Venezia è stata la prima città al mondo a introdurre una tassa d’ingresso per chi non vive, lavora o studia in città e vuole visitarla in giornata. Fino a metà luglio, da giovedì a domenica dalle 8:30 alle 16 la tassa è di 5 euro. Quello di Venezia è un esperimento per fronteggiare il cosiddetto overtourism, ovvero l’eccesso di turisti in località che non riescono a gestire il flusso di arrivi. E sta diventando un caso di studio per le città d’arte. L’analisi dei dati nei prossimi mesi ci dirà se una tassa può contenere il problema dell’overtourism.
Overtourism: le azioni per scoraggiare i turisti
L’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) prevede che le destinazioni in tutto il mondo ospiteranno circa 1,5 miliardi di turisti nel 2024, il volume più alto mai registrato. Le destinazioni di tutto il mondo stanno annunciando misure per affrontare l’overtourism e il suo impatto sulle popolazioni locali, sui siti storici, sull’inquinamento atmosferico e sulla natura. Spesso si cercano soluzioni fantasiose per scoraggiare i turisti. Tra le iniziative più singolari:
- Giappone in prima fila. La costruzione di una barriere alta 2,5 metri e lunga 20 metri a ridosso di un centro commerciale per bloccare la vista del Monte Fuji. A Osaka e nella località turistica termale di Hakone, invece, si valutano nuove tasse turistiche per far fronte all’aumento del numero di visitatori.
- Amsterdam vieta gli alberghi. In Europa, Amsterdam è la città che ha più regole per contenere l’overtourism. Da tempo c’è il divieto di consumare marijuana nelle strade pubbliche e sono vietate le visite guidate che passavano davanti alle vetrine a luci rosse. La misura più recente e drastica è il divieto di costruire o sviluppare nuovi edifici alberghieri per limitare il numero di turisti autorizzati a pernottare in città.
- Accesso a numero chiuso. In Francia la città di Marsiglia ha introdotto un sistema di prenotazione per limitare il numero di turisti che entrano nel Parco Nazionale delle Calanques e proteggere la baia. Il sistema a numero chiuso si è dimostrato efficace e resterà in vigore fino al 2028. L’accesso limitato è stato adottato anche in Italia da moltissime spiagge libere, soprattutto in Sardegna e la lista si allunga ogni anno. E per salvaguardare la costiera di Amalfi, i non residenti possono percorrerla solo in determinati giorni.
Turismo: serve una svolta sostenibile
La ricerca di soluzioni per scoraggiare i turisti si scontra con la realtà economica secondo cui il turismo rappresenta circa il 10% del Prodotto interno lordo (PIL) globale. Il World Economic Forum Travel & Tourism Development Index 2024 valuta le condizioni che supportano la crescita sostenibile e resiliente del settore viaggi e turismo a livello globale, e afferma che la strada da seguire deve coinvolgere l’integrazione della sostenibilità e della resilienza nel turismo. In particolare:
- Tasse sull’ecoturismo. Le tasse di soggiorno generali esistono da decenni in alcune destinazioni per una serie di motivi, come la raccolta di fondi per infrastrutture e strutture. Incorporare la sostenibilità, secondo l’analisi del WEF, significa imporre tasse sull’ecoturismo in modo che i proventi possano essere reinvestiti in progetti di sostenibilità.
- Promuovere l’educazione ambientale. Le tasse sull’ecoturismo svolgono un ruolo chiave nel generare entrate per finanziare lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture, sostenere gli sforzi di conservazione, promuovere l’educazione ambientale, formare i lavoratori dell’ospitalità e migliorare la capacità delle comunità locali di gestire e beneficiare del turismo.
Tra le prime città a livello globale a introdurre la tassa sull’ecoturismo c’è la giapponese Hatsukaichi sede del santuario di Itsukushima, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La tassa è in vigore da fine 2023: ogni turista deve pagare 100 yen per l’ingresso o può scegliere di versare una tassa annuale da 500 yen per fare più visite. Bali ha scelto la strada della tassa sull’ecoturismo a inizio 2024 per preservare il consumo di acqua. Ogni turista deve pagare 150 mila rupie (circa 9 euro).
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