Bentrovati nello spazio educativo di Online SIM dedicato alle metodologie per allocare il denaro tra più investimenti finanziari. Oggi spiegheremo come costruire un’allocazione di portafoglio difensiva, tipicamente indicata per chi ha un’avversione al rischio relativamente alta e preferisce quindi comporre la parte più rischiosa della sua allocazione con attività che hanno un rischio di prezzo contenuto.

Prima di iniziare vi lasciamo i nostri consueti riferimenti.

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Ascolta “Portafogli modello: come costruire un’allocazione difensiva” su Spreaker.

Come sempre, ricordiamo che la decisione più importante quando investiamo del denaro è come ripartirlo tra le varie categorie di attività. I passaggi sono due:

  • Individuare qual è l’allocazione volatile, composta da categorie di attività soggette ad un rischio di prezzo, che si ritiene più soddisfacente;
  • Individuare qual è l’allocazione completa, composta da quella volatile e da un’attività monetaria, che si ritiene adatta al nostro caso.

LE SCELTE DI BASE

Per questa allocazione utilizzeremo attività finanziarie sia obbligazionarie che azionarie. A queste, si deve aggiungere la tipologia di attività monetaria che riteniamo abbia il livello di rischio minore.

Solitamente, è rappresentata dalle obbligazioni statali a brevissimo termine. Per investirvi, possiamo utilizzare prodotti finanziari specifici, come i fondi comuni di investimento monetari o di liquidità.

L’ALLOCAZIONE DIFENSIVA

Tipicamente, il rischio di prezzo finale dell’allocazione completa va tarato inserendo una quota più o meno elevata dell’attività monetaria. Se un investitore, però, tende a ragionare per conti mentali, potrà anche preoccuparsi del rischio di prezzo atteso relativo all’allocazione volatile.

Se la sua avversione al rischio è relativamente alta, è possibile che decida di comporre questa parte rischiosa della sua allocazione con attività che hanno un rischio di prezzo contenuto. Utilizzando come misura di rischio il calo percentuale massimo atteso in un periodo annuale, il nostro investitore potrebbe decidere di creare una classifica in cui ordinare le varie attività in base a questo rischio, dal minore al maggiore.

Vedrebbe che per le obbligazioni una soluzione utile è rappresentata da un mix di quelle statali e aziendali a più lungo termine. La loro correlazione non perfetta permette, infatti, di minimizzare il rischio di prezzo. Il nome inglese, con cui spesso vengono identificate anche in Italia, è aggregate.

Per questa ragione, esistono degli indici finanziari che replicano la performance di gruppi diversificati di queste obbligazioni: ovviamente, sono disponibili anche soluzioni di investimento che permettono di esporsi verso questa categoria di attività.

Per quanto riguarda le azioni, non è sorprendente che una delle sotto-categorie che potrebbe interessare al nostro investitore è rappresentata dalle azioni con uno stile difensivo. In pratica, esistono dei prodotti finanziari che permettono di investire in un gruppo di azioni che hanno la volatilità minore all’interno di un indice più generale e ampio. Il nome inglese, con cui spesso vengono identificate anche in Italia, è low volatility.

Pertanto, un’allocazione difensiva bilanciata, quindi anche relativamente semplice, potrebbe essere così ripartita:

  • Le obbligazioni statali e aziendali (aggregate) a più lungo termine hanno un peso sul totale del 50%;
  • Le azioni a minore volatilità (low volatility) hanno un peso sul totale del 50%.

allocazione difensiva volatile

L’ALLOCAZIONE COMPLETA

Nel caso il rischio di prezzo dell’allocazione volatile risulti ancora troppo alto, l’investitore del nostro esempio deve investire anche nell’attività monetaria.

Ad ogni modo, la sua presenza è giustificata anche dalla necessità di avere della liquidità immediatamente e facilmente disponibile: ad esempio, per affrontare un calo inatteso del reddito o un aumento delle spese.

Se ipotizziamo che l’investitore decida di tenere una quota di attività monetaria pari al 30% sul totale dell’allocazione completa, la torta che le categorie di attività volatili devono dividersi non è più il 100%, ma il 70%.

Pertanto, l’allocazione completa dei risparmi è così ripartita:

  • L’attività monetaria ha un peso sul totale del 30%;
  • Le obbligazioni statali e aziendali (aggregate) a più lungo termine hanno un peso sul totale del 35%;
  • Le azioni a minore volatilità (low volatility) hanno un peso sul totale del 35%.

allocazione difensiva completa

IL PROFILO DI RISCHIO

Con i dati aggiornati a inizio maggio 2021, a questa allocazione completa che investe a livello globale è possibile assegnare un rischio di prezzo pari a -9%.

Esempio: investendo 100.000 euro, dobbiamo accettare che nel brevissimo termine – nel 5% degli anni più sfortunati – la ricchezza possa calare mediamente di 9.000 euro.

