Secondo una ricerca di Morgan Stanley il mercato globale dell’Intelligenza artificiale nell’assistenza sanitaria potrebbe aumentare da un valore 1,3 miliardi di dollari di oggi a oltre 10 miliardi di dollari entro il 2024, con una crescita annua del 40% circa. Per gli investitori, le grandi aziende MedTech e i fornitori di attrezzature, così come i fornitori di tecnologia di intelligenza artificiale e le startup di settore, sono una grande opportunità di lungo termine. Un megatrend di portafoglio che è ancora nelle prime fasi di sviluppo ma che sta già aiutando a ridurre i costi di processi manuali e delle attività semplici, ma ripetitive, come la pianificazione degli appuntamenti, lasciando più tempo al personale medico specializzato per concentrarsi sulla salute del paziente.

Lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, secondo l’analisi di Morgan Stanley, mira a imitare i processi cognitivi umani, come l’apprendimento e il ragionamento tramite algoritmi e grandi serie di dati. Il metodo più diffuso è l’apprendimento automatico, in cui un modello incamera un set di dati, ad esempio le scansioni intestinali di milioni di pazienti, per analizzare e classificare le diverse patologie. Più il volume dei dati è complesso e ampio, più aumenta la capacità di ragionamento cognitivo del modello. Questi processi possono aiutare in maniera decisiva la gestione delle malattie croniche più diffuse, abbattendo i costi di gestione per le strutture mediche.

Ma questo è solo l’inizio. L’intelligenza artificiale può arrivare ad aiutare il medico a prendere una decisione, valutando le immagini diagnostiche e formulando un piano di trattamento della malattia, e nelle forme più evolute che ancora non esistono potrebbe addirittura arrivare a diagnosticare una malattia sostituendosi, di fatto, al medico. Certo, non mancano gli ostacoli. Il primo è un problema di privacy dei dati degli utenti: di chi è la titolarità delle cartelle cliniche dei pazienti? Il secondo è un problema etico. In particolare, la cosiddetta bioetica sta dividendo medici e tecnici dell’algoritmo sul tema della fecondazione artificiale. La ragione? Ci sono aziende che stanno addestrando macchine a capire quali siano gli embrioni da impiantare decidendo in maniera oggettiva su dati e sostituendosi all’uomo che adesso sceglie valutando in maniera soggettiva la simmetria e il numero delle cellule dell’embrione fecondato artificialmente.

MedTech: aziende mediche e Big Tech si contendono il mercato

Quali sono i player meglio posizionati per beneficiare dell’IA nel settore MedTech? Secondo l’analisi di Morgan Stanley, i fornitori di attrezzature mediche tradizionali sono avvantaggiati perché sono già presenti negli ospedali di tutto il mondo, ma devono ancora integrare al meglio l’intelligenza artificiale nella loro offerta, gestire la vendita di licenze e studiare modelli di abbonamento. Il megatrend MedTech è un affare ghiotto anche per le aziende tecnologiche che potrebbero utilizzare l’intelligenza artificiale per fornire servizi sanitari utilizzando metodi nuovi o non tradizionali, come apparecchiature di monitoraggio e app per smartphone.

Una strada che, per esempio, ha già imboccato Ibm con la piattaforma Watson presente in diversi ospedali americani e utilizzata per la diagnostica (Tac, radiografie e così via). Il settore MedTech è disseminato di start up promettenti – uno studio di CBInsights ne ha individuate oltre 100 che potrebbero esplodere con ricavi in salita entro il 2025. Tre le osservate speciali c’è la cinese iCarbonX nata per gestire la vita digitale e sanitaria delle persone attraverso l’interpretazione del genoma. E da tenere d’occhio c’è anche l’investimento fatto dalla Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, attraverso la società filantropica Chan Zuckerberg Initiative: si tratta di Meta, società che utilizza l’intelligenza artificiale per trovare e organizzare in una banca dati oltre 67 milioni di contenuti relativi alla ricerca biomedica e renderli disponibili in tempo reale.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il megatrend MedTech mette insieme due settori: salute e tecnologia, che sono spesso associati al comparto biotech. L’intelligenza artificiale è solo uno dei temi che può spingere questo comparto, secondo l’analisi del team Pictet Asset Management che si occupa della gestione del fondo Pictet health. Gli altri temi che spingono il settore salute sono: il cambiamento demografico, in quanto l’invecchiamento della popolazione mondiale costituirà un potente driver per la ricerca innovativa e per standard di cura migliori e più efficienti; la biofarmaceutica, che ha portato a studiare nuovi trattamenti – in tutto il mondo sono in fase di sviluppo clinico oltre 7.000 medicinali contro un ampio spettro di malattie – e l’aumento del benessere economico, che ha porta le persone a investire nella propria salute, generando una maggiore domanda di soluzioni sanitarie innovative.

Per investire sul comparto biotecnologia esistono fondi azionari globali specializzati (Morningstar: Azionari Settore Biotecnologia).

La Top 10 dei fondi che investono in biotecnologia

ProdottoRendimento 3yRendimento YTD
Polar Capital Funds PLC - Biotechnology Fund S Inc19,40%23,24%
Selectra J. Lamarck Biotech Class A19,04%23,05%
UBS (Lux) Equity Fund - Biotech (USD) P-acc11,65%20,44%
Candriam Equities L Biotechnology Classe C Eur Acc11,64%20,19%
Candriam Equities L Biotechnology Classe C11,09%20,03%
Zeus Capital SICAV DNA Biotech A Acc9,43%24,23%
Franklin Biotechnology Discovery Fund Z(acc)USD8,35%22,98%
Pictet - Biotech Classe R Usd9,43%24,23%
Pictet - Biotech Classe R Eur8,29%22,53%
Franklin Biotechnology Discovery Fund A(acc)USD7,89%22,88%
Nella tabella, i migliori fondi azionari che investono nel settore biotech ordinati per rendimento a tre anni. Dati in euro aggiornati a marzo 2019. Fonte: Morningstar.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

 

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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