L’Unione Europea è la prima organizzazione politica ed economica a imporre delle regole sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sulla produzione di sistemi di IA in Unione Europea. Il complesso di norme è contenuto nell’Artificial Intelligence Act (AI Act), che ha ricevuto il via libera di Consiglio europeo il 2 febbraio 2024 e dal Parlamento europeo il 13 marzo 2024. Il prossimo step è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che dovrebbe arrivare entro metà maggio. Da quel momento serviranno ancora due anni perché il regolamento diventi esecutivo a tutti gli effetti. Che impatto avrà questa normativa?

Obiettivi e divieti dell’AI Act

L’obiettivo primario dell’AI Act è assicurare che i diritti e le libertà dei cittadini siano sempre posti al centro dello sviluppo tecnologico, per garantire un corretto bilanciamento tra innovazione e protezione. Per questa ragione, l’AI Act adotta un approccio “basato sul rischio” concentrando le regole sulle applicazioni con il maggior potenziale di danno umano. In particolare:

Le tecnologie rischiose vietate già nel 2024

Non bisognerà attendere due anni per il divieto di utilizzo in Unione Europea di alcune tecnologie che sono state ritenute altamente rischiose. L’elenco include:

  • sistemi di riconoscimento biometrico che sono possibili sono in casi estremi (evidente minaccia terroristica, ricerca di vittime e persecuzione di crimini molto gravi);
  • social scoring, ovvero il punteggio dato al comportamento dei cittadini attraverso la misurazione dei comportamenti online e offline;
  • raccolta non mirata di immagini dei volti delle persone prese da internet o da telecamere a circuito chiuso con lo scopo di creare database di riconoscimento facciale;
  • riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole;
  • tecniche e sistemi di IA che possono sfruttare le vulnerabilità delle persone.

Un altro obiettivo ambizioso di questa legge è la promozione della leadership europea nel campo dell’AI. In particolare:

Sostegno alle Pmi e alle startup UE

Il regolamenti UE vuole dare un sostegno effettivo a piccole e media imprese (PMI) e startup europee che sono impegnate nella ricerca tecnologica. L’obiettivo è recuperare terreno rispetto a Stati Uniti e Cina. Per poter affiancare le PMI e le startup più giovani, l’Unione Europea ha stipulato anche l’AI Pact, una conformità volontaria che aiuta le aziende ad adeguarsi all’AI Act prima ancora che esso diventi operativo. In particolare:

  • il sistema promuove l’attuazione precoce delle misure previste dalla legge sull’IA;
  • le imprese avranno l’opportunità di dimostrare e condividere il loro impegno nei confronti degli obiettivi della futura legge sull’IA e di prepararsi in anticipo per essere pronte per la sua attuazione.

Un altro obiettivo dell’AI Act è normare tutte quelle forme di intelligenza artificiale che sono in grado di svolgere compiti complessi, allenati da enormi quantità di dati non categorizzati. Si tratta dei modelli come GPT-4 di OpenAI e LaMDA di Google, su cui si basano rispettivamente ChatGPT e Bard. In particolare:

Le due categorie dell’AI Act: “alto” e “basso impatto”

L’AI Act divide questi modelli in due categorie in base all’impatto:

  • alle intelligenze artificiali ad “alto impatto”, come GPT-4, vengono applicate ex ante le regole sulla sicurezza informatica, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza dei processi di addestramento e la condivisione della documentazione tecnica, ancor prima dell’uscita sul mercato;
  • per le AI a “basso impatto”, la legge viene applicata solo nel momento in cui le tecnologie verranno lanciate sul mercato.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’AI Act è la prima legge a livello globale sull’intelligenza artificiale e prevede sanzioni pesanti per le imprese che non si adegueranno: si va dall’1,5% del fatturato globale (circa 7,5 milioni) fino al 7% (circa 35 milioni). L’intelligenza artificiale è l’assoluta protagonista di questi ultimi anni nel mondo tecnologico e un megatrend di lungo termine irreversibile su cui investire. Leggi l’analisi di Ersel sull’IA come tema chiave per il 2024.

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Allianz GIF - Global Artificial Intelligence Classe AT Eur (1)

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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