Benvenuti nel nuovo spazio educativo di Online SIM dedicato alle metodologie per allocare il denaro tra più investimenti finanziari. Questo è il secondo articolo pubblicato. Se vuoi puoi partire dal primo articolo dedicato all’allocazione equipesata.

Ascolta il podcast di questo articolo. 

Ascolta “Portafogli modello: come costruire un’allocazione di portafoglio bilanciata” su Spreaker.

Ricordiamo che la decisione più importante quando investiamo del denaro è come ripartirlo tra le varie categorie di attività, chiamate anche asset class. In pratica, i passaggi sono due:

  • Individuare qual è l’allocazione, composta da categorie di attività volatili, più soddisfacente, cioè con la diversificazione che risponde alle nostre esigenze;
  • Individuare qual è l’allocazione completa, composta da quella volatile e da un’attività monetaria, che è adatta alla propria tolleranza al rischio.

LE SCELTE DI BASE

Le categorie di attività volatili, il cui prezzo può variare anche considerevolmente, sono:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza (o maggiore di 1 anno);
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine;
  • Le azioni.

A queste attività, se necessario dobbiamo aggiungere la tipologia di attività monetaria a cui assegniamo il più basso livello di rischio. Può essere rappresentata dalle tipiche soluzioni bancarie, ad esempio i conti di deposito, ma anche da obbligazioni statali a brevissimo termine.

Per investirvi, possiamo utilizzare prodotti finanziari specifici, come i fondi comuni di investimento monetari o di liquidità.

L’ALLOCAZIONE BILANCIATA

Uno dei problemi dell’allocazione equi-pesata è che può portare ad una concentrazione verso una determinata macro-categoria di attività, ad esempio favorendo le obbligazioni rispetto alle azioni.

Per questo, la metodologia bilanciata assegna un’uguale importanza alle principali macro-categorie di attività. Scegliendo di rappresentare la componente delle obbligazioni per il 70% da quelle statali e per il 30% da quelle aziendali, l’allocazione bilanciata è così ripartita:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza hanno un peso sul totale del 35,0%;
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine hanno un peso sul totale del 15,0%;
  • Le azioni hanno un peso sul totale del 50,0%.

Grafico allocazione completa bilanciata

L’allocazione bilanciata o 50/50 si basa su una tecnica euristica. Infatti:

  • Non richiede di stimare il rendimento atteso delle attività, la loro volatilità attesa e le correlazioni attese tra le varie coppie di categorie;
  • Non diversifica tra gli investimenti utilizzando un processo di ottimizzazione matematica, ad esempio quello conosciuto per selezionare le allocazioni efficienti.

Questa allocazione bilanciata, come quella spesso più consigliata, che prevede il 60% di azioni e il 40% di obbligazioni (60/40), in realtà non bilancia il rischio che le varie macro-categorie di attività apportano all’allocazione.

Ha due caratteristiche, però, che la rendono molto interessante:

  • I rendimenti totali medi che in passato, ad esempio negli Stati Uniti, ha realizzato nelle fasi di crescita economica e in quelle di recessione risultano statisticamente equivalenti. In effetti, solo durante le recessioni più gravi, come quella del 2008-2009, l’allocazione bilanciata ha registrato rendimenti negativi;
  • Tra tutte le allocazioni diversificate tra obbligazioni e azioni, quella bilanciata ha la distribuzione di probabilità dei rendimenti annuali che si avvicina di più ad una “normale”, rendendo più affidabili le comuni misure di rischio usate dagli economisti finanziari.

Come quella equi-pesata, anche l’allocazione bilanciata aiuta a deresponsabilizzare l’investitore: è un curioso aneddoto che il giovane Harry Markowitz, poi premio Nobel per l’economia nel 1990 per aver fondato la Moderna Teoria di Portafoglio, all’inizio della carriera decise di investire i suoi contributi previdenziali seguendo l’allocazione bilanciata 50/50, riconoscendone il vantaggio psicologico.

