La fiducia degli investitori nelle azioni cinesi è stata messa a dura prova nel corso dell’ultimo anno. La crescita cinese si è deteriorata a causa della politica zero Covid-19 del governo, dell’aumento della regolamentazione, della debolezza del settore immobiliare e del consolidamento fiscale. Ma la rinascita economica è attesa nel secondo semestre 2022. Ne sono convinti i gestori di Robeco, Flossbach von Storch, AcomeA SGR e La Financière de l’Echiquier.

La ragione? La Cina sta andando controcorrente rispetto al resto del mondo sul fonte dei tassi. La banca centrale cinese (PBoC) è pronta a tagliare i tassi per sostenere l’economia, unica nazione al mondo insieme al Giappone. Basterà per far ripartire il Dragone? Vediamo pro e contro.

Pro della via cinese

  • La banca centrale cinese è in grado di sostenere l’economia del Paese. Se lo può permettere perché l’inflazione cinese è sotto controllo: è ferma al 2,1%, e addirittura allo 0,9% al netto dei prodotti energetici e alimentari.
  • Le azioni cinesi e in particolare l’indice MSCI China in dollari ha avuto rendimenti leggermente positivi nel secondo trimestre 2022. Nello stesso periodo gli indici azionari globali hanno perso oltre il 15%.
  • La guerra in Ucraina è un punto a favore della Cina. Da un lato, l’Occidente esorta la Cina a non dare sostegno totale alla Russia e, allo scopo, i Paesi del G7 sono pronti a fare qualche concessione economica o politica.
  • Il governo cinese ha cominciato a spingere la vaccinazione contro il Covid-19 dei cittadini con un messaggio in cui si afferma che tutti i leader del Partito Comunista e dello Stato sono stati immunizzati con vaccini prodotti in Cina. Si tratta di un cambio importante nella gestione della pandemia che finora puntava solo sui lockdown.
  • La Cina continua a rappresentare un’opportunità di investimento, soprattutto perché la domanda di materie prime rimane alta e il Paese storicamente gode di un vantaggio competitivo rispetto al resto del mondo.

Contro della via cinese

  • Nonostante le misure a sostegno, gli economisti ritengono improbabile che la Cina riesca a raggiungere l’obiettivo di crescita del Prodotto Interno lordo (PIL) al 5,5% nel 2022.
  • Una possibile recessione globale è un ulteriore rischio per la ripresa economica cinese.
  • Il rapporto debito/Pil della Cina è in aumento a causa del rallentamento della crescita economica e delle politiche anticicliche.
  • Una ripresa dei contagi da Coronavirus colpirebbe immediatamente l’economia cinese (crollo della produzione, disoccupazione, calo dei consumi e aumento dei fallimenti aziendali).
  • Il mercato rimane scettico sulle misure attuate sino ad oggi a sostegno dell’economia, prezzando nei titoli uno scenario molto negativo. L’indice Msci China tratta infatti ad appena 11 volte gli utili attesi e a circa 9 volte quelli stimati per il 2023. I titoli internet cinesi sono passati da essere considerati titoli growth a titoli value.

Pro e contro investire in Cina

IDEE DI INVESTIMENTO

Investire in Cina in questa fase di mercato è un’opportunità a cui occorre approcciarsi con un forte controllo del rischio di portafoglio. Per avere un aiuto nella costruzione della tua asset allocation e diversificare in modo corretto e equilibrato puoi scegliere un portafoglio modello investito in fondi più vicino alle tue esigenze. Visita il nostro sito.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Prima come caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura, inoltre, la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

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