È un auto, ma vola come un aeroplano e non assomiglia alla DeLoeran su cui Michael J. Fox sfrecciava nei cieli di Ritorno al Futuro 3. È l’oggetto misterioso su cui dal 2009 lavora Zee.Aero, società con sede nel cuore della Silicon Valley come recita la home page del sito dove non esistono immagini del prototipo, segretissimo, di macchina aerea elettrica. Dietro a questa invenzione a cui il settimanale Bloomberg Businessweek ha dedicato l’articolo di copertina del suo ultimo numero, c’è un manager che è considerato uno degli imperatori della famosa zona nei pressi di San Francisco, in California, dove hanno sede moltissime start up e società di tecnologia. Si tratta di Larry Page, uno dei due co-fondatori di Google, che ha fondato e finanzia Zee.Aero anche se non ha mai voluto renderlo noto.

Secondo i calcoli di Bloomberg, il manager di Google avrebbe speso circa 100 milioni di dollari dall’inizio del progetto e dato lavoro a 150 persone. Al momento Google che sta lavorando con Fca per portare sul mercato americano la prima auto senza guidatore non è coinvolta in nessun modo nel progetto di auto volante, nemmeno attraverso la holding Alphabet. L’affare della macchina volante è tutto di Page che esattamente come altri due imprenditori della Silicon Valley, Elon Musk e Jeff Bezos, sta cercando di realizzare i suoi sogni di bambino, letteralmente. L’auto che vola, infatti, lo fa  già con alcuni test condotti all’aeroporto di Hollister, a circa un’ora di macchina tradizionale da Mountain View, e potrebbe arrivare sul mercato tra 5-10 anni.

Auto volante: chi sono i concorrenti di Zee.Aero

Page ancora prima di presentare la sua auto con le ali, deve già fare i conti con un concorrente agguerrito e vicino di casa in tutti i sensi avendo la sede a pochi chilometri di distanza dalla sua Zee.Aero. Si tratta di Kitty Hawk, che secondo quanto riporta Bloomberg, ha cominciato a sperimentare un’auto volante nel 2015 usando uno staff fatto da ex dipendenti di Page guidati da Sebastian Thrun, già a capo del programma di auto senza guidatore di Google e fondatore della divisione di ricerca di Google X. Del resto, Page è abituato alla concorrenza di ex dipendenti e soci.

La prova è che quando il progetto di auto volante era solo un’idea a lavorarci erano in tre: JoeBen Bevirt, un ingegnere meccanico e imprenditore, Ilan Kroo, un professore di Aeronautica e Astronautica a Stanford, e Larry Page. Ma le cose non sono andate tra i tre e Bevirt ha deciso di fondare Joby Aviation, una società che spera di battere Zee.Aero e in cui ha deciso di investire Paul Sciarra, cofondatore di Pinterest. E poi, a migliaia di chilometri dalla Silicon Valley, in Massachusetts c’è Terrafugia, un produttore di aeroplani che da anni si concentra nella progettazione e nello sviluppo di auto volanti destinate a privati e che si è detta pronta a immettere sul mercato i primi esemplari della sua TF-X entro il 2016 ad un costo intorno ai 200.000 dollari.

Chi arriverà per primo a solcare i cieli? Sciarra e Bevirt sono convinti di arrivare al rilascio di un prototipo utilizzabile dall’uomo già entro la fine dell’anno, in grado di decollare anche da spazi piccoli come parcheggi dei garage, tetti di grandi edifici, aree dedicate sulle autostrade. Ma non c’è, per ora, alcuna garanzia che Joby Aviation, Kitty Hawk o Zee.Aero o di chiunque altro progetti macchine volanti potrà mai prendere il volo. La ragione? Ci sono ancora problemi tecnologici da risolvere, ostacoli normativi e di sicurezza a cui rispondere. Insomma, gli stessi problemi che sta incontrando l’auto senza guidatore che, però, ha le ruote per terra e il favore degli investimenti dei produttori di auto.

IDEE DI INVESTIMENTO

Secondo i calcoli della società di consulenza Boston Consulting Group, le tecnologie legate all’automazione cresceranno fino a 42 miliardi di dollari entro il 2025, e un quarto sarà rappresentato dalle auto che si guidano da sole entro il 2035. Per il momento non ci sono calcoli sul mercato potenziale dell’auto che vola. Ma molto dipende dalle persone che dovranno comprare i nuovi modelli, e in primo luogo dagli americani dove per esempio, le vendite delle auto senza guidatore cominceranno per prime e dove le regole sul traffico, anche grazie al lavoro di lobbying di Google insieme con Ford e Uber, sono più avanti rispetto al resto del mondo.

Non c’è dubbio però che le nuove sfide di mobilità passino dallo sviluppo delle nuove tecnologie su cui i fondi specializzati in tecnologia investono. Ecco i migliori fondi tecnologia a tre anni selezionati da Online Sim.

 

Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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