La normativa europea Digital Service Act (DSA) ha normato il mercato dell’e-commerce del Vecchio Continente e sta creando i primi malumori tra le grandi piattaforme. La normativa prevede una divisione netta in due categorie:

  • Very large online platform (VLOP) in cui rientrano le piattaforme con più di 45 milioni di utenti attivi
  • Very large online search engines (VLOSE) con meno di 45 milioni di utenti

Nella logica del DSA maggiore è il numero di utenti e maggiore è la responsabilità della piattaforma nel rispettare le regole, pena una sanzione che può arrivare fino al 6% del fatturato.

Le regole da rispettare presuppongono investimenti da parte della piattaforme per migliore il funzionamento degli algoritmi, per l’analisi dei rischi e le buone partiche per mitigarli.

L’obiettivo della normativa per l’e-commerce

  • combattere la diffusione di contenuti illegali;
  • tutelare i diritti fondamentali degli utenti;
  • smascherare campagne di manipolazione politica o azioni che mettano in pericolo la sicurezza di uno Stato;
  • combattere la violenza di genere e sui minori;
  • tutelare la salute fisica e mentale degli utenti
  • eliminare pubblicità discriminatoria;
  • eliminare le tecniche di dark patterns, ovvero non è possibile costruire piattaforme che inducano gli utenti a compiere azioni senza un reale interesse.

Per controllare che la normativa sia rispettata, le piattaforme devono essere analizzate da società di audit indipendenti ogni anno.

E-commerce: il primo censimento di VLOP e VLOSE

La normativa DSA è operativa e nel 2023 è arrivato il primo elenco di aziende che hanno la patente di VLOP e VLOSE. Tra i VLOP ci sono 17 aziende tra cui: YouTube, la galassia che fa capo a Google con diverse piattaforme (da Google Search; Google Maps, Google Play Store; Google Shopping); i social media come Facebook, Instagram, TikTok e LinkedIn; le piattaforme di acquisto come Amazon, Apple, Booking e Zalando. Tra i VLOSES ci sono nomi noti e in ascesa come Twitch, Spotify, Telegram, WhatsApp, Bing e Google Search.

Il censimento sarà rivisto ogni sei mesi e sono già cominciate le prime polemiche da parte delle aziende. L’ultima è di Zalando, l’e-commerce tedesco di abbigliamento, che ha avviato un’azione legale alla Corte di giustizia UE contro la Commissione europea. Zalando non ritiene di essere un VLOP.

IDEE DI INVESTIMENTO

Per investire sul digitale ci sono fondi azionari che investono in maniera globale (Categoria Morningstar: Azionari settore tecnologia).

I fondi per investire in tecnologia

Ecco dove investono i migliori fondi per rendimento a tre anni presenti sulla piattaforma di Online SIM:

  • Threadneedle (lux) Global Technology Classe Du è un fondo azionario tecnologia che investe almeno due terzi del proprio patrimonio in azioni di società con attività in tecnologia e in società legate alla tecnologia in tutto il mondo. Lanciato nel 1997, rende a tre anni il 18,04% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2023). Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i primi settori in portafoglio. Investe il 92% in Usa.

Threadneedle (lux) Global Technology Classe Du

  • BGF Future of Transport Fund Classe E2 Eur Acc è un fondo azionario globale che investe su società la cui attività economica prevalente comprende la ricerca, lo sviluppo, la produzione e/o la distribuzione di tecnologie utilizzate e applicate ai trasporti. Lanciato nel 2018, rende a tre anni il 17,68% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2023). Tecnologia e beni industriali sono i primi settori in portafoglio. Investe il 46% in Usa, il 19% in Europa euro e l’11% in Asia.

BGF Future of Transport Fund Classe E2 Eur Acc

  • RobecoSAM – Smart Mobility Equities Classe D Eur è un azionario altre specializzazioni che investe a livello globale in tecnologie che sostengano la trasformazione e la decarbonizzazione del settore dei trasporti, che ne consentano l’elettrificazione e negli sviluppi nei settori della connettività e della guida autonoma. Lanciato nel 2020, rende a tre anni il 17,64% (dati Morningstar aggiornati a luglio 2023). Tecnologia e beni di consumo ciclici sono i primi settori in portafoglio. Investe il 38% in Usa, il 19% in Asia e il 17% in Europa euro.

RobecoSAM - Smart Mobility Equities Classe D Eur

Per diversificare al meglio le dinamiche del cambiamento digitale, una buona scelta sono i portafogli modello di Online SIM che sono costruiti con diverse asset class e sviluppati sulla base di metodologie quantitative.

I portafogli modello sono offerti dalle migliori società di gestione (UBS, Pictet, MainStreet Partners, Natixis) comprese quelle specializzate in investimenti ESG. Scopri anche la Guida per utilizzare i portafogli modello.

Guarda anche i fondi ESG disponibili sulla nostra piattaforma per investire sui trend di lungo termine della sostenibilità ambientale.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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