Benvenuti nel nuovo spazio educativo di Online SIM dedicato alle metodologie per allocare il denaro tra più investimenti finanziari. Questo è il terzo articolo nel quale spiegheremo passo a passo come costruire un’allocazione di portafoglio per fasce temporali.

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Prima di iniziare ricordiamo questa fondamentale premessa: la decisione più importante quando investiamo del denaro è come ripartirlo tra le varie categorie di attività, chiamate anche asset class. In pratica, i passaggi sono due:

  • Individuare qual è l’allocazione rischiosa, composta da categorie di attività volatili, più soddisfacente, cioè con la diversificazione che risponde alle nostre esigenze;
  • Individuare qual è l’allocazione completa, composta da quella volatile e da un’attività monetaria, che è adatta alla propria tolleranza al rischio.

LE SCELTE DI BASE

Le categorie di attività volatili, il cui prezzo può variare anche considerevolmente, sono:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza (o maggiore di 1 anno);
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine;
  • Le azioni.

A queste attività, se necessario, dobbiamo aggiungere la tipologia di attività monetaria a cui assegniamo il più basso livello di rischio. Può essere rappresentata dalle tipiche soluzioni bancarie, ad esempio i conti deposito, ma anche da obbligazioni statali a brevissimo termine.

Per investirvi, possiamo utilizzare prodotti finanziari specifici, come i fondi comuni di investimento monetari o di liquidità.

L’ALLOCAZIONE PER FASCE TEMPORALI

A differenza di quanto suggerito dalla Moderna Teoria di Portafoglio, che valuta ogni attività in base alla sua capacità di migliorare il profilo di rischio e di rendimento atteso di tutto il portafoglio, in molti casi gli investitori scelgono le categorie di attività solo in base alle loro caratteristiche specifiche e non a come si relazionano con gli altri investimenti.

La metodologia in esame riconosce tre fasce temporali differenti:

  1. La prima copre fino a 5 anni;
  2. La seconda va da 5 a 10 anni;
  3. La terza oltre i 10 anni.

Dopo aver definito gli orizzonti temporali delle varie fasce, si passa a valutare quali sono le categorie di attività adatte ad ognuna di queste. In pratica, si considera il rischio tipico degli investimenti in questi archi temporali, utilizzando come misura la probabilità di perdita del capitale alla fine del periodo.

Per la fascia temporale più breve, inferiore a 5 anni, l’investimento da considerare è quello rappresentato dall’attività monetaria.

Per la fascia temporale di medio-lungo termine, compresa tra i 5 e 10 anni, le attività adatte sono le obbligazioni a più lunga scadenza (con una vita residua intorno ai sette-otto anni), sia quelle statali che aziendali. Con questi orizzonti temporali di investimento, il rischio di perdita dovrebbe essere minimizzato anche se vi si investe indirettamente tramite i prodotti del risparmi gestito, solitamente senza una data di scadenza e che investono in titoli con una durata più o meno costante.

Per la fascia temporale di più lungo periodo, di almeno 10 anni, gli investimenti presi in considerazione nella maggior parte dei casi sono quelli azionari. La preferenza per le azioni rispetto al resto delle attività all’allungarsi del periodo di investimento è giustificata da un cambiamento nel tempo del rischio relativo. Ciò è possibile solo se il rischio, sotto forma di volatilità dei rendimenti, cala più di quanto è comunemente ipotizzato, quando i rendimenti attesi non sono prevedibili.

Nel nostro esempio, immaginiamo che un investitore – dopo alcune considerazioni – suddivida il denaro a disposizione nelle tre fasce temporali in questo modo:

  • Il 30% alla fascia temporale di breve termine;
  • Il 20% alla fascia temporale di medio-lungo termine;
  • Il 50% alla fascia temporale di più lungo periodo.

