Quando si è seduta sulla poltrona di amministratore delegato di Yahoo! nel 2012 era considerata la donna più potente della Silicon Valley. Appena quattro anni dopo la stella di Marissa Mayer è già cadente e gli azionisti della società chiedono a gran voce le sue dimissioni. La ragione? Arrivata come la donna dell’espansione  e della svolta, Mayer si è trasformata nella manager delle dismissioni che sono arrivate dopo una campagna acquisti non proprio azzeccata.

L’ultima debacle è arrivata con i conti del quarto trimestre, in profondo rosso per 4,4 miliardi di dollari, e con l’annuncio di un piano strategico ”aggressivo” insieme al quale verranno valutate anche le opzioni per la società, inclusa la vendita di asset non strategici. Il piano di rilancio presentato dall’amministratore delegato, Marissa Mayer, prevede il taglio del 15% della forza lavoro e una riduzione delle spese per 400 milioni di dollari entro il 2016. Misure drastiche alle quali si aggiungono la chiusura di alcuni uffici, anche quello di Milano.

Dalla parte di Mayer ci sono solo i ricavi saliti dell’1,6% a 1,27 miliardi di dollari. Ma non conta niente dato che la manager ha collezionato vendite in calo sette volte negli ultimi 10 trimestri. Quasi un record. Da qui il taglio del 15% della forza lavoro, che significa arrivare a fine anno con con 9.000 dipendenti e meno di 1.000 contractors, ovvero una forza lavoro del 42% inferiore a quella del 2012, quando Mayers cominciò la sua avventura.

Tagliare i dipendenti è solo una delle armi a difesa di Mayer. Tra le alternative allo studio c’è la possibilità di disinvestire in asset non strategici (brevetti, real estate asset, per esempio) che per fare cassa da un minimo di 1 a un massimo di 3 miliardi di dollari. Wall Street ha messo sotto osservazione Yahoo! da tempo e, nonostante l’Orso sia il vero protagonista di queste settimane sui mercati, la storia è tornata in auge nelle sale operative. In pochi credono che Mayers abbia la forza di compiere davvero un turn around della società.

La ragione? Yahoo! ha perso la sua corsa alla conquista del web contro Google e Facebook e adesso Mayers per fare cassa vorrebbe liberarsi anche della sua partecipazione da 25 miliardi di dollari in Alibaba, la società di e-commerce gestita da Jack Ma (Leggi l’approfondimento di Online Sim) considerata una gallina dalle uova d’oro del digitale.
Un errore, per gli analisti, che sperano in un cavaliere bianco alla conquista del titolo. E un nome c’è già: si tratta di Verizon, che non è nuova al salvataggio di stelle cadenti. Lo ha fatto con Aol, vittima della prima rivoluzione Internet e adesso lo vuole fare con Yahoo! che, di fatto, è vittima della seconda.

L’obiettivo è semplice: Verizon attraverso Aol vuole valorizzare e monetizzare contenuti video per il mobile ma non ha un numero molto elevato di utenti, mentre Yahoo ha contenuti e quasi un miliardo di visitatori sui suoi siti. In questo modo Verizon, che è il più grande provider di telecomunicazioni wireless degli Stati Uniti, rafforzerebbe la sua posizione sul mercato del video online che è in decisa crescita.

IDEE DI INVESTIMENTO

La caduta di Yahoo! e l’idea di Verizon di salvarla sfruttando i contenuti da veicolare via smartphone è in linea con la rivoluzione in atto nella telefonia mobile. Secondo il Visual Networking Index mobile di Cisco, il rapporto dedicato alle previsioni del traffico mobile nel quinquennio 2015-2020, entro 4 anni ci saranno 5,5 miliardi di utenti di telefonia mobile, che rappresentano il 70% della popolazione mondiale.

Una crescita segnata anche dall’adozione di nuovi dispositivi, dall’aumento della copertura mobile, e dalla domanda di contenuti in Rete. Gli smartphone stanno dominando il traffico mobile: entro il 2020 rappresenteranno l’81% del traffico mobile totale, rispetto al 76% del 2015. Cosa chiedono gli utenti? Una maggiore risoluzione del video, una maggiore larghezza di banda e la velocità di elaborazione porterà ad un maggiore utilizzo di dispositivi connessi 4G. Per puntare sulla muova rivoluzione della telefonia, i fondi specializzati in tecnologia sono la scelta migliore. Online Sim ha analizzato i migliori fondi di settore qui facendo il punto anche su un altro grande protagonista della rivoluzione mobile: la Apple di Tim Cook.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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