Nelle prossime settimane i responsabili politici americani dovranno prendere decisioni difficili. Anche se l’attuale lockdown diventa sempre più insostenibile dal punto di vista economico ed è probabile che si al-lenti presto, le decisioni riguardanti il mercato del lavoro comportano difficili compromessi tra possibili guadagni politici a breve termine e perdite economiche a lungo termine. Tanto che, se le cose continueranno ad andare come stanno andando il dibattito su un possibile rinvio delle elezioni presidenziali fissate al 3 novembre 2020 è già cominciato. Il candidato democratico Joe Biden per ora non si sbilancia, ma molti osservatori politici americani sono convinti che il coronavirus sia un regalo per Donald Trump. Di sicuro c’è che l’economia è il terreno su cui il prossimo presidente americano si giocherà l’elezione.

Il punto chiave è la disoccupazione. Secondo l’analisi di Agnieszka Gehringer, Senior Research Analyst, Flossbach von Storch Research Institute, in soli due mesi sono andati distrutti circa 21,4 milioni di posti di lavoro, quasi a cancellare i 22,4 milioni di posti di lavoro creati dopo la Grande Recessione del 2008/09. Per fare un confronto, durante la Grande Recessione sono stati distrutti 8,7 milioni di posti di lavoro nei 25 mesi tra febbraio 2008 e febbraio 2010. Considerando l’incremento dei sussidi di disoccupazione, è presumibile che il 40% dei lavoratori guadagni di più oggi da disoccupato rispetto al precedente impiego. Questo vuol dire in molti potrebbero essere disinteressati alla ricerca di un lavoro e ciò porterebbe a una disoccupazione strutturale più elevata. Per questa ragione, secondo l’analisi del Flossbach von Storch Research Institute nelle prossime settimane potrebbero arrivare scelte non facili per il Governo americano, prima tra tutte il taglio dei sussidi di disoccupazione. Vediamo quali sono i settori più colpiti dalla crisi del lavoro americana:

  • Quasi l’84% dei posti di lavoro persi riguarda i servizi. I settori più colpiti sono quelli del trasporto e magazzinaggio, servizi professionali e commerciali, commercio all’ingrosso e al dettaglio, tempo libero e ospitalità, istruzione e salute.
  • Il tasso di disoccupazione complessivo è passato dal 3,5% di febbraio al 14,7% di aprile. Tuttavia, il rischio maggiore derivante dallo choc del mercato del lavoro non è tanto l’aumento della disoccupazione in sé, quanto la possibilità che si abbiano conseguenze permanenti sotto forma di aumento della disoccupazione strutturale.
  • Le misure da 2.200 miliardi di dollari introdotte dal Governo americano con il CARES Act, a marzo, hanno portato le indennità di disoccupazione a un livello mai visto: 600 dollari extra a settimana ai titolari delle indennità di disoccupazione. Il provvedimento terminerà il 31 luglio, ma il Congresso potrebbe estenderlo, come manovra funzionale alla campagna elettorale presidenziale alle porte.
  • Tagliare le indennità di disoccupazione già ad agosto incentiverebbe i disoccupati a cercare un impiego, contribuendo a una più rapida ripresa dell’economia. Ma questa opzione si scontra con le elezioni presidenziali e non è politicamente una mossa facile.

IDEE DI INVESTIMENTO

Tra lockdown e tassi di disoccupazione alle stelle, l’America ha davanti un semestre difficilissimo in vista delle elezioni. I politici dovranno soppesare i benefici politici a breve termine rispetto ai costi economici a lungo termine. Il più delle volte, in politica, il breve termine vince sul lungo termine. Non bisogna dimenticare che, secondo l’analisi di Randeep Somel, Associate Fund Manager nel team M&G Select di M&G Investments, fino a gennaio 2020, Donald Trump aveva fatto del successo ottenuto dall’economia e dalla Borsa durante il suo mandato una bandiera elettorale, poi il COVID -19 ha cambiato tutto: l’unico punto a favore di Trump è ancora la Borsa – l’indice S&P500, sceso fino al -31% nel momento peggiore, è ora di nuovo vicino ai massimi storici – ma l’economia reale degli Stati Uniti è ferma. Un dato è certo: se gli americani inizieranno a vedere l’economia migliorare e la disoccupazione diminuire, allora voteranno a Trump. Il candidato democratico Biden ha recuperato terreno nei sondaggi grazie al Coronavirus, ma non c’è nulla di sicuro da qui al 3 novembre, nemmeno la data delle elezioni. I mercati azionari credono nella ripresa economica, manca però la conferma dall’economia reale.

Per investire sul mercato americano in vista delle elezioni la scelta migliore è un fondo azionario specializzato sulle azioni quotate a Wall Street con uno stile value, che punti ad aziende di valore solide nel tempo (Categoria Morningstar Azionari Usa Large Cap Value).

La Top 5 dei fondi che investono sul mercato Usa con uno stole value

ProdottoRendimento YTDRendimento 1y
Invesco Us Structured Equity Classe E (acc) Eur-7,52%-3,76%
Merian US Equity Income Fund A EUR Acc-8,44%-1,88%
AXA Rosenberg Equity Alpha Trust - AXA Rosenberg US Equity Alpha Fund B USD Acc-9,78%-0,56%
DPAM Capital B - Equities US Behavioral Value B EUR Cap-12,20%-1,88%
NN (L) Us High Dividend Classe X-13,40%-4,28%
Nella tabella, i migliori fondi azionari specializzati sul mercato americano con uno stole value ordinati per rendimento da gennaio 2020. Dati in euro aggiornati a maggio 2020. Fonte: Morningstar.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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