Scegliendo di rappresentare la componente delle obbligazioni per il 50% da quelle statali e per il 50% da quelle aziendali, l’allocazione volatile costruita per fasce temporali è così ripartita:

  • Le obbligazioni statali a più lungo termine hanno un peso sul totale del 14,3%
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine hanno un peso sul totale del 14,3%
  • Le azioni hanno un peso sul totale del 71,4%.

Allocazione per fasce temporali

L’allocazione per fasce temporali, costruita in questo modo, si basa su una tecnica euristica. Infatti:

  • Non richiede di stimare il rendimento atteso delle azioni, la volatilità attesa delle attività e le correlazioni attese tra le varie coppie di categorie;
  • Non diversifica tra gli investimenti utilizzando un processo di ottimizzazione matematica, ad esempio quello conosciuto per selezionare le allocazioni efficienti.

L’ALLOCAZIONE COMPLETA

Con questa metodologia, già all’inizio del processo l’investitore decide se completare l’allocazione anche con l’attività monetaria. Nel nostro esempio, si è ipotizzato che il peso percentuale sul totale dell’allocazione completa sia pari al 30%.

Una quota di attività monetaria del genere può essere considerata ragionevole e un buon punto di partenza per ulteriori analisi. Infatti:

  • Le attività monetarie permettono la massima flessibilità operativa a chi le detiene, potendo essere utilizzate facilmente per sostenere i consumi attesi nel più breve termine;
  • Una certa quantità di denaro a disposizione è correlata positivamente con il benessere finanziario. Con esso, infatti, si ritiene di poter affrontare eventuali shock imprevisti, come un calo del reddito o un aumento delle spese;
  • Ci fa piacere possedere del denaro, indipendentemente dall’uso che ne possiamo fare.

Ricapitolando, l’allocazione completa dei risparmi è così ripartita:

  • L’attività monetaria ha un peso sul totale del 30,0%
  • Le obbligazioni statali a lunga scadenza hanno un peso sul totale del 10,0%
  • Le obbligazioni aziendali a lunga scadenza hanno un peso sul totale del 10,0%
  • Le azioni hanno un peso sul totale del 50,0%.

Allocazione per fasce temporali completa

IL PROFILO DI RISCHIO

Con i dati aggiornati a inizio febbraio 2021, a questa allocazione completa che investe a livello globale è possibile assegnare un rischio di prezzo pari a -19%.

Esempio: investendo 100.000 euro, dobbiamo accettare che nel brevissimo termine – nel 5% degli anni più sfortunati – la ricchezza possa calare mediamente di 19.000 euro.

Se questo calo è considerato eccessivo sia dal punto di vista finanziario che psicologico, dobbiamo aumentare la quota dell’attività monetaria.

Al contrario, se il calo della ricchezza può essere anche superiore, potremmo abbassare il peso percentuale dell’attività monetaria, portandolo ad esempio al 15%.

COME COSTRUIRE L’ALLOCAZIONE

Dopo aver deciso qual è l’allocazione completa che fa al nostro caso, dobbiamo prendere un’altra decisione importante, cioè quali prodotti finanziari utilizzare in pratica.

Sul mercato è possibile investire direttamente in singoli titoli, oppure, se si preferisce un prodotto del risparmio gestito si può scegliere di investire in fondi comuni di investimento tramite i servizi offerti da Online SIM.

La piattaforma permette di:

  • Scegliere in autonomia i fondi comuni a gestione attiva per investire nelle varie categorie (soluzione Dossier Fondi Libero). Sul sito di Online SIM è possibile sceglier tra oltre 4000 Fondi e Sicav a commissioni di sottoscrizione scontate del 100% ed  è disponibile un motore di ricerca, chiamato Fund Selector, in grado di analizzare migliaia di fondi. Mediante la ricerca avanzata, si può selezionare liquidità, per la categoria di attività monetaria; obbligazionario – Governativi, per la categoria di obbligazioni statali a lungo termine; obbligazionario – Corporate, per la categoria di obbligazioni aziendali a lungo termine; azionario, per la categoria delle azioni.

