L’intelligenza artificiale (IA) è il driver di mercato del 2023. Non c’è dubbio che sia un megatrend di investimento di lungo termine e va analizzato non solo in termini di utili aziendali. Il dibattito nell’ultimo anno si è acceso sulla necessità o meno di dare delle regole a questo settore che promette moltissimo in termini economici, ma racchiude anche tanti dei pericoli in primo luogo di sicurezza informatica. La regolamentazione (AI Act)  avrà un ruolo determinante nello sviluppo e nella diffusione di questa tecnologia.

A che punto siamo? Al momento solo Europa e Usa hanno affrontato il tema IA e regole. Vediamo i punti chiave:

  • L’Europa ha il suo Artificial Intelligence (AI) Act. L’Unione Europea ha fatto da apripista globale nella regolamentazione dell’IA. Il Parlamento europeo ha approvato a giugno 2023 l’AI Act che è la prima legge al mondo a regolamentare il settore e porre limiti chiari. Il punto di partenza del legislatore UE è la protezione dei rischi. Il testo di legge è alla fase finale dell’approvazione e potrebbe entrare in vigore entro dicembre 2024.
  • In Usa si discute di diritti. Il dibattito in America ha un taglio diverso. Non si discute di rischi, ma di diritti dell’IA . C’è una bozza di normativa definita Artificial Intelligence (AI) Bill of Rights che si basa su cinque principi e regole pratiche per progettare, utilizzare e sviluppare gli algoritmi di intelligenza artificiale basati su dati biometrici (impronte digitali, riconoscimento facciale, screening della retina e DNA). L’obiettivo è evitare le discriminazioni, tutelare i cittadini e dare limiti chiari alle aziende che progettano algoritmi.

AI Act: quali sono i limiti imposti in Europa

Il testo di legge dell’AI Act europeo si basa sul rischio potenzialmente generato dall’intelligenza artificiale: se è inaccettabile, l’uso dell’intelligenza artificiale sarà proibito in UE. Quali sono i rischi considerati inaccettabili?

  • No all’identificazione biometrica in tempo reale. Non sarà possibile l’uso di dispositivi per l’identificazione biometrica attraverso il riconoscimento facciale in tempo reale e a posteriori negli spazi pubblici. Non sarà possibile creare database da telecamere a circuito chiuso o estrarre dati biometrici da Internet.
  • No alle discriminazioni di genere. Sarà vietato categorizzare in maniera biometrica per genere, razza, etnia, cittadinanza, religione, credo politico. Protezione per gli utenti sensibili. No alla manipolazione subliminale che può arrivare dall’IA e regole chiare per sistemi progettati per rivolgersi a utenti considerati vulnerabili, per esempio i bambini.
  • Limiti ai sistemi di polizia predittiva. Non sarà possibile usare profilare comportamenti criminali passati in base ai sistemi di riconoscimento delle emozioni che sono utilizzati dalle forze dell’ordine nella gestione delle frontiere, nel luogo di lavoro e negli istituti d’istruzione.
  • Obbligo di trasparenza sui contenuti. Testi, immagini o video prodotti attraverso sistemi di intelligenza artificiale generativa, per esempio ChatGPT e Midjourney, dovranno dichiarare di essere prodotti non umani.

AI ACT QUALI SONO I LIMITI IMPOSTI IN EUROPA

IDEE DI INVESTIMENTO

Per investire a lungo termine sul megatrend dell’intelligenza artificiale con la massima diversificazione ci sono fondi azionari settoriali. Online SIM li ha selezionati guardando con l’aiuto di Morningstar la composizione di portafoglio.

Intelligenza artificiale: i migliori fondi azionari per investire

ProdottoRendimento YTDRendimento 3yDove investe
Echiquier Artificial Intelligence B EUR34,32%-3,21%Tecnologia e beni di consumo sono i settori più forti l'85% è investito in America.
Allianz GIF - Global Artificial Intelligence Classe AT Eur31,26%9,23%Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i settori più forti l'85% è investito in America.
DWS Invest Artificial Intelligence Classe NC EUR Acc29,7%7,86%Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i settori più forti il 68% è investito in America, il 20% in Asia.
TCW Funds - TCW Global Artificial Intelligence Sustainable Equity Fund AU26,56%7,65%Tecnologia e beni di consumo sono i settori più forti l'81% è investito in America.
LUX IM AI & Data DXL26,14%---Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i settori più forti l'83% è investito in America.
ODDO BHF Artificial Intelligence CR-USD24,46%6,06%Tecnologia e salute sono i settori più forti l'84% è investito in America.
Symphonia Lux SICAV – Artificial Intelligence Class R Acc23,94%---Tecnologia e beni industriali sono i settori più forti il 60% è investito in America, il 18% in Giappone.
Polar Capital Automation & Artificial Intelligence Fund S Acc22,16%10,10%Tecnologia e beni industriali sono i settori più forti il 53% è investito in America, il 14% in Giappone.
Nella tabella, i fondi azionari che investono in intelligenza artificiale con una composizione del portafoglio che è concentrata sui sottosettori: big data, deep learning, robotica e intelligence of things. Fonte Morningstar Direct.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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