Detto questo, si deve ricordare che l’allocazione bilanciata:

  • Non è dinamica, perché non tiene conto del fatto che le opportunità di investimento si modificano nel corso del tempo;
  • Non è olistica, perché considera tra le attività dell’investitore solo la ricchezza finanziaria e tra le passività non calcola eventuali obiettivi finanziari da raggiungere;
  • Non è adattiva, perché non tiene conto della situazione finanziaria dell’investitore, quindi anche dei rendimenti che ha realizzato e di quanto le sue passività sembrano essere coperte dalle attività a disposizione.

L’ALLOCAZIONE COMPLETA

Se necessario, per abbassare il livello di rischio dell’allocazione bilanciata, dobbiamo investire anche nell’attività monetaria.

Avendo una volatilità nulla (ad esempio, per le soluzioni non quotate) o solitamente minima, questa è in grado di far calare il rischio di prezzo di tutto il nostro investimento.

Una quota di attività monetaria pari a circa il 30% sul totale dell’allocazione completa può essere considerata ragionevole e un buon punto di partenza per ulteriori analisi.

Infatti:

  • Le attività monetarie permettono la massima flessibilità operativa a chi le detiene;
  • Una certa quantità di denaro a disposizione, dotato della massima liquidabilità, è correlato positivamente con il benessere finanziario e la soddisfazione per la vita che si conduce;
  • Ci fa piacere possedere del denaro, indipendentemente dall’uso che ne possiamo fare.

Investendo anche nell’attività monetaria, la torta che le tre categorie di attività volatili devono dividersi non è più il 100%, ma il 70%. Pertanto, l’allocazione completa dei risparmi è così ripartita:

  • L’attività monetaria ha un peso sul totale del 30,0%;
  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza hanno un peso sul totale del 24,5%;
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine hanno un peso sul totale del 10,5%;
  • Le azioni hanno un peso sul totale del 35,0%.

Grafico allocazione completa bilanciata

IL PROFILO DI RISCHIO

Con i dati aggiornati a inizio febbraio 2021, a questa allocazione completa che investe a livello globale è possibile assegnare un rischio di prezzo pari a -14%.

Esempio: investendo 100.000 euro, dobbiamo accettare che nel brevissimo termine – nel 5% degli anni più sfortunati – la ricchezza possa calare mediamente di 14.000 euro.

Se questo calo è considerato eccessivo sia dal punto di vista finanziario che psicologico, dobbiamo aumentare la quota dell’attività monetaria.

Al contrario, se il calo della ricchezza può essere anche superiore, potremmo abbassare il peso percentuale dell’attività monetaria, portandolo ad esempio al 15%.

COME COSTRUIRE L’ALLOCAZIONE

Dopo aver deciso qual è l’allocazione completa che fa al caso nostro, dobbiamo prendere un’altra decisione importante, cioè quali prodotti finanziari utilizzare in pratica.

Sul mercato è possibile investire direttamente in singoli titoli, oppure, se si preferisce un prodotto del risparmio gestito si può scegliere di investire in fondi comuni di investimento tramite i servizi offerti da Online SIM. La piattaforma permette di:

  1. Scegliere in autonomia i fondi comuni a gestione attiva per investire nelle varie categorie (soluzione “Dossier Fondi” libero). Sul sito di Online SIM è disponibile un motore di ricerca, chiamato Fund Selector, in grado di ricercare tra migliaia di fondi. Mediante la ricerca avanzata, si può selezionare liquidità, per la categoria di attività monetaria; obbligazionario – Governativi, per la categoria di obbligazioni statali a lungo termine; obbligazionario – Corporate, per la categoria di obbligazioni aziendali a lungo termine; azionario, per la categoria delle azioni.
    Attenzione: l’area geografica di riferimento dipende dall’esposizione desiderata ai mercati internazionali, oltre a quella valutaria quando manca la copertura del rischio di cambio.
  2. Seguire una diversificazione professionale dei fondi comuni a gestione attiva. Online SIM mette a disposizione un innovativo e unico, nel suo genere, servizio di Portafogli Modello specializzati di diverse Società di Gestione, come UBS, Pictet e MainStreet Partners, con i quali è possibile investire nelle varie categorie di attività, ad esempio solo nell’obbligazionario o nell’azionario e anche per tipologia di investimento come i portafogli modello specializzati in investimenti sostenibili, i portafogli tematici e quelli globali.

