Negli ultimi cinque anni, oltre 1.500 miliardi di dollari di investimenti privati sono stati destinati alla climate finance. Indubbiamente, il capitale privato svolge un ruolo fondamentale nel contribuire ai 150 mila miliardi di dollari di investimenti necessari per raggiungere il Net Zero a livello globale entro il 2050. Tuttavia, a molti investitori grandi e piccoli non è chiaro se i capitali stiano producendo un impatto climatico significativo, riducendo, eliminando o evitando le emissioni di gas serra.

Le domande sono tante: l’impatto sul clima è misurabile? Può essere integrato nel processo di investimento? E c’è un modo per gli investitori di farlo senza richiedere un team di esperti tecnici? Non c’è una risposta giusta. Ma è fondamentale per gli investitori trovare un metodo o più approcci per misurare e massimizzare il loro impatto sul clima.

L’ultima a provare a dare una risposta alle domanda è stata GenZero, società di investimento con sede a Singapore che si occupa di accelerare la decarbonizzazione a livello globale. Questa, insieme con Boston Consulting Group, ha sviluppato un quadro di riferimento pratico per valutare, stimare, misurare e infine comunicare l’impatto climatico degli investimenti nella decarbonizzazione.

L’impatto climatico sugli investimenti

Tutti gli impatti sono uguali? La risposta in questo caso è facile: no, perché diversi investimenti svolgono ruoli diversi nella decarbonizzazione. GenZero-Boston Consulting ne ha individuati tre:

  • Impatto climatico diretto. Si tratta degli investimenti in aziende le cui soluzioni evitano, riducono o rimuovono direttamente le emissioni. Per esempio progetti di riforestazione e centrali solari.
  • Impatto climatico indiretto. Sono gli investimenti in società che sviluppano tecnologie o infrastrutture che consentono la riduzione delle emissioni. Per esempio, un mercato regolamentato per negoziare crediti di carbonio, oppure la misurazione di un progetto di riforestazione o una società che distribuisce componenti di pannelli solari.
  • Impatto climatico trasformativo. Sono investimenti in società che sviluppano tecnologie di prossima generazione. Per esempio soluzioni per il monitoraggio del carbonio nel suolo o celle fotovoltaiche più efficienti, che potrebbero portare ad accelerare l’adozione di soluzioni per la riduzione delle emissioni a lungo termine.

Assegnare il giusto impatto non è però così semplice per due motivi a cui l’approccio GenZero-Boston Consulting Group propone un quadro di soluzioni:

  • La quota di proprietà è variabile. Le aziende che contribuiscono al Net Zero sono sostenute da più investitori e le dimensioni e i momenti dei loro investimenti possono variare notevolmente. La proposta del quadro è misurare l’impatto climatico in proporzione alla quota di proprietà per ridurre il rischio di doppio conteggio.
  • Come si misurano i diversi contributi alla catena del valore. Fornire soluzioni climatiche, come qualsiasi altro prodotto o servizio, richiede in genere più attori lungo la catena del valore. I fornitori di materie prime, gli assemblatori, i distributori e così via hanno tutti lo stesso peso? La risposta intuitiva potrebbe essere no. Ma poiché al momento non vi è consenso di mercato su come calcolare l’attribuzione relativa, il quadro propone di misurare e riportare l’impatto climatico indiretto separatamente dall’impatto climatico diretto e considerare le implicazioni dei vari gradi di attribuzione lungo la catena del valore.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’Obiettivo Net Zero entro 2030, ovvero la riduzione del consumo di combustibili fossili e di emissioni di gas, è comune a tutti i Paesi a livello globale. E i gestori di fondi sono i primi investitori a contribuire all’obiettivo della decarbonizzazione del Pianeta.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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