Attenzione: l’area geografica di riferimento dipende dall’esposizione desiderata ai mercati internazionali, oltre a quella valutaria quando manca la copertura del rischio di cambio.

  • Se non ci si sente pronti ad operare in autonomia e si ha bisogno di un maggiore supporto è possibile seguire una diversificazione professionale dei fondi comuni a gestione attiva. Online SIM mette infatti a disposizione un innovativo e unico, nel suo genere, servizio di Portafogli Modello specializzati di diverse Società di Gestione, come UBS, Pictet e MainStreet Partners, con i quali è possibile investire nelle varie categorie di attività, ad esempio solo nell’obbligazionario o nell’azionario e anche per tipologia di investimento come i portafogli modello specializzati in investimenti sostenibili, i portafogli tematici e quelli globali.

COME GESTIRE L’ALLOCAZIONE NEL TEMPO

Nel corso del tempo si modificano sia i prezzi delle attività volatili che la nostra tolleranza al rischio. Pertanto, un’altra scelta importante da prendere nel processo di allocazione è decidere ogni quanto ricalcolare l’allocazione completa. Si intende, con questo, stabilire i nuovi pesi percentuali delle varie attività, compresa quella monetaria.

Non ci si deve, invece, preoccupare degli eventuali aggiustamenti all’interno di una data categoria di attività nel caso si utilizzi per questa parte dell’allocazione il servizio dei Portafogli modello di Online Sim.

In questo caso, si riceveranno in automatico suggerimenti di ribilanciamento in base all’evoluzione dei mercati. Ed è sempre possibile scegliere i fondi consigliati oppure modificarli.

Scarica la Guida per utilizzare i portafogli modello, guarda il video qui di seguito oppure inizia ora e  vai al servizio.

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Autore

Nicola Zanella

Nicola Zanella

Competenze:
È un economista finanziario italiano e vive e lavora a Lugano (Svizzera). Si occupa dello studio della finanza personale, in particolare delle decisioni nell’area degli investimenti. I suoi interessi di ricerca sono la Teoria dei mercati efficienti, la pianificazione della finanza personale, la stima del premio per il rischio azionario, le obbligazioni indicizzate all'inflazione, l'effetto della diversificazione temporale e la finanza comportamentale. In campo assicurativo, ha sviluppato per il mercato italiano l'Approccio del capitale umano, metodo alternativo a quello di Analisi dei bisogni per proporre polizze di puro rischio e calcolare i relativi massimali.

Esperienza:
Nel 2007 ha fondato il primo sito italiano ed europeo dedicato alla ricerca e allo studio degli strumenti finanziari indicizzati all'inflazione. Nel gennaio di quell'anno ha scritto il paper più letto in Italia riguardante questa tipologia di investimenti. Nel 2009 ha aggiornato, insieme all'autore, la terza edizione del libro Capire la Borsa edito da Il Sole 24Ore. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro come autore, Investire bene i propri risparmi, edito da Giunti Editore in collaborazione con Il Sole 24Ore. Nei successivi anni è stato Responsabile Area Studi e Ricerche di una società di formazione in ambito finanziario. Ha sviluppato modelli di wealth management e svolto formazione in aula a circa 5.500 consulenti agli investimenti e assicurativi. È tra i pochi economisti italiani ad aver pubblicato più articoli (quattro) nella rivista scientifica statunitense The Journal of Wealth management, l'unica a livello internazionale dedicata al wealth management degli high-net-worth individuals (HNWI), cioè dei privati con patrimoni consistenti. A partire dal 1998, diversi Premi Nobel dell’economia hanno scritto per la medesima rivista, ad esempio Harry Markowitz (ideatore della frontiera efficiente) e Paul Samuelson (il più influente economista del Novecento).

Competenze:
É laureato alla Facoltà di Economia e Commercio di Bologna.

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