Ecco due proposte di portafogli modello bilanciati presenti sulla nostra piattaforma:

COME GESTIRE L’ALLOCAZIONE NEL TEMPO

Dato il cambiamento dei prezzi di mercato, l’allocazione volatile effettiva che si osserverà giorno dopo giorno sarà differente da quella inizialmente calcolata.

In pratica, dovremmo programmare una qualche manutenzione da effettuare nel corso del tempo, come minimo per far sì che l’allocazione volatile ritorni ad essere bilanciata. In gergo tecnico, si parla di ribilanciare l’allocazione.

Dato però che anche la nostra tolleranza al rischio può modificarsi, un’altra scelta importante da prendere nel processo di allocazione è decidere ogni quanto ricalcolare l’allocazione completa, cioè tutti i pesi percentuali delle varie attività, compresa quella monetaria.

Non ci si deve, invece, preoccupare degli eventuali aggiustamenti all’interno di una data categoria di attività nel caso si utilizzi per questa parte dell’allocazione il servizio dei Portafogli modello di Online Sim. In questo caso, si riceveranno in automatico riallocazioni e ribilanciamenti in base all’evoluzione dei mercati. Ed è sempre possibile scegliere se sottoscrivere i fondi consigliati oppure modificarli.

Scarica la guida per utilizzare i portafogli modello oppure vai al servizio.


Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Nicola Zanella

Nicola Zanella

Competenze:
È un economista finanziario italiano e vive e lavora a Lugano (Svizzera). Si occupa dello studio della finanza personale, in particolare delle decisioni nell’area degli investimenti. I suoi interessi di ricerca sono la Teoria dei mercati efficienti, la pianificazione della finanza personale, la stima del premio per il rischio azionario, le obbligazioni indicizzate all'inflazione, l'effetto della diversificazione temporale e la finanza comportamentale. In campo assicurativo, ha sviluppato per il mercato italiano l'Approccio del capitale umano, metodo alternativo a quello di Analisi dei bisogni per proporre polizze di puro rischio e calcolare i relativi massimali.

Esperienza:
Nel 2007 ha fondato il primo sito italiano ed europeo dedicato alla ricerca e allo studio degli strumenti finanziari indicizzati all'inflazione. Nel gennaio di quell'anno ha scritto il paper più letto in Italia riguardante questa tipologia di investimenti. Nel 2009 ha aggiornato, insieme all'autore, la terza edizione del libro Capire la Borsa edito da Il Sole 24Ore. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro come autore, Investire bene i propri risparmi, edito da Giunti Editore in collaborazione con Il Sole 24Ore. Nei successivi anni è stato Responsabile Area Studi e Ricerche di una società di formazione in ambito finanziario. Ha sviluppato modelli di wealth management e svolto formazione in aula a circa 5.500 consulenti agli investimenti e assicurativi. È tra i pochi economisti italiani ad aver pubblicato più articoli (quattro) nella rivista scientifica statunitense The Journal of Wealth management, l'unica a livello internazionale dedicata al wealth management degli high-net-worth individuals (HNWI), cioè dei privati con patrimoni consistenti. A partire dal 1998, diversi Premi Nobel dell’economia hanno scritto per la medesima rivista, ad esempio Harry Markowitz (ideatore della frontiera efficiente) e Paul Samuelson (il più influente economista del Novecento).

Competenze:
É laureato alla Facoltà di Economia e Commercio di Bologna.

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1 Commento

  1. 22 Gennaio 2022 a 17:53 — Rispondi

    Ottimo post. semplice e chiaro.

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