dipartimento del Tesoro che si sono impegnati a proteggere i depositi dei clienti, cercando di rafforzare la fiducia nel sistema bancario ed evitare l’effetto contagio.

Cosa può accadere adesso? La crisi di sistema è scongiurata?

Secondo le analisi di Federated HermesIntermonte e Moody’s non ci troviamo di fronte a un nuovo caso Lehman che può contagiare il sistema bancario globale. Vediamo perché:

  • Gli Stati Uniti si sono impegnati a proteggere completamente il denaro di tutti i depositanti SVB nel tentativo di arginare le corse ad altri istituti finanziari.
  • E’ stata estesa la protezione anche ai conti su cui c’erano più di 250.000 dollari, ovvero la soglia per i pagamenti assicurativi. I conti sono tornati accessibili 13 marzo 2023 e i contribuenti non saranno responsabili per eventuali perdite accumulate a seguito dell’azione.
  • Dopo l’implosione di SVB, le azioni di una serie di altri istituti di credito regionali sono crollate per timori di contagio. Si tratta di Silvergate, travolta dal crollo delle criptovalute, e Signature chiusa dalle autorità di regolamentazione dello Stato di New York dopo i deflussi dai depositi. I depositanti avranno le stesse tutele di quelli di SVB.
  • Oltre a proteggere i contanti dei depositanti, la Fed ha annunciato un programma di prestiti di emergenza per concedere alle banche in difficoltà di liquidità condizioni più favorevoli sui prestiti a breve termine.
  • Il salvataggio di SVB UK da parte di Hsbc. E’ stato scongiurato il possibile contagio in Europa con l’acquisto della branch inglese di SVB fatto della banca Hsbc per la cifra simbolica di 1 sterlina. Il vantaggio per Hsbc è acquisire i clienti che prima si affidavano a SVB.
  • Il sistema bancario in generale è ben capitalizzato e liquido. Gli istituti di credito che ora sono in difficoltà sono troppo piccoli per rappresentare una minaccia significativa a livello globale.

Fallimento SVB: cosa è successo sul mercato

Secondo l’analisi di Goldman Sachs, in questa situazione la FED potrebbe non alzare i tassi alla prossima riunione del 22 marzo 2023. Era atteso e già scontato un rialzo di almeno 25-50 punti base, ora tutto potrebbe cambiare.

Gli effetti del fallimento SVB sono già visibili sul mercato:

  • Wall Street ha vissuto la peggiore settimana da giugno 2022 con Dow Jones e Nasdaq che alla fine hanno contenuto le perdite intorno al 2%.
  • A tremare sono stati gli indici bancari. L’SPDR S&P regional banking ha perso l’8% e anche in Europa l’Eurostoxx 600 banche ha perso il 4%.
  • I titoli del Tesoro americano sono aumentati alla notizia che gli Stati Uniti avrebbero sostenuto i depositanti e sostenuto il settore bancario.
  • Il dollaro è scivolato, lo yen si è rafforzato e l’oro è salito mentre gli investitori cercavano rifugio.
  • Il crollo di SVB ha provocato anche una resa dei conti globale presso le società di venture capital e private equity. Infatti si sono trovate improvvisamente esposte tutte insieme alla macchina da soldi dell’industria tecnologica che SVB finanziava.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il fallimento di SVB dà lo spunto per un check up di portafoglio. Questo anche in attesa delle decisioni della Banca centrale europea (BCE) sui tassi in Europa.

Per valutare il rischio di portafoglio e bilanciare nella maniera migliore gli asset su cui investire (azioni, obbligazioni, liquidità), scopri i vantaggi di un portafoglio modello ben equilibrato.

Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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