C’è un nuovo Regolamento per i green bond, stato adottato in via definitiva il 5 ottobre 2023 dal Parlamento europeo, che ha definito nuovi standard per le emissioni in Europa di obbligazioni verdi. Scopri perché e cosa cambia per chi investe.

Obbligazioni green con il bollino di qualità

Il Regolamento sui green bond approvato dal Parlamento europeo ha l’obiettivo di eliminare qualsiasi dubbio sulle natura e le finalità che hanno queste obbligazioni.

In particolare i green bond sono:

  • Obbligazioni nate per sostenere progetti legati al clima o all’ambiente.
  • I proventi delle obbligazioni verdi sono utilizzate per finanziare o rifinanziare investimenti, progetti, spese o attività tese ad affrontare questioni climatiche e ambientali.
  • Governi e aziende lanciano queste obbligazioni per finanziare la transizione verso un’economia più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.

Con l’entrata in vigore del Regolamento europeo tutte le caratteristiche proprie di queste obbligazioni devono essere certificate da un bollino di qualità definito “Marchio EuGb”.

Obbligazioni green: cosa cambia per chi investe

Vediamo nel dettagli cosa cambia:

  • Migliore selezione. Il bollino di qualità consentirà agli investitori, in particolare istituzionali, di selezionare imprese sostenibili e Governi davvero virtuosi. Allo stesso tempo, anche gli emittenti (Stato o aziende) avranno una maggiore attenzione nel lanciare questi bond e per gli investitori che desiderano mettere in portafoglio obbligazioni verdi sarà possibile fare un controllo di qualità.
  • Finora confronto difficile. Fino ad oggi, nei fatti, come ha sottolineato il Parlamento europeo, norme divergenti in materia di divulgazione di informazioni, trasparenza e responsabilità dei verificatori esterni di obbligazioni ecosostenibili, aveva reso difficile individuare con certezza le obbligazioni ecosostenibili e anche confrontarle tra loro. Non a caso, se guardiamo al risparmio gestito, non è possibile fare una classifica veritiera dei migliori fondi obbligazionari che investono in green bond perché non esiste una categoria omogenea che li metta a confronto.
  • Uno standard uniforme. Il mercato europeo dei green bond è cresciuto in maniera importante negli ultimi 5 anni, ma l’assenza di uno standard a cui fare riferimento è stato un ostacolo allo sviluppo. L’Unione Europea punta proprio a questo: consentire una migliore regolamentazione del mercato dei green bond, migliorando la supervisione, riducendo il greenwashing e rendendo il mercato delle obbligazioni verdi più trasparente.
  • Maggiore trasparenza. Tutte le aziende e gli enti pubblici che scelgono di utilizzare lo standard nella commercializzazione di un’obbligazione verde dovranno divulgare informazioni su come verranno utilizzati i proventi e a mostrare come questi investimenti si inseriscano nei piani di transizione dell’azienda nel suo complesso.

IDEE DI INVESTIMENTO

La selezione di una singola obbligazione green è un esercizio difficile persino per un investitore istituzionale. Per investire sulle obbligazioni verdi con una buona diversificazione, la strada migliore sono i fondi obbligazionari che specificatamente dichiarano questo obiettivo, ma riconoscerli non è semplice: non esiste una categoria di fondi specializzata in green bond.

I prodotti che mettono in portafoglio queste emissioni – statali o aziendali – appartengono a diverse categorie obbligazionarie. Il nuovo Regolamento europeo aiuterà sicuramente la possibilità di confronto rendendo i fondi obbligazionari a vocazione green davvero confrontabili.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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