Entro il 2050, oltre due miliardi di persone nel mondo avranno più di 60 anni: un dato destinato a cambiare profondamente la struttura delle società e delle economie globali. L’allungamento della vita è una conquista della scienza e del progresso, ma comporta nuove sfide: sanità sostenibile, equità di accesso alle cure, qualità della vita e inclusione sociale. Come sottolinea il report Innovation and Leadership in Healthy aging (AARP-FP Analytics), l’invecchiamento non è solo una questione demografica, ma un trasformazione economica e sociale che richiede risposte integrate e innovative.

Un approccio basato sul healthy aging, ovvero l’invecchiamento sano e attivo può trasformare questa tendenza in una leva di crescita sostenibile, riducendo i costi sanitari e valorizzando il contributo produttivo e sociale delle generazioni più anziane.

La Decade of Healthy Ageing 2021-2030 delle Nazioni Unite: il punto di partenza

Per affrontare l’invecchiamento della popolazione in modo coordinato, l’ONU ha lanciato la Decade of Healthy Ageing (2021–2030), promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

L’obiettivo è chiaro: migliorare la vita degli anziani, delle loro famiglie e delle comunità attraverso quattro aree di azione:

  • Combattere l’ageismo e i pregiudizi legati all’età.
  • Creare ambienti age-friendly, cioè città e servizi accessibili e sicuri per tutte le età.
  • Rafforzare l’assistenza integrata e a lungo termine.
  • Promuovere un coordinamento multisettoriale tra governi, imprese e società civile.

Il documento delle Nazioni Unite rappresenta un’occasione per ripensare i sistemi sanitari e di welfare e riconoscere gli anziani non come un costo, ma come una risorsa per la resilienza e l’innovazione sociale.

Perché serve un approccio integrato all’invecchiamento della popolazione

Il report AARP-FP Analytics identifica quattro pilastri chiave per affrontare in modo efficace l’invecchiamento globale:

  1. Accessibilità dell’assistenza
    Garantire cure primarie, tecnologie sanitarie e servizi domiciliari per tutti, riducendo le disuguaglianze economiche e territoriali. Investire nella “care economy” significa anche generare nuovi posti di lavoro qualificati.
  2. Ambienti favorevoli
    Città, infrastrutture e piattaforme digitali devono essere progettate per favorire mobilità, sicurezza e partecipazione. L’inclusione digitale degli anziani è una condizione essenziale per l’autonomia e la salute mentale.
  3. Supporto ai caregiver e ai professionisti sanitari
    I caregiver, familiari o professionali, rappresentano un pilastro nascosto dei sistemi di welfare. Formazione, incentivi e strumenti tecnologici possono migliorarne il benessere e la qualità del lavoro.
  4. Collaborazione pubblico-privato
    La cooperazione tra governi, istituzioni e imprese è cruciale per sviluppare modelli di cura sostenibili, finanziare la ricerca e introdurre soluzioni innovative (dalla telemedicina ai servizi di assistenza predittiva).

In parallelo, il report richiama la necessità di un approccio basato sui diritti, che riconosca la piena cittadinanza sociale e il valore produttivo degli anziani. L’inclusione passa anche dal contrasto all’ageismo, che secondo l’OMS colpisce una persona su due nel mondo.

Le buone pratiche nel mondo

Ci sono già alcune sperienze di successo in Paesi che hanno saputo innovare in questo campo:

  • Giappone: investimenti pubblici in robotica assistiva e smart city per l’autonomia degli anziani;
  • Singapore: formazione continua per i lavoratori over 60 e quartieri “age-friendly” con servizi digitali;
  • Brasile: programmi comunitari di prevenzione e reti di sostegno intergenerazionale;
  • Regno Unito: potenziamento dell’assistenza domiciliare e co-design dei servizi con gli utenti finali.

Questi esempi mostrano come flessibilità dei sistemi sanitari, reti comunitarie e tecnologie inclusive possano migliorare la qualità della vita e stimolare nuova crescita economica. Come evidenzia il report, l’invecchiamento può diventare una leva di innovazione e di sviluppo sostenibile, se inserito in una visione intergenerazionale dell’economia.

