Sebbene i cambiamenti demografici tendano a essere lenti e possano non essere evidenti a breve termine, la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto sostanziale sulla demografia dell’Unione Europea. Lo dice chiaramente l’edizione 2023 di Eurostat sulla Demografia che mette insieme una nuova serie di trend che hanno un impatto diretto sulla società.

I dati chiave sulla demografia europea

  • La pandemia ha invertito il trend di crescita della popolazione. Fino al 2020 la popolazione europea era sempre cresciuta. In particolare, dal 2001 al 2020 il numeri di europei è cresciuto del 4%. La pandemia ha invertito il trend e dal 2020 al 2022 l’Europa ha perso oltre 1 milione di abitanti (da 447 milioni del 2020 a 446 milioni del 2022).
  • Atteso un calo del 6% entro il 2100. Dopo la diminuzione nel 2020 e nel 2021 a causa degli impatti della pandemia di Covid-19, la popolazione dell’UE aveva iniziato a risalire nel corso del 2022, ma la tendenza per fine secolo è comunque al ribasso. Il 2020 ha segnato l’inizio di un trend che nel lungo termine porterà a una diminuzione della popolazione dell’Ue del 6% entro il 2100, con un calo complessivo di 27,3 milioni di persone.
  • Più donne e meno uomini. Le donne continuano a essere più degli uomini. Il gap Ue è di circa 10 milioni di donne in più rispetto agli uomini (228 milioni di donne contro 218 milioni di uomini). Ciò corrisponde a un rapporto di 104,6 donne per 100 uomini, il che significa che l’Europa ha il 4,6% in più di donne rispetto agli uomini. Questo è vero per tutti gli stati membri tranne che per Malta, Lussemburgo, Svezia e Slovenia.
  • L’età media è di 44 anni. La società europea invecchia rapidamente. L’età media è aumentata da 38,7 anni del 2002 a 44,4 anni nel 2022. Tra gli Stati membri dell’Ue, l’età media più alta nel 2022 è in Italia (48 anni), seguita da Portogallo (46,8), Grecia (46,1) e Germania (45,8), mentre la più bassa è stata registrata a Cipro (38,3 anni), Irlanda (38,8), Lussemburgo (39,7) e Malta (40,4). Tra il 2001 e il 2022 il numero degli over 80 in Europa è raddoppiato, mentre il numero dei ventenni è diminuito del 3%.
  • Scendono tasso di natalità e l’aspettativa di vita. La pandemia ha diminuito l’aspettativa di vita in Ue che è scesa da 81,3 anni nel 2019 a 80,4 anni nel 2020 e 80,1 anni nel 2021. Continua a scendere il tasso di natalità: era del 10,2 nel 2001 è arrivato a 9,1 nel 2021. I Paesi con il tasso di natalità più alto sono: Irlanda (12 nati vivi per 1.000 persone), Cipro (11,4), Francia e Svezia (entrambi 11). Il tasso di natalità più basso è in Italia (6,8), Spagna (7,1) e Portogallo (7,7).

IDEE DI INVESTIMENTO

L’Italia è tra i Paesi europei con il maggior declino demografico. Negli ultimi dieci anni, la popolazione italiana è diminuita di un milione e mezzo di abitanti secondo dati Istat. Solo nel 2022 ci sono stati 700 mila decessi a fronte di 339 mila nascite e questo è un trend che ornai si è storicizzato secondo dati Istat. Per chiudere il gap occorrerebbe tornate ad almeno 500 mila nascita all’anno come era nel 2014

  • I trend tema demografia e invecchiamento della popolazione sono al centro della tematica sociale della lettera S della sigla ESG e hanno un impatto sul sistema previdenziale dei Paesi europei.
  • Investire su un tema legato a un trend strutturale di lungo termine è una buona opportunità di diversificazione di portafoglio che va oltre scelte geografiche e rischi geopolitici.

I migliori fondi per investire

Ecco i migliori fondi a tema demografia e invecchiamento della popolazione presenti sulla piattaforma di OnlineSim:

  • Candriam Equities L Global Demography è un fondo azionario internazionale con uno stile blend che investe a livello globale su aziende che possono beneficiare dei cambiamenti demografici nel lungo termine. Partito nel 2012 il fondo rende l’11,4% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Tecnologia e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 73% è investito in America.
  • Generali IS SRI Ageing Population Classe DX Eur Acc è un fondo azionario Europa che in investe il società a grande capitalizzazione che contribuiscono agli obiettivi sociali legati alla tendenza a lungo termine dell’invecchiamento della popolazione (salute, invecchiare bene, vivere meglio e soluzioni sociali alle sfide di un mondo che invecchia). Partito nel 2015 investe secondo criteri SRI e rende il a 9,61 a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Salute e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio. L’80% è investito in Europa euro e non euro.
  • DECALIA Silver Generation A1 Acc EUR è un fondo azionario Europa che in investe il società a grande capitalizzazione che beneficeranno strutturalmente dell’invecchiamento della popolazione come, ad esempio, risparmi finanziari, attrezzature mediche, sanità, tempo libero, prodotti farmaceutici, servizi per le dipendenze, cura della casa e della persona, case automobilistiche. Partito nel 2017 il fondo rende l’8,04% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 70% è investito in Europa euro e non euro.
  • CPR Invest – Silver Age Classe A Eur è un fondo azionario internazionale con uno stile blend che investe a livello globale sui trend associati all’invecchiamento della popolazione secondo criteri ESG. Partito nel 2015 il fondo rende il 6,81% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Salute e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il 52% è investito in Europa euro e non euro.
  • Fidelity Global Demographic fund è un azionario internazionale che investe sui settori salute, beni di consumo e sugli effetti dell’aumento dell’aspettativa di vita delle popolazioni che invecchiano, oltre che della creazione di ricchezza nei mercati emergenti. Partito nel 2012 il fondo rende il 6,55% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Tecnologia e salute sono i settori più pesanti in portafoglio e il mercato americano vale il 51% dell’asset allocation.
  • AXA World Funds – Framlington Longevity Economy A Capitalisation EUR è un azionario settore salute che investe in maniera globale in società attive nel settore della sanità e dei prodotti e servizi medici. Partito nel 2007 il fondo rende il 6,29% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Salute e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio. Il 63% dell’asset allocation è sul mercato americano.
  • Lo Funds Golden Age Usd Classe R è un azionario salute che investe a livello globale in società i cui ricavi sono in gran parte generati da cura per le persone di 55 anni o più. Partito nel 2009 il fondo rende il 5,93% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023). Salute e beni di consumi sono i settori più pesanti in portafoglio. Il 53% è investito in Usa.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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