La Cina è la seconda economia globale, ma è anche il secondo mercato azionario più grande del mondo dopo Wall Street con una capitalizzazione superiore a 10.000 miliardi di dollari. Eppure le A-share cinesi rappresentano appena lo 0,6% dell’indice MSCI All Countries World e al momento l’intero azionario cinese pesa nei principali benchmark internazionali il 5% contro il 60% dell’America.

Ma qualcosa sta cambiando: a livello strategico, nei prossimi 10 anni, la Cina è destinata a diventare un asset core, ovvero fondamentale, nei portafogli dei gestori esattamente come l’America. In questa direzione si stanno muovendo le principali case di investimento globali come Fidelity, J.P. Morgan Asset Management, Robeco e Morgan Stanley. La Cina si sta, in un certo senso, americanizzando e questo ha acceso l’interesse dei grandi investitori di lungo termine.

La pandemia ha mostrato in maniera inequivocabile come la forza della Cina sia la crescita, e una capacità di resilienza che nessun Paese al mondo ha avuto. Dopo lo choc derivante dal virus, tutte le tendenze strutturali in atto nel Paese hanno subito un’accelerazione: i consumi interni trainati dalla classe media e dai servizi online, i cambiamenti demografici, l’urbanizzazione, l’innovazione e la svolta green del Paese che punta a raggiungere emissioni zero entro il 2060. Sono tutti punti a favore della Cina.

“L’economia cinese è sempre più autosufficiente, trainata principalmente da fattori endogeni, nello specifico dal mercato domestico dei consumi” secondo l’analisi di Nicholas Yeo, Responsabile azionario Cina di Aberdeen Standard Investments, che gestiscine l’unico fondo azionario specializzato sulle A-shares venduto in Italia Aberdeen Standard Sicav I – China A Share Equity Fund Classe A Usd Acc (+44,8% il rendimento a un anno secondo dati Morningstar aggiornati a marzo 2021). “I mercati interni dei capitali hanno continuato a funzionare relativamente bene lo scorso anno, nonostante la pandemia da Covid-19 e le tensioni geopolitiche”, continua il gestore.

La spinta cinese arriva dalla classe media secondo l’analisi di Dara White, Responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, che sottolinea come questo cambiamento strutturale sia un driver dei prossimi cinque anni. La conferma arriva dal Brookings Institution che ha sottolineato come la Cina stia registrando l’espansione del ceto medio più veloce della storia: il ceto medio cinese conterà 1,2 miliardi di persone entro il 2027, rappresentando un quarto del totale mondiale.

Si tratta di una crescita che ricorda quanto avvenuto alla metà del secolo scorso quando il 90% del ceto medio mondiale viveva in Europa e in Nord America. Del resto, incentivare la domanda interna è un punto chiave del processo messo in atto per riorientare l’economia del Paese verso i consumi e i servizi, anche se il mercato resta aperto alla partecipazione internazionale, e secondo le stime di World Bank e IMF già entro il 2024 la Cina potrebbe superare gli Stati Uniti per PIL globale, mentre il PIL nominale cinese supererà quello degli Stati Uniti entro il 2035.

IDEE DI INVESTIMENTO

Gli investitori che non hanno un’esposizione sulla Cina rischiano di perdere l’occasione per trarre vantaggio dal suo ottimo potenziale di crescita. Fino a poco tempo fa, il mercato onshore cinese era poco accessibile dagli investitori globali, ma dal 2018 con l’ingresso della Cina nell’indice di mercato azionario Morgan Stanley Capital Index (MSCI) dedicato ai mercati emergenti, prima solo con le azioni cinesi quotate a Hong Kong e poi con le azioni di classe A quotate sulle piazze di Shanghai e Shenzen, la liberalizzazione è cominciata.

Cresce anche il numero di fondi specializzati sulle azioni cinesi venduti in Italia che sono al momento la migliore scelta per investire direttamente sulla crescita economica della Cina nel lungo termine.

La Top 10 dei fondi azionari che investono sulla Cina

ProdottoRendimento 1yRendimento 3y
JPMorgan China A (dist) USD55,47%21,57%
Jpm China D (acc) - Usd53,96%20,40%
Robeco Chinese Equities D EUR Classe D50,28%15,59%
Robeco Chinese Equities Classe D USD Acc50,28%15,59%
Bgf China Euro Hedged Classe E247,74%11,93%
Julius Baer EF China Evolution Usd Classe B45,84%13,52%
Schroder ISF All China Equity Classe B EUR Acc42,59%---
BNP Paribas China Equity Classe Classic Usd Acc39,74%18,32%
Templeton China Fund A (Ydis) EUR35,53%---
Fidelity China Consumer E-ACC-Euro33,59%11,98%
Nella tabella i migliori fondi azionari che investono sul mercato cinese presenti sulla piattaforma di Online Sim ordinati per rendimento a un anno. Dati in euro aggiornati a marzo 2021. Fonte: Morningstar.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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