Hanno avuto storicamente dei rendimenti simili alle azioni, ma sono un’obbligazione. I bond high yield non possono mancare in un portafoglio ben diversificato che guarda al rendimento e alla cedola. Ma quanto sono sensibili a una possibile recessione nel 2023?

Come i cicli economici influenzano le obbligazioni high yield

Le performance delle obbligazioni high yield sono molto influenzate dal ciclo economico è quindi importante capire in quale fase ci troviamo. In particolare, dall’analisi di T. Rowe Price emerge che:

  • In fase di recessione queste obbligazioni tendono ad essere sensibili perché c’è in un calo dell’attività economica. Anche gli spread di credito tendono ad allargarsi in tali contesti in previsione di un aumento delle insolvenze. Dunque, in genere sottoperformano le asset class fixed income più “sicure”, come i bond statali, poiché gli investitori preferiscono emissioni a minor rischio.
  • In fase di correzione del ciclo economico le obbligazioni high yield tendono a sovraperformare. In queste fasi di solito le imprese cercano di migliorare i propri bilanci tagliando le attività improduttive e pagando o ristrutturando il debito. Il rischio di insolvenza in questi periodi tende a diminuire.
  • In fase di crescita questi bond tendono a sovraperformare. In queste fasi le condizioni economiche e creditizie migliorano e le aziende sono in grado di ottenere maggiori profitti. Gli spread tendono a ridursi.

I punti a favore delle obbligazioni high yield nel 2023

Quindi è meglio tenersi alla larga da queste obbligazioni nel 2023? Non proprio perché hanno due punti a loro favore anche in caso di recessione. In particolare secondo l’analisi di Abrdn:

  • Le obbligazioni high yield tendono ad essere più resistenti all’aumento dei tassi di interesse rispetto ad altre asset class obbligazionaria, grazie ad una duration più breve e a cedole più elevate.
  • Questa recessione è probabile che infligga danni molto minori agli utili societari rispetto alle precedenti flessioni.
  • Queste obbligazioni saranno sotto pressione nella prima metà del 2023 come tutte le asset class più rischiose ma saranno le prime a ripartire nella seconda parte dell’anno.

IDEE DI INVESTIMENTO

La qualità del credito è la misura fondamentale per valutare un’obbligazione high yield. In particolare:

  • Il tasso di default nel 2022 è stato pari all’1% e nel 2023 potrebbe salire al 3%.
  • Si tratta quindi di un’asset class rischiosa che offrirà, come è accaduto in altre crisi finanziarie globali, performance interessanti nel 2023.
  • Il loro mercato europeo è meglio posizionato rispetto a quello americano perché ha una minore esposizione ai mercati ciclici, come quello delle materie prime.

Per investire in queste obbligazioni a livello globale la scelta migliore è un fondo obbligazionario attivo specializzati in high yield (Categoria Morningstar: Obbligazionari High Yield Globali).

Ecco i migliori fondi per rendimento 2022 sulla piattaforma di Online SIM:

  • Goldman Sachs Global High Yield Portfolio Classe Base USD Hedged Acc è un fondo obbligazionario high yield globale adatto a investitori che cercano un rendimento totale elevato, composto da interessi percepiti e apprezzamento del capitale, in prevalenza attraverso titoli high yield. Partito nel 2011 rende il 2,71% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a dicembre 2022).
  • UBAM – Global High Yield Solution Classe RD USD Dis è un fondo obbligazionario high yield globale denominato in dollari che investe principalmente in titoli denominati in tale valuta. Partito nel 2015 rende l’1,31% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a dicembre 2022).

Scopri gli altri fondi comuni disponibili sulla nostra piattaforma Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Biodiversità: perché il futuro è la tecnologia della natura

Articolo successivo

Analisi di mercato: la migliore asset allocation nel 2023

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.