Le conseguenze per gli investitori

Per gli investitori, l’invecchiamento globale apre nuove prospettive:

  • Economia della longevità: fondi tematici che investono in healthcare, biotecnologie, telemedicina, assistenza e servizi alla persona. UBS definisce la longevità come uno dei temi Transformational Innovation Opportunities (TRIOs) capaci di generare rendimenti superiori e migliorare la resilienza dei portafogli. Stima che il mercato della salute globale possa crescere fino a 2.200 miliardi di dollari entro il 2030, spinto da malattie croniche come Alzheimer, disturbi metabolici e oncologi.
  • Silver economy: opportunità nei settori della mobilità, abitare sostenibile, tempo libero e formazione. Nel report Future-Proofing the Longevity Economy 2025 del World Economic Forum viene sottolineato come le imprese e i governi debbano trasformare le economie di fronte all’invecchiamento, promuovendo innovazione nei settori immobiliare, trasporti, servizi digitali e benessere sociale.
  • ESG e impatto sociale: l’health aging è sempre più integrato nei criteri ambientali e sociali degli investimenti responsabili. Il Fondo monetario Internazionale nel capitolo The Rise of the Silver Economy (2025) stima che le tendenze positive associate all’healthy aging potrebbero aggiungere circa lo 0,4% all’anno alla crescita del PIL globale nel periodo 2025–2050, mitigando parte del rallentamento demografico
  • Partnership pubblico-privato: crescita dei fondi infrastrutturali legati a ospedali, residenze sanitarie e progetti di digital health.

IDEE DI INVESTIMENTO

Investire nella salute dell’invecchiamento non significa solo rispondere a una necessità sociale, ma anche cogliere un megatrend strutturale di lungo periodo, destinato a ridefinire la demografia e i mercati globali.

Per investire nella longevity economy e sul cambiamento demografico come a un’opportunità strategica, non solo etica, ma anche economica. Ci sono fondi tematici presenti sulla piattaforma di Online SIM.

I migliori fondi per investire

  • Candriam Equities L Global Demography è un fondo azionario internazionale con uno stile blend che investe a livello globale su aziende che possono beneficiare dei cambiamenti demografici nel lungo termine. Partito nel 2012 il fondo rende l’11,25% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a novembre 2025). Tecnologia e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 78% è investito in America.
  • DECALIA Silver Generation A1 Acc EUR è un fondo azionario Europa che in investe il società a grande capitalizzazione che beneficeranno strutturalmente dell’invecchiamento della popolazione come, ad esempio, risparmi finanziari, attrezzature mediche, sanità, tempo libero, prodotti farmaceutici, servizi per le dipendenze, cura della casa e della persona, case automobilistiche. Partito nel 2017 il fondo rende l’11,72% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a novembre 2025). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. L’84% è investito in Europa euro e non euro.
  • Fidelity Global Demographic fund è un azionario internazionale che investe sui settori salute, beni di consumo e sugli effetti dell’aumento dell’aspettativa di vita delle popolazioni che invecchiano, oltre che della creazione di ricchezza nei mercati emergenti. Partito nel 2012 il fondo rende il 10,72% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a novembre 2025). Tecnologia e salute sono i settori più pesanti in portafoglio e il mercato americano vale il 66% dell’asset allocation.
  • Generali IS SRI Ageing Population Classe DX Eur Acc è un fondo azionario Europa che in investe il società a grande capitalizzazione che contribuiscono agli obiettivi sociali legati alla tendenza a lungo termine dell’invecchiamento della popolazione (salute, invecchiare bene, vivere meglio e soluzioni sociali alle sfide di un mondo che invecchia). Partito nel 2015 investe secondo criteri SRI e rende il 9,64% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a novembre 2025). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. L’82% dell’asset allocation è sull’Europa.
  • AXA World Funds – Framlington Longevity Economy A Capitalisation EUR è un azionario settore salute che investe in maniera globale in società attive nel settore della sanità e dei prodotti e servizi medici. Partito nel 2007 il fondo rende il 5,86%% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a novembre 2025). Tecnologia e industria sono i primi settori in portafoglio. Il 74% dell’asset allocation è sull’America.
  • CPR Invest – Silver Age Classe A Eur è un fondo azionario internazionale con uno stile blend che investe a livello globale sui trend associati all’invecchiamento della popolazione secondo criteri ESG. Partito nel 2015 il fondo rende l’1,58%% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a novembre 2025). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 60% è investito in America.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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