L’ultimo Rapporto del Fondo monetario internazionale mette in evidenza le ragioni dell’aumento del rischio sui mercati, il momento di debolezza delle banche centrali e l’aumento delle tensioni geopolitiche. Vediamo quali sono i punti chiave:
- Banche: una crisi anche di regole. Le recenti turbolenze nel settore bancario secondo FMI pongono una sfida non solo al mercato, ma anche agli enti regolatori. Come evitare di trovarsi nella stessa situazione del 2008? La sfida è stata raccolta dalla Commissione europea che ha presentato una proposta di modifica della gestione delle crisi bancarie. La strada scelta è allargare lo strumento della risoluzione anche alle banche di medie dimensioni. Il nuovo pacchetto di norme potrebbe essere varato prima della fine dell’attuale legislatura europea.
- Il compito delle banche centrali si complica. L’emergere di tensioni sui mercati finanziari ha complicato il compito delle banche centrali in un momento in cui le pressioni inflazionistiche si stanno rivelando più persistenti del previsto. Questo è vero soprattutto in Europa. Secondo gli economisti intervistati da Bloomberg, la Banca centrale europea (BCE) aumenterà i tassi ancora tre volte, con rialzi di un quarto di punto a maggio, giugno e luglio. Si tratta della fase più aggressiva stretta monetaria nella storia dell’euro. Il tasso sui depositi dunque dall’attuale 3% salirà al 3,75% e ci resterà fino a fine 2023. Questo gioca a sfavore degli asset rischiosi.
- L’effetto delle tensioni geopolitiche. Le crescenti tensioni geopolitiche tra le principali economie hanno intensificato le preoccupazioni per la frammentazione economica e finanziaria globale, che potrebbe avere implicazioni potenzialmente importanti per la stabilità finanziaria globale. La conseguenza è un aumento del rischio e dei costi di finanziamento delle banche e una riduzione della redditività e del credito concesso al settore privato. Secondo FMI, gli istituti finanziari potrebbero aver bisogno di detenere adeguate riserve di capitale e liquidità contro l’aumento dei rischi geopolitici. Per questo la rete di sicurezza finanziaria globale deve inoltre essere rafforzata attraverso livelli adeguati di riserve internazionali detenute dai paesi, accordi di swap di liquidità della banca centrale e linee di credito precauzionali da parte di istituzioni finanziarie internazionali.
IDEE DI INVESTIMENTO
L’aumento del rischio sul mercato ha già prodotto una forte volatilità nel mese di marzo 2023 con correzioni importanti su tutti gli asset. Secondo l’analisi di T. Rowe Price e Columbia Threadneedle Investments.
- Volatilità chiama diversificazione. È probabile che persistano episodi di volatilità e illiquidità. La diversificazione, l’attenzione alla qualità e ai fondamentali saranno importanti per navigare nelle oscillazioni del mercato.
- I tassi condizionano le azioni. Se in Europa i tassi continueranno a salire, la fine dei rialzi statunitensi dovrebbe favorire gli asset di rischio, ma le prospettive di recessione degli Stati Uniti vanno nella direzione opposta. Questi elementi giocano a sfavore delle azioni. Ma dati economici migliori si traducono solitamente in guadagni migliori e questo comporterà, probabilmente, che le azioni europee supereranno quelle statunitensi.
- Obbligazioni ancora senza direzione. Il 2022 è un anno che molti vorrebbero dimenticare, in cui sia le obbligazioni sia le azioni sono scese insieme. Nel primo trimestre 2023 la correlazione è ancora instabile e le obbligazioni non hanno ancora una direzione chiara.
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Note
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