La crisi economica della Grecia è scomparsa dalle menti di molti in Europa, ma all’interno del Paese, la situazione sta peggiorando proprio quando il debito greco è di nuovo attraente per i grandi investitori e perfino per le società di rating. Tanto che Moody’s ha migliorato il giudizio sulla Grecia dopo che Atene ha raggiunto l’accordo che ha sbloccato gli aiuti per 8,5 miliardi di euro previsti dal piano internazionale di salvataggio. L’agenzia ha alzato il rating a “Caa2” da “Caa3”, un livello che, comunque, considera l’investimento sul debito greco come “estremamente speculativo”, ma ha riportato le previsioni da “stabile” a “positivo”. La ragione? La Grecia ha dato segnali di stabilizzazione dell’economia anche se è troppo presto per concludere che la crescita economica sarà sostenuta.
Sono passati ormai sette anni dalla primavera del 2010 quando i ministri delle Finanze dell’eurozona decisero di garantire alla Grecia un prestito da 110 miliardi di euro da pagare a rate in tre anni. Due anni dopo, nel 2012, arrivò il secondo prestito ad Atene, pari a 130 miliardi di euro, che permise di salvare la Grecia dal fallimento certo. Da quel momento i bond del Paese divennero spazzatura, oggi sono di nuovo interessanti, proprio dopo che il Paese ha evitato un nuovo default, grazie all’accordo raggiunto con creditori pubblici europei e una nuova tranche di aiuti per 8,5 miliardi.
Oltre il 50% del debito greco è in mano agli organismi di salvataggio europei
Il fallimento è stato evitato, ancora una volta, sul filo di lana e la Grecia adesso ha le risorse per rimborsare i 7,3 miliardi di bond in scadenza a luglio. Al momento, quindi, dei 340 miliardi di debito pubblico della Grecia, oltre il 50% è nelle mani dell’European financial stability facility (EFSF), l’organismo europeo che ha finanziato dalla prima ora gli Stati europei in crisi e i primi due piani della Grecia, e dell’European stability mechanism (ESM), che è venuto dopo l’EFSF e ha finanziato il terzo piano di aiuti ellenici da 86 miliardi di euro con la promessa “di riforme strutturali e austerità”.
Cosa sta accadendo nel Paese reale? Le proteste che, in un primo tempo, avevano infiammato il Paese si sono fermate. E non perché la situazione economica sia migliorata, anzi. Secondo gli ultimi dati, infatti, il debito pubblico greco è peggiorato passando dal 148% del Prodotto interno lordo (PIL) del 2010 al 183% del PIL nel 2017. Nel frattempo il valore assoluto del PIL è sceso dai 220 miliardi di euro del 2010 ai circa 185 miliardi, mentre la disoccupazione nello stesso periodo è salita dal 12,5% al 27,6%.
Perché i greci non protestano più? Secondo un reportage di Bloomberg si sono semplicemente abituati a una crisi permanente e a un Paese dove la disoccupazione è ormai oltre il 34%. Le ultime manifestazioni di piazza risalgono alla primavera del 2017 quando il governo Tsipras ha deciso di tagliare le pensioni già erogate. Il salario medio comune per un giovane ateniese laureato è di 500 euro al mese, ma tanti guadagnano fino a 300 euro, per lavorare le stesse ore di un cittadino europeo che guadagna in media più del doppio. Chi ha 30 anni in Grecia sogna di emigrare, chi è in pensione ha visto l’assegno assottigliarsi del 45%. Così dal 2007 al 2015 i salari reali in Grecia sono scesi del 10%, peggio di qualsiasi altro Paese avanzato, eccetto la Gran Bretagna.
IDEE DI INVESTIMENTO
Il caso greco resta ancora una spina nel fianco dell’Europa dopo che il Fondo Monetario Internazionale (FMO) ha stimato come entro 2060 il debito pubblico della Grecia possa salire al 260% del PIL. La storia del debito greco sembra, dunque, infinita. Finora i contributi dell’Unione europea sono serviti a pagare gli interessi sul debito, oltre che a sostenere la società civile, e non si intravedono nuove vie di uscita all’orizzonte. «La Grecia ha ceduto ancora una volta ai suoi creditori e il Parlamento ha varato le misure di riforma richieste» commentano i gestori del team di Raiffeisen Capital Management. «C’è stata una seconda revisione del piano di salvataggio positiva, ma la tragedia greca si sta trasformando sempre di più in una farsa. Perché nonostante la Grecia abbia soddisfatto le richieste, secondo i gestori di Raiffeisen le posizioni tra FMI e Germania riguardo alla sostenibilità del debito greco e di un eventuale taglio del debito sono ancora molto distanti».
Sono dicotomiche anche le posizioni tra economia reale e mercati. Le obbligazioni decennali, per esempio, hanno un rendimento a scadenza del 5,42% ed erano anni che non aveva questi valori con un rating Paese “così elevato”. A spingere sulle obbligazioni greche è anche l’imminente manovra della Banca centrale europea (BCE) che ha previsto di acquistare anche titoli di Stato greci all’interno del Quantitative easing (QE). E il mercato azionario, secondo Raiffeisen, si è concentrato sul rispetto delle richieste dei creditori e sulla prospettiva associata di possibili acquisti in futuro di titoli di Stato da parte della BCE. L’indice della Borsa di Atene cresce in maniera costante da gennaio 2017 ed è salita del 26% da inizio anno, con un balzo del 9% solo nel mese di maggio.
Le azioni greche rappresentato solo lo 0,2% del MSCI Europe Index. Un rialzo della borsa ellenica non dovrebbe rappresentare una minaccia reale per gli altri mercati azionari europei, ma ci sono fondi specializzati su questo mercato (Categoria Morningstar Azionari Europa) che hanno approfittato del rialzo greco grazie a un’esposizione significativa:
Quanto hanno reso i fondi azionari Europa più esposti alla Grecia
Prodotto | Quanto pesa in portafoglio la Grecia | Rendimento YTD |
---|---|---|
Schroder ISF European Value A EUR Acc | 3,62% | 4,16% |
Echiquier Dividende | 2,80% | 7,91% |
Schroder Euro Equity Classe B | 2,12% | 12,40% |
Schroder European Equity Yield Classe B | 2,02% | 2,44% |
Wellington Eurp Contra Val N EUR Acc | 1,83% | 7,15% |
Objectif Recovery Eurozone A A/I | 1,73% | 15,17% |
T. Franklin Mutual European Fund Usd Classe A (acc) | 1,67% | 6% |
Baillie Gifford WW Pan-Eurp B EUR Acc | 1,67% | 14,39% |
BG SICAV Schroder High Dividend Eurp FX | 1,18% | 6,15% |
Amundi Fds Eq Europe Concentrated IE-C | 1,06% | 7,17% |
UBS (Lux) KSS European Eqs (EUR) P-acc | 1,05% | 6,33% |
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Note
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