Dopo la pandemia il ritorno nelle sale cinematografiche sta andando a rilento. Il cinema è morto, si sente dire, per colpa delle piattaforme streaming. Tanto che, solo pochi mesi fa, il regista premio Oscar Paolo Sorrentino dopo la parentesi del film La mano di Dio prodotto e distribuito da Netflix ha lanciato un messaggio forte: girerà film solo per le sale cinematografiche.

Dietro non c’è una questione economica. O, meglio, non solo. Sorrentino ne fa una questione di cultura, Netflix, ovviamente, di ricavi. Ma il guadagno per chi non passa dalla sala cinematografica non è così importante. La prova è che Netflix a fine 2022 ha dovuto introdurre la pubblicità in piattaforma, offrendo un abbonamento scontato a chi accetta di vedere i film interrotti dagli spot.

Il punto è produrre film che facciano guadagnare anche in sala. Ma si contano sulle dita di una mano. L’unico vero esempio di incassi di successo in sala negli ultimi sei mesi è Top Gun Maverick, il sequel del film cult degli anni ’80 con Tom Cruise. E poco importa se lo si trova già su tutte le piattaforme.

Come costruire film campioni d’incasso nelle sale cinematografiche

E allora: sale e piattaforme possono coesistere per guadagnare con i film? La risposta è sì, se si guarda alle ultime mosse di due colossi delle piattaforme di streaming come Amazon e Apple che cambiano ancora una volta lo scenario dell’entertainment, investendo 1 miliardo di dollari all’anno in film che ottengono un’adeguata uscita nelle sale.

Apple ha deciso di distribuire i suoi film più importanti nelle sale almeno un mese prima che appaiano sul su Apple TV+. Tra i titoli selezionati Killers of the Flower Moon, il nuovo film di Martin Scorsese, il dramma Napoleon di Ridley Scott e un paio di titoli con Brad Pitt. Amazon ha già testato questa strada con uno dei potenziali campioni di incasso del 2023 Creed III e vuole riprovarci portando nelle sale prima che a casa il prossimo film di Ben Affleck.

Perché lo fanno? La risposta è semplice: per produrre film che sulla carta possano incassare di più, con storie adatte ad emozionare sul grande schermo e gli attori più noti. Portare i film nelle sale prima che a casa ha anche un altro vantaggio: assicurarsi incassi da un pubblico più ampio e fare marketing per vincere la gara degli abbonati.

Non è un caso che la strategia di tornare nei cinema sia stata scelta da Amazon Prime, che ha la metà del pubblico di Netflix, e da Apple TV+, che ha un ottavo del pubblico di Netflix. In questo scenario, il tassello mancante è proprio Netflix che resta convinta che non ci sia niente di meglio che distribuire film per un pubblico seduto sul divano di casa propria. Ma se Apple e Amazon avranno successo con i film nelle sale, è sempre possibile che Netflix cambi idea.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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