Il 6 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, un’occasione fondamentale per riflettere sull’importanza della salute dei mari, minacciati da fenomeni sempre più allarmanti come l’aumento delle temperature, l’acidificazione delle acque, l’erosione della biodiversità, l’invasione della plastica e la pesca predatoria.

Dal 9 al 13 giugno 2025, Nizza ospiterà la Conferenza ONU sugli oceani, un evento chiave per individuare soluzioni concrete che aiutino a preservare e rigenerare gli ecosistemi marini. Anche il mondo degli investimenti può giocare un ruolo importante in questa sfida. Scegliere strumenti finanziari che sostengono la blue economy significa contribuire alla transizione verso un futuro più sostenibile.

Cos’è la blue economy?

Il concetto di blue economy, o economia blu, affonda le sue radici in un principio semplice ma rivoluzionario: imitare la natura per innovare in modo sostenibile. Questa visione si ispira alla biomimesi, una disciplina che studia i processi biologici e biomeccanici degli ecosistemi naturali per applicarli all’economia, alla tecnologia e alla società.

Il termine è stato coniato dall’economista e imprenditore Gunter Pauli, con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello economico in cui la crescita non comporta un danno ambientale, ma anzi contribuisce a rigenerare risorse. La blue economy, quindi, mira a rivoluzionare i sistemi produttivi eliminando l’uso di sostanze nocive, sfruttando risorse locali, creando occupazione e valorizzando gli scarti come nuove materie prime. È una visione pragmatica e positiva dell’economia sostenibile applicata agli oceani.

Cadono le barriere all’investimento

Negli ultimi anni, sempre più enti locali, governi e organizzazioni sovranazionali stanno introducendo politiche mirate alla tutela dell’ambiente marino. Si tratta di regolamenti che spaziano dalla riduzione dell’inquinamento, alla gestione sostenibile delle licenze di pesca, fino alla creazione di aree marine protette.

A livello globale, l’Obiettivo 3 del Global Biodiversity Framework punta a proteggere almeno il 30% della superficie terrestre e oceanica entro il 2030 (il cosiddetto target 30×30). Per realizzare questo obiettivo, ogni Paese è chiamato a implementare piani d’azione concreti. Anche organizzazioni internazionali come la International Seabed Authority stanno contribuendo a migliorare la governance degli ecosistemi marini.

Questi sviluppi sono incoraggianti perché contribuiscono a ridurre i principali ostacoli agli investimenti nella blue economy. Tuttavia, senza una regolamentazione efficace delle acque internazionali — che rappresentano oltre due terzi degli oceani e metà della superficie del Pianeta — il raggiungimento degli obiettivi rimane complesso. La ratifica del Trattato sulle Aree Marine oltre la giurisdizione nazionale (High Seas Treaty) sarà fondamentale in questa direzione, così come la prossima Conferenza ONU sugli Oceani del 2025, che rappresenta un momento decisivo per fare il punto sui progressi compiuti.

Crescono le soluzioni di investimento

Mai come oggi il panorama delle soluzioni investibili legate all’oceano è stato così variegato e dinamico. Dalle startup in fase iniziale ai progetti infrastrutturali su larga scala, le opportunità di investimento coprono un ampio spettro. Secondo uno studio di Standard Chartered, tra oltre 300 proposte analizzate sono state identificate 70 categorie di soluzioni promettenti. Tra queste: energie rinnovabili marine, tecnologie oceaniche, pesca sostenibile, carbonio blu e sistemi avanzati di gestione dei rifiuti.

Anche sul fronte degli strumenti finanziari più liquidi, il mercato dei blue bond (obbligazioni destinate a progetti legati all’oceano) è in forte crescita, triplicato negli ultimi cinque anni secondo dati Bloomberg. Un esempio rilevante è quello di DP World, che nel dicembre 2024 ha emesso il primo Blue Bond della regione MENA, un titolo da 100 milioni di dollari destinato a finanziare iniziative sostenibili nel settore dei trasporti marittimi, delle infrastrutture portuali e della protezione marina.

Parallelamente, stanno emergendo sempre più fondi tematici dedicati alla blue economy, che investono in portafogli diversificati di progetti oceanici, coprendo diversi livelli di rischio e rendimento. Questi fondi stanno attirando l’attenzione non solo degli investitori istituzionali, ma anche dei family office e dei risparmiatori consapevoli che vogliono unire rendimento e impatto ambientale positivo.

Come investire nella blue economy con i fondi comuni

Per un investitore retail che utilizza i fondi comuni di investimento, entrare nella blue economy significa scegliere gestori che integrano criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nei propri portafogli, con un focus specifico su progetti legati alla salvaguardia degli ecosistemi marini. Alcuni fondi azionari sostenibili o tematici includono già nei loro portafogli aziende attive nei settori della pesca sostenibile, delle energie marine rinnovabili, della desalinizzazione o della rimozione dei rifiuti plastici.

È importante, però, verificare nei documenti del fondo (come il KID o il prospetto informativo) il livello di esposizione effettiva a questi temi, oltre alla presenza di eventuali partnership con enti certificatori o iniziative globali come il Principle for Responsible Investment (PRI) o l’UN Ocean Decade.

IDEE DI INVESTIMENTO

La blue economy non è solo un’opportunità per contribuire alla tutela del Pianeta, ma anche un interessante trend di investimento a lungo termine. I fondi comuni rappresentano uno strumento efficace per accedere in modo diversificato e professionale a questo nuovo oceano di opportunità. Navigare verso un futuro più blu è possibile: anche attraverso le proprie scelte di portafoglio.

Per investire in modo sostenibile su progetti legati al miglioramento del Pianeta Online SIM offre un percorso guidato attraverso i portafogli modello costruiti con diverse asset class e sviluppati sulla base di metodologie quantitative. Ogni portafoglio ha un grado di rischio differente e adotta strategie di investimento diverse puntando su settori, strumenti e Paesi. I portafogli modello sono offerti dalle migliori società di gestione (UBS, Pictet Asset Management, Mc Advisory, Natixis Investment Managers, 4Timing Sim) comprese quelle specializzate in investimenti ESG e in fondi passivi Vanguard.

Scopri come investire con i fondi di investimento disponibili sulla piattaforma Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Cosa succede dopo il taglio dei tassi della BCE

Articolo successivo

Titoli di Stato esteri più redditizi nel 2025

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.