COME COSTRUIRE L’ALLOCAZIONE

Dopo aver deciso qual è l’allocazione completa che fa al nostro caso, dobbiamo prendere un’altra decisione importante, cioè quali prodotti finanziari utilizzare in pratica.

Sul mercato è possibile investire direttamente in singoli titoli, oppure, se si preferisce un prodotto del risparmio gestito si può scegliere di investire in fondi comuni di investimento tramite i servizi offerti da Online SIM. La piattaforma permette di:

  • Scegliere in autonomia i fondi comuni a gestione attiva per investire nelle varie categorie (soluzione Dossier Fondi Libero). Sul sito di Online SIM è possibile sceglier tra oltre 4000 Fondi e Sicav a commissioni di sottoscrizione scontate del 100% ed è disponibile un motore di ricerca, chiamato Fund Selector, in grado di analizzare migliaia di fondi. Ad esempio, mediante la ricerca avanzata, si può selezionare liquidità, per la categoria di attività monetaria; obbligazionario – Governativi, per la categoria di obbligazioni statali a lungo termine; obbligazionario – Corporate, per la categoria di obbligazioni aziendali a lungo termine; azionario, per la categoria delle azioni.

Attenzione: l’area geografica di riferimento dipende dall’esposizione desiderata ai mercati internazionali, oltre a quella valutaria quando manca la copertura del rischio di cambio.

  • Se non ci si sente pronti ad operare in autonomia e si ha bisogno di  supporto è possibile seguire un’allocazione professionale in fondi di investimento a gestione attiva. Online Sim offre un innovativo servizio di Portafogli Modello realizzati dalle migliori Società di Gestione: UBS, Pictet e MainStreet Partners. Con i portafogli modello è possibile:
    • investire nelle varie categorie di attività, ad esempio portafogli obbligazionari oppure azionari
    • e anche scegliere la tipologia di investimento preferita,  come gli investimenti sostenibili, quelli tematici e quelli globali.

COME GESTIRE L’ALLOCAZIONE NEL TEMPO

Nel corso del tempo cambiano i prezzi delle attività volatili e anche la nostra tolleranza al rischio.

Pertanto, un’altra scelta importante da prendere nel processo di allocazione è decidere ogni quanto ricalcolare l’allocazione completa. Si intende, con questo, stabilire le nuove quote percentuali delle varie attività, compresa quella monetaria.

Non ci si deve, invece, preoccupare degli eventuali aggiustamenti all’interno di una data categoria di attività nel caso si utilizzi il servizio dei Portafogli modello di Online Sim.

In questo caso, si riceveranno in automatico suggerimenti di ribilanciamento in base all’evoluzione dei mercati. Ed è sempre possibile scegliere i fondi consigliati oppure modificarli.

Scarica la Guida per utilizzare i portafogli modello, guarda il video qui di seguito oppure inizia ora e vai al servizio.


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Autore

Nicola Zanella

Nicola Zanella

Competenze:
È un economista finanziario italiano e vive e lavora a Lugano (Svizzera). Si occupa dello studio della finanza personale, in particolare delle decisioni nell’area degli investimenti. I suoi interessi di ricerca sono la Teoria dei mercati efficienti, la pianificazione della finanza personale, la stima del premio per il rischio azionario, le obbligazioni indicizzate all'inflazione, l'effetto della diversificazione temporale e la finanza comportamentale. In campo assicurativo, ha sviluppato per il mercato italiano l'Approccio del capitale umano, metodo alternativo a quello di Analisi dei bisogni per proporre polizze di puro rischio e calcolare i relativi massimali.

Esperienza:
Nel 2007 ha fondato il primo sito italiano ed europeo dedicato alla ricerca e allo studio degli strumenti finanziari indicizzati all'inflazione. Nel gennaio di quell'anno ha scritto il paper più letto in Italia riguardante questa tipologia di investimenti. Nel 2009 ha aggiornato, insieme all'autore, la terza edizione del libro Capire la Borsa edito da Il Sole 24Ore. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro come autore, Investire bene i propri risparmi, edito da Giunti Editore in collaborazione con Il Sole 24Ore. Nei successivi anni è stato Responsabile Area Studi e Ricerche di una società di formazione in ambito finanziario. Ha sviluppato modelli di wealth management e svolto formazione in aula a circa 5.500 consulenti agli investimenti e assicurativi. È tra i pochi economisti italiani ad aver pubblicato più articoli (quattro) nella rivista scientifica statunitense The Journal of Wealth management, l'unica a livello internazionale dedicata al wealth management degli high-net-worth individuals (HNWI), cioè dei privati con patrimoni consistenti. A partire dal 1998, diversi Premi Nobel dell’economia hanno scritto per la medesima rivista, ad esempio Harry Markowitz (ideatore della frontiera efficiente) e Paul Samuelson (il più influente economista del Novecento).

Competenze:
É laureato alla Facoltà di Economia e Commercio di Bologna.

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