Il movimento del fossil fuel divestment si allarga dopo le conclusioni di Cop23 e dopo la decisione del fondo sovrano di Norvegia, Norges Bank Investment Management, di alleggerire di 35 miliardi di dollari la posizione su titoli petroliferi e del gas. La ragione è semplice. Questa dismissione accelera il movimento che ha convinto negli ultimi anni i grandi investitori ad iscriversi dalla parte di chi lotta contro il cambiamento climatico, sulla strada dell’attuazione degli accordi di Parigi al centro c’è l’obiettivo di creare un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050.
Il fondo sovrano norvegese che detiene 1.000 miliardi di dollari di ricchezza della nazione nordica sta valutando la possibilità di scaricare le sue quote di Exxon Mobil Corp., Royal Dutch Shell Plc e altri giganti del petrolio per diversificare le sue partecipazioni e prevenire il calo dei prezzi del greggio. Il Norges Bank Investment Management non sarebbe il primo investitore istituzionale a rinunciare ai combustibili fossili, ,a il più grande investitore azionario del mondo e controlla circa l’1,5% delle azioni globali e sarà il primo ad abbandonare del tutto il settore petrolifero. «I nuovi impegni assunti nel contesto della COP23, tra cui l’annuncio del fondo sovrano norvegese che prevede la vendita delle sue riserve di petrolio e gas, sono un segnale positivo», Samantha Stephens, Responsible Investment Research – Settore energetico di Mirova (Gruppo Natixis Investment Management). «Il movimento continua a crescere, sia per ragioni ambientali che finanziarie, e con esso, speriamo che aumenti la pressione sull’industria dei combustibili fossili per passare da attività difficilmente compatibili con un futuro sostenibile».
Si tratta della prima organizzazione non no profit a promuovere gli investimenti sostenibili e la decisione arriva dopo che il settore petrolifero si è messo in moto sulla conversone dell’industria verso la sostenibilità proprio per riconquistare investitori. La proposta del fondo sovrano norvegese ha scosso i mercati azionari, anche perché il piano non è basato su alcuna opinione particolare sui futuri prezzi del petrolio, è suscettibile di aumentare la pressione sulle compagnie di combustibili fossili che già lottano con la crescita del mercato delle energie rinnovabili.
IDEE DI INVESTIMENTO
Gli investitori istituzionali che hanno aderito alla campagna per il fossil fuel divestment sono tanti e organizzati in un movimento che fa adepti attraverso il sito Go fossil free dove si può dare un’adesione totale, eliminando tutte le energie fossili, o parziale, rinunciando per esempio solo ad alcune fonti fossili prima tra tutte il carbone. Dopo Cop 23 e e la decisione del fondo sovrano della Norvegia il movimento avrà una spinta notevole. Cosa vuol dire per chi investe? Ecco tre punti chiave:
- L’estrazione e la produzione di combustibili fossili sono continuate ad un ritmo attuale e non compatibile con la limitazione degli impatti più gravi dei cambiamenti climatici e la maggior parte delle compagnie petrolifere e del gas non prevede di adeguare le loro attività di conseguenza.
- Il fossil fuel divestment è un modo con cui le istituzioni finanziarie hanno risposto, anche se l’attuale movimento di disinvestimento serve principalmente a ridurre il sostegno pubblico e al potere in mano alle lobbying delle compagnie petrolifere e del gas piuttosto che creare impatti finanziari diretti.
- La dismissione di combustibili fossili non fa appello unicamente agli investitori attenti all’ambiente: a rischio c’è il modelli di business delle aziende che non rispettano gli accordi internazionali per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Per guadagnate con il movimento Go fossil free, la scelta migliore è puntare su investimenti Environmental, social and governance (ESG) che mettono in portafoglio imprese che puntano su una crescita eco sostenibile, come i fondi ESG.
Fondi SRI: i migliori azionari che investono secondo criteri ESG
Prodotto | Rendimenti 3y | Rendimento 1y | Morningstar Sustainability Rating |
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Vontobel mtx Sustainable Asian Leaders (ex Japan) Classe B USD | 20,07% | 39,20% | Above Average |
Oddo Avenir Classe CR Eur | 19,66% | 31,10% | Above Average |
Robecosam Smart Materials Fund-eur Classe B | 19,29% | 39,41% | Average |
Oddo Avenir Euro CR-EUR | 18,18% | 32,26% | High |
Oddo Avenir Europe CR | 18,00% | 31,97% | Average |
Vontobel mtx Sustainable Emerging Markets Leaders Classe B Usd | 17,27% | 30,83% | Above Average |
Robeco Chinese Equities D € | 15,28% | 34,26% | Above Average |
BNP Paribas Aqua I | 14,49% | 22,08% | Above Average |
Robeco Global Consumer Trends Eqs D € | 14,37% | 25,92% | Below Average |
Oddo Génération CR-EUR | 14,21% | 29,07% | Below Average |
East Capital Emerging Asia A EUR | 13,99% | 25,96% | Above Average |
BNPP E MSCI Eurp exUK exCtrvslWpnTr Pr C | 13,86% | 27,34% | Average |
Robeco QI Global Momentum Equities I € | 13,25% | 24,11% | Average |
Vontobel Clean Technology B EUR | 13,22% | 22,06% | Average |
Robeco Global Growth Trends Equities D € | 13,18% | 27,37% | Below Average |
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Note
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