Se guardiamo alle stime più recenti su quanto tempo ci vorrà per raggiungere l’uguaglianza di genere, la riposta è quasi sempre unanime: centinaia di anni. Due esempi su tutti: l’ultimo rapporto di UN Women stima che ci vorranno 286 anni prima che il mondo raggiunga la parità di genere; più ottimista il World Economic Forum (WEF) che stima ci vorranno 132 anni minimo.

Indipendentemente da quale proiezione sia più corretta, il tema di fondo è che l’attuale tasso di progresso verso la parità di genere è troppo lento. Come si fa ad accelerare il passo? Su tempi e modi in cui si può arrivare a una società più egualitaria ruota il libro Equality within Our Lifetimes scritto da Jody Heymann, Aleta Sprague e Amy Raub del World Policy Analysis Center (WORLD). Il libro è un invito all’azione rivolto ai decisori politici con una considerazione di fondo: l’uguaglianza di genere è un obiettivo realizzabile e necessario per affrontare alcune delle più grandi sfide del nostro tempo.

Uguaglianza di genere: le azioni per accelerare il cambiamento

Alcuni punti chiave:

  • Occorrono leggi e politiche inclusive. Secondo i ricercatori i WORLD, che hanno analizzato i dati sulle politiche di 193 Paesi, le leggi e la politica hanno plasmato le disuguaglianze nelle nostre vite e allo stesso modo possono abbattere le barriere e accelerare il cambiamento.
  • Un costo economico elevato. Le disuguaglianza di genere costano alle economie nazionali miliardi di dollari all’anno. Per esempio, fermare le donne sul posto di lavoro ha un costo per tutti. Secondo McKinsey, colmare il divario di genere nell’economia farebbe aumentare il Prodotto interno lordo (PIL) globale annuo 28 mila miliardi trilioni entro il 2025. Occupazione, retribuzione e leadership sono le tre direttrici su cui agire. Tutte e tre sono intrise di discriminazioni storiche, pregiudizi culturali e guidati da leggi e politiche che derivano e rafforzano gli stereotipi di genere.
  • Promuovere il ruolo dei caregiver. Una delle aree di miglioramento verso la parità di genere è la promozione di politiche a favore dell’assistenza, la cosiddetta caring economy. Le donne hanno un ruolo chiave, dall’infanzia alla vecchiaia, in tutto il mondo: trascorrono più del triplo del tempo in cure non retribuite rispetto agli uomini. Per questo le donne hanno quasi 15 volte più probabilità di non poter entrare nel mercato del lavoro.
  • Congedi parentali. Secondo l’analisi, ben 185 Paesi forniscono almeno un mese di congedo retribuito alle madri di neonati, ma solo 51 lo fanno per i padri. Questo discrimina le donne in età fertile sulla base della presunzione che richiederanno del tempo lontano dal lavoro mentre gli uomini non lo faranno. Ma non solo: quasi un terzo delle donne lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio.
  • Gap salariale. Nonostante la parità di retribuzione sia legge in molto Paesi del mondo, Italia compresa, la disparità salariale resta un tema. Colmare il divario salariale avrebbe un impatto economico di rilievo: secondo la Banca mondiale, l’eguaglianza dei guadagni di una vita tra uomini e donne a livello globale aumenterebbe la ricchezza pro capite di oltre 23 mila dollari, per un totale di oltre 160 mila miliardi.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’invito che i ricercatori di WORLD rivolgono ai decisori politici evidenzia una volta di più quanto la materia dell’uguaglianza di genere sia entrata di recente nelle agende dei governi a livello globale. In Europa, per esempio, la Commissione europea ha presentato la sua prima proposta sulla diversità di genere nel 2012, ma il primo vero atto decisivo è stato fatto con la Lgbtiq Equality strategy 2020-2025 che ha come obiettivo ridurre la discriminazione entro il 2025.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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