Benvenuti nel nuovo spazio educativo di Online SIM dedicato alle metodologie per allocare il denaro tra più investimenti finanziari. In questo quarto articolo spiegheremo come costruire un’allocazione di portafoglio piramidale.

Se vi siete persi le puntate precedenti:

  • potete consultare gli altri articoli accedendo alla sezione Education del nostro Blog;
  • oppure potete andare sul nostro canale Spotify per ascoltare gli altri podcast.

Ascolta “Portafogli modello: come costruire un’allocazione piramidale” su Spreaker.

Prima di iniziare ricordiamo questa fondamentale premessa: la decisione più importante quando investiamo del denaro è come ripartirlo tra le varie categorie di attività, chiamate anche asset class.
In pratica, i passaggi sono due:

  • Individuare qual è l’allocazione volatile, composta da categorie di attività soggette ad un qualche rischio di prezzo, che si ritiene più soddisfacente;
  • Individuare qual è l’allocazione completa, composta da quella volatile e da un’attività monetaria, che è adatta alla propria tolleranza al rischio o alle nostre esigenze.

LE SCELTE DI BASE

Le categorie di attività volatili, con un prezzo che può variare anche considerevolmente, sono:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza (o maggiore di 1 anno);
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine;
  • Le azioni.

A queste attività, se necessario, dobbiamo aggiungere la tipologia di attività monetaria a cui assegniamo il più basso livello di rischio. Può essere rappresentata dalle tipiche soluzioni bancarie, ad esempio i conti di deposito, ma anche da obbligazioni statali a brevissimo termine.

Per investirvi, possiamo utilizzare prodotti finanziari specifici, come i fondi comuni di investimento monetari o di liquidità.

L’ALLOCAZIONE PIRAMIDALE

Gli studi di finanza comportamentale confermano l’esistenza di due macro-obiettivi: il primo è quello di mantenere con certezza lo stile di vita a cui siamo abituati o il minimo accettabile (obiettivo di protezione), mentre il secondo è quello di migliorare la nostra condizione (obiettivo di crescita).

Visto che di solito la sicurezza è favorita rispetto alla crescita, molti costruiscono l’allocazione finanziaria come una piramide di investimenti, divisa per strati, ognuno dei quali risponde in vario modo proprio ai due macro-obiettivi:

  1. Prima riempiamo gli strati alla base della piramide, che hanno una dimensione maggiore, con le attività che hanno una volatilità dei rendimenti più contenuta o, addirittura, nulla;
  2. Successivamente e solo quando la ricchezza accumulata è superiore ad un livello (aspirazionale) di ricchezza ritenuto adeguato, iniziamo a costruire gli strati più alti della piramide, di dimensioni minori, con le categorie di attività a più alta volatilità.

Ipotizzando di non essere alla fase iniziale del processo di investimento, l’allocazione piramidale è così ripartita:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza hanno un peso sul totale del 40,0%;
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine hanno un peso sul totale del 35,0%;
  • Le azioni hanno un peso sul totale del 25,0%.

allocazione-piramidale-volatile

L’allocazione piramidale, costruita in questo modo, si basa su una tecnica euristica:

  • Non richiede di stimare il rendimento atteso delle azioni, la volatilità attesa delle attività e le correlazioni attese tra le varie coppie di categorie;
  • Non diversifica tra gli investimenti utilizzando un processo di ottimizzazione matematica, ad esempio quello conosciuto per selezionare le allocazioni efficienti.

Questa allocazione piramidale ha due caratteristiche che per la Moderna Teoria di Portafoglio rappresentano un problema:

  • Le varie categorie di attività volatili sono inserite una dopo l’altra e non contemporaneamente. Prima si investe in quelle che aiutano a soddisfare l’obiettivo più importante e dopo in quelle più rischiose per gli obiettivi che non sono così cruciali. Il principio di fungibilità del denaro non viene rispettato;
  • Anche quando l’allocazione volatile contiene più investimenti, non ci si preoccupa se questi si muovono più o meno all’unisono. In pratica, quando seguiamo un’allocazione piramidale rischiamo di non inserire nel portafoglio attività che hanno una bassa correlazione (andamento non all’unisono) con le altre, in grado di migliorare il profilo di rischio e di rendimento atteso di tutta l’allocazione.

L’ALLOCAZIONE COMPLETA

Se necessario, dobbiamo investire anche nell’attività monetaria, andando a riempire lo strato più basso della piramide di portafoglio.

In una situazione tipica in cui è possibile aggiustare il portafoglio all’occorrenza, la presenza dell’attività monetaria è giustificata da un desiderio di abbassare il rischio di prezzo di brevissimo termine dell’allocazione volatile o, ad esempio, dalla necessità di avere della liquidità immediatamente e facilmente disponibile.

Se ipotizziamo che un investitore decida di tenere una quota di attività monetaria pari al 30% sul totale dell’allocazione completa, la torta che le tre categorie di attività volatili devono dividersi non è più il 100%, ma il 70%.

Pertanto, l’allocazione completa dei risparmi è così ripartita:

  • L’attività monetaria ha un peso sul totale del 30,0%;
  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza hanno un peso sul totale del 28,0%;
  • Le obbligazioni aziendali a più lungo termine hanno un peso sul totale del 24,5%;
  • Le azioni hanno un peso sul totale del 17,5%.

allocazione-piramidale-completa

IL PROFILO DI RISCHIO

Con i dati aggiornati a inizio marzo 2021, a questa allocazione completa che investe a livello globale è possibile assegnare un rischio di prezzo pari a -11%.

