Europa e settori innovativi sono stati i protagonisti del primo trimestre 2023. È stato un periodo complessivamente positivo con rialzi diffusi e perdite contenute. Vediamo in dettaglio come è andata.

  • Il ruolo di primo piano giocato dalle banche centrali sulle dinamiche dei mercati. La maggior parte delle stesse ha ritoccato i tassi ufficiali sia a febbraio che a marzo. Uno degli eventi più importanti di questi tre mesi è infatti da individuare nel ritocco di ben 50 basis point operato dalla BCE il 16 marzo, ampiamente preannunciato ed atteso: si tratta del secondo del 2023, ed ha portato i tassi dal 3% al 3,5%. Anche la Federal Reserve prosegue lungo il suo percorso di normalizzazione dei tassi, ora al 5%.
  • Gli interventi sui tassi. Hanno indubbiamente avuto risvolti sugli equilibri tra valute, ma grazie alla coerenza di azione delle varie banche centrali le variazioni dei tassi di cambio sono rimaste sostanzialmente contenute: considerando le valute principali, il maggior apprezzamento della moneta unica è stato nei confronti dello Yen (+2,81%), anche per via del fatto che la BoJ è l’unico istituto a non aver aumentato i tassi, che dal 2016 si confermano al -0.10%. Anche sul dollaro Usa si registra un allungo dell’1,57%. In lieve rafforzamento troviamo invece la sterlina inglese (+0,47% su euro).
  • Nasdaq re dei listini azionari.  Tra i principali listini azionari la medaglia d’oro va al Nasdaq, in attivo di oltre 20 punti percentuali. Nel complesso bene anche l’Europa, grazie in particolare ai Paesi mediterranei, mentre i mercati asiatici si disperdono lungo la classifica. La Turchia, forte di un rally di medio periodo di portata colossale, ritraccia invece di oltre il 12%.
  • Indici del risparmio gestito coerenti. L’analisi degli indici calcolati sul risparmio gestito descrive uno scenario coerente. Tra le categorie azionarie è l’Italia a rappresentare il miglior fattore di successo, con un balzo del 13,45% grazie anche al focus sulle large cap value: l’elevata capitalizzazione di borsa è un plus in quasi tutte le aree.
  • La gara dei settori va all’innovazione. L’overview sulle categorie azionarie settoriali fornisce gli spunti maggiormente interessanti: i settori ad elevato contenuto innovativo si collocano in blocco tra i migliori, trascinate dal rinnovato interesse verso l’intelligenza artificiale, ma con entusiasmo diffuso anche a robotica, IT e telecomunicazioni. I temi legati alla sostenibilità avanzano in modo ordinato ed occupano la zona centrale del ranking, ed ottimizzano egregiamente il rapporto tra rendimenti e livelli di rischiosità.
  • Calma quasi piatta sull’obbligazionario. Gli indici obbligazionari descrivono uno scenario placido e tranquillo, contraddistinto da variazioni nella maggior parte dei casi positive, ma senza balzi o strattoni. Le performance migliori sono state messe a segno dai governativi in sterlina inglese (+2,94%), ma sopportando una volatilità tra le più elevate (13%). Da monitorare anche i livelli di rischiosità dei governativi europei ad elevata duration, che allungano del 2,63% con una volatilità del 16%. Le restanti asset class presentano invece indicatori di rischiosità più rassicuranti. Scadenze lunghe, rendimenti elevati e esposizione all’inflazione popolano la testa delle classifica. A fare da fanalino di coda troviamo invece i bond dei Paesi emergenti o in dollari, soprattutto se con duration basse.
  • Europa protagonista del ritorno assoluto. Il focus sull’Europa e le politiche di investimento più aggressive sono invece i fattori di successo tra i prodotti a ritorno assoluto o diversificati.
  • Il ritorno dell’oro. Interessante, ed anche curioso, è il balzo dell’oro (+9%) contestuale all’aumento dei rendimenti sul dollaro, mentre altri metalli preziosi viaggiano attorno alla parità (argento) o cedono anche pesantemente (ad esempio il palladio a -18%). Il gas naturale, grande protagonista dei mercati esattamente un anno fa, lascia sul terreno metà del suo valore nell’ultimo trimestre.

Analisi di mercato: la diversificazione resta l’arma migliore

L’impostazione dei mercati ad oggi è piuttosto piacevole. Le banche centrali stanno infatti perpetrando il rialzo dei tassi con decisione, ma senza sorprese per gli operatori. Un portafoglio diversificato dovrebbe aver iniziato l’anno con il segno più e con una crescita proporzionale alla quota di azionario. L’economia reale pare reggere bene alle politiche monetarie ora più restrittive, forse rassicurate dall’idea che queste possano tornare, forse già entro la fine dell’anno, più morbide ed accomodanti.

Scopri tutti i fondi di investimento disponibili sulla piattaforma Online SIM e come costruire un portafoglio modello per il 2023.

NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Fondi obbligazionari corporate: quanto pesano i fallimenti bancari

Articolo successivo

Investire sostenibile: perché l'uguaglianza di genere è una questione di diritti e azioni

Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa