L’attuale momento di mercato ha creato un comprensibile disorientamento tra gli investitori che vogliono puntare sul mercato obbligazionario. La ragione? Gran parte delle certezze del segmento obbligazionario sono venute meno e sono maturate nuove consapevolezze: i bond con rendimenti negativi non sono più fantascienza, anzi stanno diventando la norma; le obbligazioni statali non sono più un paradiso sicuro nemmeno in Europa; la diversificazione pura, che seleziona tante asset class, da sola non basta più per mettere al riparo un portafoglio obbligazionario. Insomma, costruire un buon investimento in obbligazioni è diventato un percorso a ostacoli e, come sottolineano Thomas Hansen, Senior Investment Manager, e Patricia Schuetz, Senior Client Portfolio Manager di Pictet Asset Management, porta a fare delle scelte di campo ben precise. Hansen afferma che non ci può rassegnare a un portafoglio obbligazionario sempre più volatile e bisogna puntare su strategie obbligazionarie absolute return, ovvero svincolate dagli indici di riferimento obbligazionari e libere di utilizzare tecniche di gestione del rischio avanzate.
Una strategia absolute return può essere una buona idea come protezione e completamento di un portafoglio obbligazionario tradizionale. È interessante guardare come queste strategie vengono costruite guardando oltre il ciclo economico. Per esempio la strategia absolute return di Pictet Asset Management si basa su quattro punti chiave di lungo termine: tassi insolitamente bassi per lungo tempo; una riforma esitante e protratta nell’eurozona; il ritorno del Giappone e la trasformazione economica e finanziaria in Cina che ha portato alla liberalizzazione del mercato dei capitali e l’espansione del mercato obbligazionario locale trasformeranno i mercati finanziari globali, con conseguenze di ampia portata sia per i Paesi sviluppati che per quelli emergenti.
In particolare, la Cina sta diventando un tema portante nelle strategie di diversificazione del portafoglio obbligazionario. La ragione? La Cina è ormai il terzo mercato obbligazionario al mondo, troppo importante per essere ignorato. Per molti anni l’accesso al mercato obbligazionario cinese, che oggi vale 13 mila miliardi di dollari, è stato in gran parte precluso agli investitori esteri. Col tempo, tuttavia, le autorità cinesi hanno introdotto misure volte ad agevolare gli investimenti in questo segmento. E adesso sembra proprio essere arrivato il suo momento, anche in una logica absolute return.
IDEE DI INVESTIMENTO
L’apertura del terzo mercato obbligazionario al mondo per dimensioni dopo quelli di Stati Uniti e Giappone è un’ottima notizia per le possibilità di diversificazione di un portafoglio obbligazionario. La spinta decisiva verso le obbligazioni cinesi è arrivata ad aprile 2019 quando diversi bond cinesi sono entrati nel paniere del Bloomberg Barclays Global Aggregate Index2. Secondo l’analisi di Edmund Goh, Investment manager di Aberdeen Standard Investments, adesso, per un investitore attivo, le obbligazioni cinesi danno rendimenti potenzialmente interessanti e sono un valido strumento di diversificazione del rischio nel portafoglio. Al momento l’indice JP Morgan Government Bond – Emerging Markets Global Diversified, il benchmark più utilizzato dagli investitori in obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale, e l’indice FTSE World Government Bond non includono ancora le obbligazioni cinesi, ma secondo Goh questi indici seguiranno presto l’esempio di Bloomberg Barclays e questo potrebbe attrarre fra i 250 e i 350 miliardi di dollari sui bond cinesi.
Ecco le caratteristiche chiave delle obbligazioni cinesi:
- Le obbligazioni onshore cinesi hanno ridotta correlazione con gli altri mercati obbligazionari e per questo mostrano una migliore crescita dei rendimenti rispetto a strumenti con rating analoghi emessi nei mercati sviluppati.
- Gli investitori esteri oggi possono operare direttamente sulle obbligazioni cinesi onshore con un sistema che permette di entrare sul mercato locale attraverso Hong Kong.
- Tra i possibili rischi dei bond cinesi ci sono l’illiquidità e le inadeguate opzioni di copertura, oltre a procedure legali ancora immature nella gestione dei default e dei recuperi. Le agenzie di rating locali non attribuiscono quasi mai punteggi negativi.
Per investire sulle obbligazioni cinesi una strada sono i fondi obbligazionari in valuta cinese selezionati da Morningstar per Online Sim.
I migliori fondi obbligazionari per investire sulla Cina
Prodotto | Rendimento 1y | Rendimento 3y |
---|---|---|
Bgf Renminbi Bond Classe E2 EUR | 8,49% | 3,05% |
Fidelity China RMB Bond A-Acc-USD | 8,20% | 1,77% |
CS (Lux) China RMB Credit Bond B USD | 7,97% | --- |
Priviledge Inc Ptnrs RMB Dbt USD MA | 7,92% | 1,24% |
HSBC GIF RMB Fixed Income | 7,64% | 2,08% |
Investec GSF All China Bond A Acc USD | 7,05% | 1,92% |
DWS Invest China Bonds NC | 6,90% | 1,28% |
AXAWF China Short Dur Bds A Cap USD | 6,84% | --- |
Indosuez Funds Fixed Income RMB P | 6,47% | 0,99% |
Invesco Renminbi Fixed Income Fund Classe E (acc) Eur | 5,72% | 0,84% |
AZ Fd1 Renminbi Opp FI A-AZ N-Hg | 5,51% | 0,28% |
Schroder ISF China Lcl Ccy Bd A Acc EUR | 5,50% | 0,28% |
UBS (Lux) BS China Fxd Inc ¥ EUR P acc | 5,26% | --- |
Pictet-Chinese Local Currency Debt Classe R EUR Acc | 5,14% | -0,69% |
AS SICAV I CHN Onshore Bd A Acc USD | 5,01% | --- |
ICBC China Opp RQFII Bd N EUR Unhdg Acc | 4,99% | -0,31% |
Eurizon Bond Aggregate RMB R EUR Acc | 4,92% | --- |
BNP Paribas RMB Bond Cl Cap | 4,72% | 0,10% |
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Note
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