Esempio: investendo 100.000 euro, dobbiamo accettare che nel brevissimo termine – nel 5% degli anni più sfortunati – la ricchezza possa calare mediamente di 11.000 euro.

Se questo calo è considerato eccessivo sia dal punto di vista finanziario che psicologico, dobbiamo aumentare la quota dell’attività monetaria.

Al contrario, se il calo della ricchezza può essere anche superiore, potremmo abbassare il peso percentuale dell’attività monetaria.

COME COSTRUIRE L’ALLOCAZIONE

Dopo aver deciso qual è l’allocazione completa che fa al nostro caso, dobbiamo prendere un’altra decisione importante, cioè quali prodotti finanziari utilizzare in pratica.

Sul mercato è possibile investire direttamente in singoli titoli, oppure, se si preferisce un prodotto del risparmio gestito si può scegliere di investire in fondi comuni di investimento tramite i servizi offerti da Online SIM.

La piattaforma permette di:

  • Scegliere in autonomia i fondi comuni a gestione attiva per investire nelle varie categorie (soluzione Dossier Fondi Libero). Sul sito di Online SIM è possibile sceglier tra oltre 4000 Fondi e Sicav a commissioni di sottoscrizione scontate del 100% ed è disponibile un motore di ricerca, chiamato Fund Selector, in grado di analizzare migliaia di fondi. Mediante la ricerca avanzata, si può selezionare liquidità, per la categoria di attività monetaria; obbligazionario – Governativi, per la categoria di obbligazioni statali a lungo termine; obbligazionario – Corporate, per la categoria di obbligazioni aziendali a lungo termine; azionario, per la categoria delle azioni.

Attenzione: l’area geografica di riferimento dipende dall’esposizione desiderata ai mercati internazionali, oltre a quella valutaria quando manca la copertura del rischio di cambio.

  • Se non ci si sente pronti ad operare in autonomia e si ha bisogno di un maggiore supporto è possibile seguire una diversificazione professionale dei fondi comuni a gestione attiva. Online SIM mette infatti a disposizione un innovativo e unico, nel suo genere, servizio di Portafogli Modello specializzati di diverse Società di Gestione, come UBS, Pictet e MainStreet Partners, con i quali è possibile investire nelle varie categorie di attività, ad esempio solo nell’obbligazionario o nell’azionario e anche per tipologia di investimento come i portafogli modello specializzati in investimenti sostenibili, i portafogli tematici e quelli globali.

COME GESTIRE L’ALLOCAZIONE NEL TEMPO

Nel corso del tempo si modifica sia il valore delle attività volatili che la nostra tolleranza al rischio. Pertanto, un’altra scelta importante da prendere nel processo di allocazione è decidere ogni quanto ricalcolare l’allocazione completa. Si intende, con questo, stabilire le nuove quote percentuali delle varie attività, compresa quella monetaria.

Non ci si deve, invece, preoccupare degli eventuali aggiustamenti all’interno di una data categoria di attività nel caso si utilizzi per questa parte dell’allocazione il servizio dei Portafogli modello di Online SIM.

In questo caso, si riceveranno in automatico suggerimenti di ribilanciamento in base all’evoluzione dei mercati. Ed è sempre possibile scegliere i fondi consigliati oppure modificarli.

Scarica la Guida per utilizzare i portafogli modello, guarda il video qui di seguito oppure inizia ora e vai al servizio.

Articolo precedente

Strategie sostenibili: come investire sulla crescita inclusiva

Articolo successivo

Clubhouse: investire sul business dei social vocali

Autore

Nicola Zanella

Nicola Zanella

Competenze:
È un economista finanziario italiano e vive e lavora a Lugano (Svizzera). Si occupa dello studio della finanza personale, in particolare delle decisioni nell’area degli investimenti. I suoi interessi di ricerca sono la Teoria dei mercati efficienti, la pianificazione della finanza personale, la stima del premio per il rischio azionario, le obbligazioni indicizzate all'inflazione, l'effetto della diversificazione temporale e la finanza comportamentale. In campo assicurativo, ha sviluppato per il mercato italiano l'Approccio del capitale umano, metodo alternativo a quello di Analisi dei bisogni per proporre polizze di puro rischio e calcolare i relativi massimali.

Esperienza:
Nel 2007 ha fondato il primo sito italiano ed europeo dedicato alla ricerca e allo studio degli strumenti finanziari indicizzati all'inflazione. Nel gennaio di quell'anno ha scritto il paper più letto in Italia riguardante questa tipologia di investimenti. Nel 2009 ha aggiornato, insieme all'autore, la terza edizione del libro Capire la Borsa edito da Il Sole 24Ore. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro come autore, Investire bene i propri risparmi, edito da Giunti Editore in collaborazione con Il Sole 24Ore. Nei successivi anni è stato Responsabile Area Studi e Ricerche di una società di formazione in ambito finanziario. Ha sviluppato modelli di wealth management e svolto formazione in aula a circa 5.500 consulenti agli investimenti e assicurativi. È tra i pochi economisti italiani ad aver pubblicato più articoli (quattro) nella rivista scientifica statunitense The Journal of Wealth management, l'unica a livello internazionale dedicata al wealth management degli high-net-worth individuals (HNWI), cioè dei privati con patrimoni consistenti. A partire dal 1998, diversi Premi Nobel dell’economia hanno scritto per la medesima rivista, ad esempio Harry Markowitz (ideatore della frontiera efficiente) e Paul Samuelson (il più influente economista del Novecento).

Competenze:
É laureato alla Facoltà di Economia e Commercio di Bologna.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa